giovedì 31 marzo 2011

Eurolega - Malik Hairston trascina il Montepaschi alla Final Four!!!


SIENA TORNA ALLA FINAL FOUR DI EUROLEGA!!
L’Olympiacos parte forte, ma due triple clamorose di Stonerook permettono al Montepaschi di tenere botta. I ragazzi di Pianigiani però partono contratti, soprattutto Zisis. Troppi, troppi rimbalzi in attacco concessi ai greci. Rakovic e Moss con 2 falli dopo 5 minuti sono un grosso problema. Bourousis fa molti danni sotto canestro, Lavrinovic risponde con agilità e triple. Gli arbitri fischiano tutto, forse un po’ troppo contro Siena, che però continua ad accumulare gioco e fisicità in difesa, fino al grandioso finale di quarto 29-18, guidato da un Malik Hairston che prende liberi su liberi e mette una tripla clamorosa allo scadere.
Il secondo quarto ricomincia con l’energia di Stonerook, Hairston, Jaric , poi il ritorno dell’Olympiacos con i soliti rimbalzi in attacco. Partita a sprazzi, anche perché Spanoulis proprio non riesce ad entrarci. A metà del secondo quarto Hairston rientra in cattedra e segna canestri di potenza e tecnica. A rimediare parzialmente  un Halperin che non perde la testa. 50-36 all’intervallo per il Montepaschi Siena, magnifico.
Il secondo tempo è una battaglia di nervi, con l’Olympiakos che adopera tutte le sue armi psicologiche per rendere cara la pelle. Il quarto fallo di Kaukenas spaventa e non poco,anche se il giocatore non ha inciso tanto. Con il controllo dei tabelloni i greci tornano a -10 ma spendono presto il bonus, e Siena ne approfitta dalla lunetta. A questo punto però Teodosic si prende sulle spalle la squadra greca e la porta fino al -5 dalla lunetta. La paura attanaglia i ragazzi del Montepaschi e il terzo periodo finisce completamente a favore dell’Olympiakos.
Nell’ultima frazione è Jaric a dare la scossa con una tripla in superiorità numerica. Siena torna a +10 ma è ancora lunga.  E’ ancora un clamoroso Hairston con rimbalzo in attacco e canestro a gasare i padroni di casa, poi Ress in difesa chiude la porta.  Gli ultimi minuti vengono controllati dai ragazzi di Pianigiani con relativa tranquillità, e l’antisportivo di Teodosic chiude definitivamente i conti. 88-76 il finale. Malik Hairston MVP della gara con 25 punti e 7 rimbalzi.

 Panathinaikos-Regal Barcelona inizia malissimo per i padroni di casa, che perdono Diamantidis al secondo fallo dopo meno di due minuti di gioco. Però i verdi tengono lo stesso bene il campo, lottano su ogni pallone, trovano un Calathes lucido e preciso. 16-12 alla fine del primo  quarto nonostante anche l’infortunio a Drew Nicholas. Poi entra Lakovic e mette 3 assist in un amen. Sorprendentemente efficace Fotsis che tiene in partita il Pana insieme agli altri lunghi. Il finale di primo tempo è 34-33 per il Panathinaikos, dopo che Navarro pare essersi finalmente svegliato con due canestri dei suoi. Il migliore per i catalani però è senza dubbio Fran Vasquez con 8 punti e 4/6 dal campo.  
La ripresa parte con il solito, tesissimo equilibrio. Vougioukas comincia meravigliosamente con 6 punti, Fotsis lo imita con altri 4. Diamantidis mette i primi punti in penetrazione e lo stadio diventa una bolgia. Il Pana arriva a +9 con Batiste in post basso. Il Barcelona sbanda, non trova ritmo e neppure i suoi alfieri. I greci difendono splendidamente, recuperano con una velocità spaventosa, ma non riescono a chiudere, anche se il 56-47 alla fine del terzo quarto è importante. Diamantidis con la tripla del +11 al terzo minuto dell’ultimo quarto, poi con un assist dietro la schiena per la tripla di Calathes. Gli spagnoli nel finale sembrano mollare la presa, si arriva alla giostra dei liberi col Panathinaikos saldamente in testa. Finale 78-67, il Barcelona campione in carica abdica. Muto inchino alla grandezza di coach Obradovic.
Il Maccabi di un altro genio cestistico, David Blatt, chiude i conti in gara 4 contro il Caja Laboral battendolo 99-77. Il power electra Vlencia invece costringe il real Madrid alla "bella dopo avelro battuto 81-72.

I Knicks e gli Heat calano gli assi


13 gare notturne, nessuno scontro di cartello.
95 punti per i Big Three di New York, 94 per quelli di Miami. Con questi numeri appare ovvio che Knicks e Heat riescano a nascondere i rispettivi problemi di amalgama e di tattica. E c'è anche da dire che battere New Jersey Nets e Washington Wizards non è l'impresa più difficile. Però i numeri sono confortanti, anche perchè più si ottengono vicini alla zona playoff più possono incoraggiare i contendenti.
I Chicago Bulls passano con facilità a Minneapolis contro i Timberwolves per 108-91 e consolidano la loro prima posizione a Est. Derrick Rose segna 23 punti e serve 10 assist, Boozer 24 e 14 rimbalzi. Gli Oklahoma City Thunder passano anche loro facilmente a Phoenix 116-98 con Durant, Westbrook e Harden che ne segnano 60 insieme senza forzare. Bella la vittoria dei New Orleans Hornets 95-91 contro i Portland Trail Blazers: ottimi i 16 punti di Marco Belinelli, che piazza un 5/7 dal campo con un portentoso 4/5 da dietro la linea dei tre punti. Per Portland i 24 punti e 15 rimbalzi di Aldridge parlano da soli.
I Dallas Mavericks vincono a Los Angeles contro i Clippers 106-100 con 24 di Nowitzki e 22 di Barea, che neutralizzano i 25 e 17 rimbalzi di Blake Griffin. Gli Atlanta Hawks battono gli Orlando Magic 85-82: decisivi i 26 punti di Josh Smith.
17 punti e 9 rimbalzi per Danilo Gallinari nella vittoria dei Denver Nuggets sui Sacramento Kings per 104-90, 22 punti di Andrea Bargnani nella sconfitta dei Raptors 98-104 contro i Bucks.
Gli Indiana Pacers tengono lontani i Charlotte Bobcats dall'ottavo posto a est sconfiggendo i Detroit Pistons 111-101 nonostante i 24 di Stuckey. Dal canto loro i Bobcats non mollano e rispondono con la vittoria 98-97 sui Cavaliers: 26 e 11 rimbalzi del redivivo Boris Diaw.
I Memphis Grizzlies strapazzano 110-91 i Golden State Warriors col ventello di Collins, Allen e Randoph. Infine i Philadelphia 76ers superano gli Houston Rockets 108-97 nell'ultimo quarto con i soliti Holiday e Young sugli scudi.

mercoledì 30 marzo 2011

Quando eravamo re - Dimitris Diamantidis


In questo caso il titolo della rubrica dedicata i miei giocatori preferiti è erroeno in quanto rivolto al passato, mentre il trentenne playmaker del Panathinaikos è il presente, e che presente, della pallacanestro europea.
Credete che esageri se affermo che Dimitris Diamantidis è al momento il più forte giocatore nato nel Vecchio Continente? Io la penso in questo modo.
Sa fare tutto, e sa farlo al meglio. Io che sono un amante dei grandi difensori non ho mai visto negli anni più recenti un giocatore che Diamantidis non abbia saputo controllare, in almeno quatro dei cinque ruoli. Nel Pana di Jasikevicius e Spanoulis era riuscito a diventare comunque indispensabile, in quanto capace di stringere le viti della difesa come nassun altro, e di conseguenza portarsi dietro i compagni di squadra. Le due Eurolega vinte nel 2007 e nel 2009 stanno a confermarlo. 
Uscite di scena la due stelle principali Diamantidis è diventato la bandiera e l'anima di un Panathinaikos sicuramente meno forte degli anni precedenti, ma guidato da un playmaker che si è affermato come leader assoluto della squadra, capace di essere decisivo in entrambe le metà del campo. La media punti di Diamantidis sta a testimoniare, se mai ce en fosse stato bisogno, che è anche un grandiso attaccante, capace sia di realizzare che dare ritmo ai compagni di squadra. 
Non c'è un giocatore completo quanto lo è Dimitris Diamantidis, punto.


Durant, gara da MVP. Gli Heat scivolano a Cleveland.

Derrick Rose vincerà quasi sicuramente il titolo di MVP della stagione 2010/2011, ma io rimango convinto che quello che ha maggiormente influito sul rendimento positivo della propria franchigia quest'anno sia stato Kevin Durant. Alla fine è coach Thibodeau che ha sistemato i meccanismi difensivi di Chicago per poter permettere a Rose di giocare la "sua" pallacanestro offensiva. E con le percentuali non esaltanti della point-guard, contano tantissimo anche i rimbazli offensivi che prendono giocatori come ad esempio Noah. Durant invece, insieme ovviamente a Westbrook, Harden e gli altri, ha consolidato lui il gioco offensivo della sua squadra.
Comunque sia, Durant il tempo per vincere i premi ne ha parecchio a disposizione.
Intanto stanotte ha vinto la gara contro i Golden State Warriors, l'ennesima all'overtime. 115-114 con ben 39 punti del numero 35. Il suo buzzer alla fine del terzo periodo è stato semplicemente da antologia, così come i 6 punti negli ultimi 11 secondi infilati da Williams e Ellis per pareggiare la partita. Nel supplementare ancora Durant mette il buzzer del pareggio a 114 e poi Westbrook piazza il tiro libero della vittoria. A Ellis il tiro finale, lungo.
Harden e Westbrook ne hanno messi 29 insieme, Ibaka ne ha aggiunti 19, Perkins ha preso 13 importanti rimbalzi. Per Golden State formidabile Curry da 35, con 24 e 15 rimbalzi di David Lee e 20 di Monta Ellis.
I Miami Heat avevano la possibilità di superare in classifica i Boston Celtics (sarebbe stato a mio avviso fondamentale in chiave playoff), ma hanno clamorosamente fallito l'occasione perdendo a Cleveland 90-102. Vendetta, dolce vendetta dei Cavaliers nei confronti di LeBron James (mai sentita una simile bordata di fischi alla presentazione di un giocatore...), che tanto per gradire infila una tripla doppia da 27p, 12a e 10r. Bibby e Wade ne aggiungono 47 in coppia, ma Bosh delude con solo 10 punti. Cleveland trova invece un grande Anthony Parker da 20 punti, 7/9 al tiro e una difesa di quelle che commuovono. E poi Baron Davis, il cui buzzer a fine primo tempo fa saltare sula sedia.
I Sacramento Kings affossano definitivamente le speranze di playoff dei Phoenix Suns con il 116-113 di stanotte. 24 di Thornton e altri quattro in doppia cifra, mentre dall'altra parte i 14 punti e 13 assist di Steve Nash purtroppo non bastano. Quarta e ultima gara della giornata la vittoria degli Houston Rockets sui New Jersey Nets per 102-87: bene Kevin Martin con 20 punti.

martedì 29 marzo 2011

Jaric trascina Siena ad una vittoria dalla Final Four

Dopo le due gare in trasferta di schizofrenica andatura Siena si giocava una parte importante delle final four in gara 3, lì dove con un'altra squadra greca, il Panathinaikos aveva abbandonato i sogni di gloria un paio di anni fa. I due play reduci da infortuni, Teodosic e McCalebb, sarebbero stati finalmente importanti per le loro squadre? Per fortuna l'intensità difensiva fin dall'inizio era quella di gara 2, con un David Moss che in casa si trasforma. 7 punti subito, agonismo e soprattutto la voglia di attaccare il canestro. Dopo un inizio equilibrato negli ultimi 2 minuti Siena, grazie soprattutto all'ottimo impatto di Jaric con 7 punti consecutivi di grinta, si allontana e chiude il primo quarto avanti 21 a 14.
Il secondo periodo inizia con nessuno che sembra voler fare canestro, con le panchine che sembrano cambiare un po' l'inerzia a favore dei greci, i quali iniziano a correre e a difendere costringendo Siena ad attaccare a difesa schierata. Papaloukas irriconoscibile con 3 palle perse in 2 minuti, ma al solito sempre incazzatto con tutti i compagni (e non solo). Sotto si soffre e Nesterovic inizia a far male. Ci prova un Michelori a contenerlo di sostanza, dopo che Stonerook e Akindele avevano sofferto. La partita ora diventa punto a punto. Un quattro a zero negli ultimi 9 secondi del tempo dà un po' di inerzia a Siena. Pur tirando peggio, specie da 3, la Mens Sana è avanti grazie ai 13 tiri in più tentati (grazie anche a qualche rimbalzo d'attaccocatturatodi energia). La sensazione è che dopo le prime due partite a senso unico questa sarà una gara invece in grande equilibrio.
Si ricomincia con un match ancora più fisico e nessuno si tira indietro. Qualche scambio di generalità fra Moss e Teodosic. Spanoulis, nervosello il suo, si conferma uno dei migliori play d'Europa e soprattutto di essere uno dei giocatori che ha più facilità ad andare a trovarsi un fallo.
A metà terzo quarto con due triple e un po' di transizione Siena sale sul 51 a 44. Jaric continua a convincere Pianigiani che non c'è bisogno di rischiare McCalebb. Con la 14esima persa dell'Olimpiakos (contro le 5 di Siena) la Mens Sana sale a +9. Da lì la pressione difensiva rimane enorme e il terzo quarto si chiude 60-50, soprattutto grazie al 4 su 5 da tre nel quarto, con il pubblico che finalmente si sfoga.
L'Olimpiakos inzia l'ultimo periodo attaccando con pazienza e circolazione della palla, ma Siena tiene e rilancia. Dopo 34' Ivkovic è costretto al timeout dalla tripla di Lavrinovic del 70 a 57. Jaric arriva a 24 punti con 10 su 11 al tiro. Uno Stonerook fino a lì nocivo mette la tripla del +16 e un paio di azioni difensive delle sue. Qualche sofferenza da lì alla fine per rendere il successo ancora più bello e via col 2 a 1 e il match point in casa. Il risultato finale è Montepaschi siena-Olimpiakos Pireo 81-72
MVP ovvio, facile: Marko Jaric, che ricaccia in gola le critiche dei tanti (dite la verità, anche voi!) che avevano criticato la scelta di portarlo a Siena. Ora chissà che un McCalebb a riposo possa essere un fattore per gara 4 o magari  per le Final Four.

Di Mauro Donzelli

Le altre gare:
Diamantidis con 18 punti trascina il Panathinaikos sul 2-1 contro il Regal Barcelona, che però ha visto l'improvvisa resurrezione di Ricky Rubio, autore di 16 punti con 4/5 da tre. Alla fine 76-74 per i greci, serie ancora apertissima ed emozionnate.
Il Maccabi Tel Aviv strapazza il Caja Laboral 81-60 chiudendo la pratica nel secondo quarto, finito 17-7: decidivi i 23 punti di Pargo, con 8/13 al tiro. Anche gli israeliani vanno sul 2-1.
Unica vittoria in tasferta quella del Real Madrid, che ha sbancato il campo del Power Electra Valencia 75-66 col mangifico 9/9 da due di D'or Fischer e il più che discreto 7/10 di Ante Tomic. I madrileni anche loro conducono 2-1

Perdono Chicago e Boston, i Knicks battono i Magic


Prima sconfitta da tempo immemorabile per i Chicago Bulls, fermati allo United Center 85-97 dai Philadelphia 76ers. Derrick Rose segna il suo solito trentello ma perde ben 10 palloni. Philadelphia ha risposto con 5 giocatori in doppia cifra, un primo quarto da 27-13 e il controllo dell'ultima frazione.
Della sconfitta dei Bulls però non hanno approfittato per riavvicinarsi i Boston Celtics, battutti anche loro dagli Indiana Pacers per 100-107. Male Garnett, Allen e Green, Pierce ne mette 23, Davis 20, Rondo 22 con 9/13 al tiro e 8 assist. I Pacers però tirano fuori dal cilindro un Hibbert da 26 con 12/17 dal campo. Decisivi secondo e quarto periodo, dove Boston ha subito pesantemente l'atletismo degli avversari.
I New York Knicks dimostrano di possedere ancora un minimo di orgoglio, e battono al supplementare 113-106 gli Orlando Magic. Protagonista Carmelo Anthony, che segna 39 punti e cattura 10 rimbalzi. 20 anche per Stoudemire, doppia cifra corposa anche per Billups e Douglas. Il resto della squadra però completamente escluso dal gioco, soprattutto un Landry Fields che in questo contesto sembra ancora del tutto spaesato. Per i Magic i "soliti" 29 punti e 18 rimbalzi di Dwight Howard, seguiti dai 24 di Richardson e i 18 di Hedo Turkoglu.
I San Antonio Spurs sono ufficialmente in crisi? Parrebbe di si, anche perché senza Duncan e Ginobili, l'anima della squadra, è difficile mantenere i livelli eccelsi di qualche settimana fa. Terza sconfitta di fila, coi Portland Trail Blazers che passano all'AT & T Center per 100-92: protagonista il grande veterano Andre Miller, che segna 26 punti con 9/15. Doppia doppia di 13 e 10 per Batum, mentre per gli Spurs non è bastato un Tony Parker commovente da 27 punti e tanta volontà. Da segnalare anche i 14 di Splitter, che comunque non sono poca cosa per uno che il campo in stagione l'ha visto pochissimo.
I Charlotte Bobcats hanno battuto i Milwaukee Bucks per 87-86: cinque giocatori in doppia cifra ad arginare i 26 punti di Brandon Jennings e Andrew Bogut. Ultima gara quella tra Utah Jazz e Washington Wizards, conclusasi con la vittoria di questi ultimi per 100-95: 28 per lo scatenato John Wall, 25 per Jordan Crawford, 11 e 18 rimbazli per JaVale McGee e la questione è sistemata.

domenica 27 marzo 2011

Welcome to Kobetown!

9 le gare disputate domenica notte.
15 vittorie in 16 match dopo la pausa dell'All-Star Game. Adesso  non ci si può più nascondere: sono i Lakers la squadra favorita per il titolo 2011? Probabilmente si, a prescindere dalla posizione in classifica che a Ovest li vede ancora dietro i San Antonio Spurs.
Stanotte 102-84 ai New Orleans Hornets con 30 di Kobe Bryant e 23 e 16 di Pau Gasol. Da notare il 5/6 al tiro di Bynum e il 4/6 di Artest. E Odom sembra riposarsi per i playoff.
Per gli avversari doppie doppie di Landry e Okafor ma poco da tutti gli altri, costretti dentro una difesa competente dei Lakers. Belinelli 9 punti con un pessimo 4/16 al tiro.
Intanto i San Antonio Spurs confermano che senza Tim Duncan psicologicamente sono tutta un'altra squadra: terza sconfitta di fila, stavolta a Memphis per 104-111. Non sono bastati i 30 di George Hill e i 20 di Tony Parker, anche perché Ginobili stanotte ha subito un inofrtunio al quatricipite sinistro e non ha giocato il secondo tempo. Per i Grizzlies 23 e 11 di Randolph e altri 23 di Tony Allen.
I Dallas Mavericks rinsaldano il terzo posto vincendo a Phoenix 91-83 con la bella doppia doppia (16p e 18r) di Tyson Chandler, cosa non facilissima contro il Gortat di questo periodo. Dietro di loro si confermano gli Oklahoma City Thunder, che passano i Portland Trail Blazers 99-90 con 49 complessivi di Westbrook e Durant. Per gli ospiti stratosferici 40 punti per Gerard Wallace, forse la trade più riuscita tra quelle clamorose del mese scorso.
Passiamo alla Eastern Conference, dove i Boston Celtics si evitano la terza sconfitta di fila e soprattutto una figuraccia (sprecati 23 punti di vantaggio), vincendo nel finale 85-82 in casa dei Timberwolves. Risolve Paul Pierce con 23 punti, Kevin Garnett aggiunge 13p e 13r, Rondo non gioca causa infortunio. Per i padroni di casa Beasley ne ha messi 28.
Vittoria importante di Boston per tenere dietro i Miami Heat, vittoriosi sugli Houston Rockets 125-119: trentello per i "Big Three", non so se era mai successo questa stagione: la statistica più importante però mi sembrano i 14 di Mike Bibby con 5/7 al tiro. E' li per quello, se comincia ad eseguire per le altre potrebbero essere davvero guai. Houston ha risposto con 29 di Kevin Martin, 28 di Scola e 25 di Lowry. Biglietto per i playoff staccato per gli Atlanta Hawks, che vincono a Cleveland 99-83: 31 di Marvin Williams, 20 di Horford.
I Sacramento Kings passano a Philadelphia dopo un supplementare: 114-111 con 32 di Thornton, contro i 28 di Holiday e i 22 di Meeks. I Golden State Warriors superano 114-104 i Washington Wizards grazie ai 37 e 13 assist di Monta Ellis e ai 33 con 12 rimbalzi di David Lee.  Per gli ospiti 28 e 18r di McGee, 18 e 12 assist di John Wall, 23 di Maurice Evans.

23° campionato - Dinamo Sassari e Bennet Cantù, gara memorabile.

Una volta tanto partiamo dagli anticipi. che c'è molto e di molto bello da dire.
Partiamo da mezzogiorno, da Dinamo Sassari-Bennet cantù, che a mio modesto parere è stata la più bella partita vista questo campionato. Difesa arcigna, gioco di squadra, tecnica individuale, giocate e emozioni a ripetizione, insomma quanto di meglio il nostro basket può offrirci in questo momento. L'ha decisa un tiro di Leunen, ma come non citare le prove superbe di Travis Diener, di Nicolas Mazzarino, di Vanja Plisnic, di Manuchar Markoishvili e di tutti quelli che hanno avuto l'onore di partecipare a questa gara. Il risultato finale 76-74 certo conta, ma di fronte a uno spettacolo del genere - che personalmente un po' mi riconcilia con un campionato invece deludente - è decisamente relativo.

Dell'altro anticipo di ieri sera, quello tra la Benetton Treviso e la Canadian Solar Bologna, posso dire solo una cosa: Donatas Motiejunas mi fa impazzire! 79-71 per i padroni di casa col ventenne lituano che ha messo 22 punti, 11 nel primo quarto, 3/4 da tre e 8 falli subiti. E' lui il futuro del basket eruropeo, e secondo me tra molto poco anche di quello americano...
Treviso ha sfruttato al meglio le assenze di Bologna e alla fine ha portato a casa una gara comunque molto combattuta, probabilmente fondamentale per la rincorsa degli uomini di Repesa ai playoff. Per la Vurtus secondo stop di fila, da rivedere a mio avviso l'equilibrio tra Rivers e Winston, ancora non sanno bene come distribuirsi responsabilità e scelta dei tiri. E Kennedy ne risente, e si vede. Per la Benetton sa segnalare anche i 22 punti di Devin Smith.
La Lottomatica Roma ormai le gare le perde in fotocopia: bel primo quarto a Varese (19-15), poi il crollo nel secondo (28-39) e incapacità cronica di recuperare. Come al solito si salvano un ottimo Vladimir Dasic (20 punti) e Gigi Datome (11 e 7 rimbalzi), che però ormai giocano col vuoto intorno. Tanto per dire, Charles Smith mette i primi 3 punti della sua gara al 32° minuto! E' vero che poi ne infila 12, ma a giochi quasi fatti. Anche le doppie cifra di Traoré e Washington in realtà dicono poco della prova troppo tardiva dei giocatori.  Purtroppo anche Gordic (11 punti ma discreta confusione) a tratti sembra risucchiato nel vortice di mediocrità che ormai aleggia su questa squadra. Nel finale ci pensa Ron Slay a tenere a debita distanza la rimonta della Lottomatica. E dire che gli uomini di Filipowski addirittura avevano anche la palla del sorpsasso all'ultimo minuto, sul 72-73, ma chi ti va a perderla? Ma Darius Washington naturalmente!!! Finale 84-78 per la Cimberio Varese. Playoff lontanissimi per Roma, che così perderà anche l'Eurolega ddelprossimo anno. Ma forse è meglio così, perché questa squadra va rifondata senza troppi fronzoli per la testa. E va data in mano a una dirigenza meno confusa sul progetto Lottomatica.
Drammatica e stupenda la gara tra la Banca Tercas Teramo e l'Air Avellino: i padroni di casa partono fortissimo con Diener e De La Fuente, e chiudono il primo tempo 51-41. Poi il rientro lento ma costante di Avellino, che sembra a ver vinto quando è sul 77-72 a pochi minuti dalla fine. Ma ancora colpo di coda dei padroni di casa e supplementari, dove Teramo si impone per 99-97. Drake Diener torna il grande cecchino di un tempo e ne piazza 29, con Davis, De La Fuente, Zorowski e Fletcher in doppia cifra. Per Avellino 34 clamorosi di Szewczyk, seguiti dai 21 di Johnson e dai 19 di Thomas. 14 e 9 assit per Marquese Green.
L'Enel Brindisi invece pare essersi rassegnata a retrocedere in LegaDue: il 54-96 subito a Montegranaro parla abbastanza chiaro. 21 di Toolson e 20 di Antonutti per i padroni di casa.
Bella invece la svegliata che s'è data l'Angelico Biella, vincente e convincente 88-64 sulla Scavolini Pesaro con Soragna, Viggiano, Chessa e Slaughter in doppia cifra, ma tutti nel complesso abbastanza bene.
La Pepsi Caserta batte in scioltezza la Vanoli Cremona 95-79: 18 di Eric Williams, 17 di Tim Bowers, 15 di un ottimo Luca Garri e 12 di Jumaine Jones. Insomma, il reparto lunghi dei campani funziona a meraviglia.
Armani Jeans Milano-Montepaschi Siena si giocherà il prossimo 14 aprile.

Quando eravamo re - Hakeem Olajuwon


Senza mezzi termini il centro più completo dell'era moderna.
Per informazioni chiedere a Shaquille O'Neal, che all'apice della sua forma fisica a soli 23 anni si ritrovò di fronte questo 32enne che nelle finali del '95 tra Houston Rockets e Orlando Magic lo massacrò giocandogli intorno e sopra la testa per quattro gloriose partite.
Nato in Nigeria, naturalizzato americano, Hakeem Olajuwon ha fatto la storia di Houston, prima all'università con  i Cougars, centrando tre Final Four NCAA consecutive (ma perdendo due finali nel 1983 e '84).
Al Draft 1984 è prima scelta per gli Houston Rockets, nonostante quell'anno fossero eleggibili giocatori come Michael Jordan, John Stockton e Charles Barkley.
Persa la finale '86 contro i Boston Celtics di Larry Bird, Robert Parish e Kevin McHale, Hakeem dovrà aspettare altri 8 anni per tornare alle Finals.
Eletto miglior difensore dell'anno nel '93, Olajuwon potè finalmente contare su una squadra competitiva (Robert Horry e Sam Cassell su tutti) e su un allenatore di grande intelligenza cestistica come Rudy Tomjanovic.
Alle finali del '94 si scontro con un altro "Titano", Patrick Ewing e i suoi New York Knicks. Risultato? 4-3 per gli Houston Rockets in una della più belle finali NBA della storia, sette gare combattutissime. Olajuwon MPV e una stoppata in gara 6 su John Starks che ha scritto la serie e la storia di questo sport.
In quell'anno per Hakeem arrivano: primo titolo, MVP delle finali, MVP della stagione e secondo premio come miglior difensore: l'unico giocatore nella storia a centrare i 4 obiettivi in una sola stagione.
Il 1995 ha portato agli Houston Rockets il talento immenso di Clyde Drexler, che già era stato compagno di Olajuwon all'università. Insomma, una squadra quasi perfetta, che come detto ha stravinto il titolo schiacciando gli Orlando Magic di Shaq e Penny Hardaway in sole 4 partite.
Intimidatore d'area come nessuno, forte fisicamente, atleta sconfinato, tecnicamente una spanna sopra a tutti i colleghi di ruolo, Hakeem Olajuwon ha una sola piccola grande ombra nella sua carriera. Ha vinto soltanto nei due anni in cui Michael Jordan si era ritirato dal basket, prima di rientrare nel '96. Gli Houston Rockets sarebbero stati campioni e avrebbero bissato con Jordan in campo? Non lo sapremo mai, ma ricordando quel giocatore col 23 sulla schiena appare difficile.
Rimane il fatto che Hakeem Olajuwon è stato e rimane IL CENTRO, a prescindere dai titoli vinti. 

Bulls sempre più primi, Knicks sempre più deludenti

I Chicago Bulls si avviano a vincere la Eastern Conference, il loro faro Derrick Rose si avvia a vincere il titolo di MVP dela stagione (a questo punto anche giustamente). Nella vittoria a Milwaukee 95-87 la point-guard ne ha messi 30 con 12/12 ai tiri liberi, distribuendo anche al bellezza di 17 assist. Boozer e Noah con la doppia doppia hanno garantito controllo dei tabelloni, per i Bucks Delfino e Salmons col ventello non sono bastati. Chicago vince con uno schiacciante 26-13 nell'ultimo periodo e adesso sta seriamente prendendo il largo sui Celtics e gli Heat, a questo punto la leadership dei "tori" della regular season appare molto probabile.
Non si può venire da una partita disastrosa come quella al Garden contro i Milwaukee Bucks e il giorno dopo concedere 64 punti nel primo tempo ai Bobcats. La sconfitta a Charlotte 106-114, la sesta di fila, sa proprio di resa. Si poi Anthony ne mette 36 e si leggerà che ha giocato alla grande, ma vedere nel roster degli avversari otto giocatori in doppia cifra significa non aver mai, mai difeso. E la mossa di Douglas in quintetto al posto di Fields non ha pagato. Anche Mike D'Antoni onestamente non sembra più sapere che pesci prendere.
I Dallas Mavericks passano in casa degli Utah Jazz 94-77 senza dannarsi troppo l'anima: top scorer Jason Terry con 22. I Clippers superano i Raptors 94-90 con 22 e 16 di Griffin, Bargnani fuori per problemi a una caviglia. I Detroit Pistons sconfiggono gli Indiana Pacers 100-88 con i 23 punri di Richard Hamilton, gli Altanta Hawks battono i New Jersey Nets 98-87 col ventello di Horford e Smith.

sabato 26 marzo 2011

I (don't?) wanna be like Mike!


Dopo aver assistito su Sky all'ennesima, sconcertante sconfitta dei New York Knicks al Garden contro i Milwaukee Bucks, è arrivato il momento di spendere qualche parola sull'operato di coach Mike D'Antoni, un allenatore che troppo spesso in carriera è stato messo in difficoltà dalle società per cui ha allenato, ma che a mio avviso ha anche mostrato notevoli limiti nel sapere gestire queste difficoltà.
Dopo la trade che ha portato Carmelo Anthony a New York e ha stravolto il sistema di gioco dei Knicks ci si poteva aspettare un momento di difficoltà, in cui sarebbe dovuto essere l'allenatore a motivare al massimo i suoi giocatori. E invece dal linguaggio del corpo e dallo sguardo di D'Antoni - oltre che ovviamente dai risultati ottenuti - sembra proprio lui ad essere il meno motivato, probabilmente ancora scottato da un cambio radicale che (ne siamo quasi sicuri) lui non ha caldeggiato, con i "suoi" Knicks che eseguivano abbastanza bene la sua idea di gioco.
E qui passiamo anche a muovere appunti anche al sistema di D'Antoni, che comunque continua a prevedere un'omissione totale o quasi di quella parte del gioco chiamata difesa. Hai voglia a dire - per altro con assoluta ragione, per carità - che Stoudemire, Anthony e Billups non difendono: sono le squadre di D'Antoni in generale che non hanno mai difeso.
Ma perché, i Knicks della prima parte di stagione erano arcigni? Direi di no...E ce li ricordiamo gli spettacolari ma alla fine inconcludenti Phoenix Suns di Nash e Stoudemire? Appena incontravano un team che sapeva cosa voleva dire chiudere gli spazi e controllare i tabelloni - leggete soprattutto San Antonio Spurs - ecco che la strada dei playoff veniva sbarrata senza possibilità di remissione. Amare Stoudemire non è mai stato "allenato" da D'Antoni a difendere, perché ci si continua a meravigliare che non lo faccia?
Insomma, a mio avviso a D'Antoni manca ancora qualcosa per essere davvero un grande coach: gli schemi offensivi sono oliati e magnifici da vedere quando ben eseguiti, ma nella sua metà campo e a livello di gestione psicologica di spogliatoio e situazioni extra-cestistiche è ancora deficitario. Non è assolutamente sua la maggiore colpa del crollo attuale dei Knicks, ma questo non vuol dire che non abbia le sue responsabilità, a mio avviso anche evidenti.

New York e Boston, adesso è crisi

Tredici gare giocate in nottata. Partiamo dalle due sconfitte eccellenti, in particolare qualla dei Celtics in casa contro i Bobcats per 81-83 che pregiudica forse definitivamente alla squadra di Doc Rivers di arrivare prima a Est. Anzi, adesso Miami è a sola mezza partita di distanza, e farsi superare per giocare un eventuale secondo turno in trasferta proprio contro gli Heat sarebbe mortifero. Comunque sia, stanotte i Celtcis sono crollati nell'ultimo quarto (segno di stanchezza o distrazione?), finito 30-15 per gli avversari. Nessun giocatore delle due squadre è arrivato neppure al ventello.
Se Boston non sorride, i New York Knicks sono in piena, totale confusione. Quinta sconfitta di fila, 96-102, per di più in casa contro i Milwaukee Bucks guidati da un Brandon Jennings che nel primo tempo ha messo 23 punti e ha finito con 37. Bogut ha aggiunto un bel 21 e 17 rimbalzi, dominando sotto i tebelloni. Per i Knicks 53 complessivi di Stoudemire e Anthony, ma il resto della squadra totalmente deficitario a parte un Tony Douglas da 16 e tanta volontà. Come si presenterà D'Antoni ai playoff? Parecchi dubbi sulla squadra.
Passiamo alle vincenti a Est: i Chicago Bulls in una gara molto bella passano nel finale i Memphis Grizzlies 99-96 con gli ultimi 6 punti di Derrick Rose, che alla fine ne mette 24, uno in più di Luol Deng. I Miami Heat battono 111-99 i Philadelphia 76ers dilagando nell'ultimo periodo (34-17). 39 per Wade, 32 per James, 20 per Bosh: con queste cifre è difficile per chiunque tenere botta contro questi tre. Però intorno a loro continua a esserci il vuoto, e qusto rimane un fattore preoccupante per l'alchimia della squadra.
Gli Orlando consolidano il quarto posto battendo 95-85 i New Jersey Nets con 21 e 14r di Howard e 20 di Turkoglu.
Passiamo a Ovest, dove il buzzer di Batum (foto) consente ai Portland Trail Blazers (che squadra!) di battere i San Antonio Spurs per 98-96. Niente di grave per la classifica della squadra di Popovich, sicuramente prima nella Conference, però senza Duncaninfortunato sono al secondo stop di fila, segnale per nulla incoraggiante. Stanotte 21 per Manu Ginobili, così come per Miller e Batum appunto dall'altra parte. Dietro di loro sesta vittoria di fila per i non brillantissimi Lakers nel derby contro i Clippers: 112-104 con 37 di Bryant, 26 di Gasol, doppia doppia del rientrato Bynum e 15 di un Ron Artest in scioltezza. Per i "cugini" 30 di Mo Williams e 22 di Blake Griffin. Gli Hornets reagiscono bene al tremendo infortunio di David West e passano a Phoenix 106-100 col ventello di Paul e altri quattro in doppia cifra. Soltanto 3 punti per uno spento Marco Belinelli. Non va molto meglio a Bargnani, che ne piazza solo 7 e vede i suoi Raptors massacrati 100-138 dai Golden State Warriors, che mandano 4 giocatori oltre il ventello.
L'unico dei tre italiani a sorridere del tutto è Danilo Gallinari, che ne mette 17 e trascina i suoi Denver Nuggets alla vittoria 114-104 sui Washington Wizards. Sempre più probabile quel primo turno di playoff contro gli Oklahoma City Thunder, che hanno sistemato i Minnesota Timberwolves 11-103 con 23 di Durant e altri 6 giocatori in doppia cifra, segnale importante del loro gioco di squadra.
Nelle altre due gare giocate stanotte i Cleveland Cavaliers hanno battuto 97-91 i Detroit Pistons con 24 di Hickson, i  Sacramento Kings hanno strapazzato 110-93 a domicilio gli Indiana Pacers con le doppie doppie di Cousins e Dalembert.

venerdì 25 marzo 2011

Vincono Dallas e New Orleans

Due gare giocate in nottata, e neppure di cartello.
I Dallas Mavericks sconfiggono 104-96 i Minnesota Timberwolves privi di Kevin "doppia doppia" Love. Dirk Nowitzki ne mette 30 e raccoglie 11 rimbalzi, in doppia doppia anche Jason Terry (18), Shawn Marion (17), Peja Stojakovic (16 con 4/8 da tre). Jason Kidd non mette nemmeno un punto ma distribuisce 13 assist. Per i T-Wolves Anthony Randolph sostituisce Love con 31 punti e 11 rimbalzi, Beasley sotto il par con soltanto 12 punti.
Nell'altra gara i New Orleand Hornets vincono dopo un supplementare in casa degli Uath Jazz 121-117: David West ne piazza 29 ma si infortuna (pare piuttosto seriamente, purtroppo) al ginocchio. Chris Paul ne aggiunge 24 con 12 assist, in doppia cifra anche Jack, Gray, Ariza, Okafor e un Marco Belinelli da 14 punti con 3/4 da dietro l'arco. I Jazz hanno provato a rispondere con le doppie dopie corpose di Jefferson (22 e 13) e Paul Millsap (33 e 11).

giovedì 24 marzo 2011

Gara 2 playoff Eurolega - CAPOLAVORO MONTEPASCHI SIENA!!!

Dopo la tremenda batosta di Gara 1 il Montepaschi Siena compie un vero e proprio miracolo cestistico ed espugna il parquet dell'Olympiakos Pireo 82-65.
Coach Pianigiani mescola subito le carte e manda un messaggio chiaro: difendere su tutto. Carraretto parte in quintetto per dare fastidio a Spanoulis, la squadra spende molti falli ma riesce ad imbrigliare l'attacco dei greci, che infatti batte in testa. 20-12 nel primo quarto per Siena anche perché i ragazzi prendono fiducia, Kaukenas mette punti in arresto e tiro, Hairston è invasato, Jaric fa un paio di cose magnifiche. Soprattutto non vengono concessi rimbalzi in attacco, seconde opportunità a Bourousis e compagni. Insomma, atteggiamento totalmente diverso per gli ospiti, che nel secondo quarto vanno anche a +15. Poi nei minuti finali un po' di schiocchezze - una brutale di Jaric negli ultimissimi secondi - riportano l'Olympiakos sul -8, e si va all'intervallo lungo sul punteggio di 31-39.
Il terzo quarto riparte come era finito il secondo, con i padroni di casa che  sfruttano tutto e si portano finoal -4. Poi però Siena reagisce , guidata da un Nikos Zisis imperioso e da Malik Hairston che prende due rimbalzi in attacco prodigiosi e li trasforma in 4 punti. Alla fine del terzo qaurto Siena è avanti addirittura di 10, 61-51. Nell'ultimo periodo si compie il capolavoro, con Jaric che rimane sempre lucido, la difesa che continua a forzare palle perse ai lunghi greci, Rakovic che diventa protagonista con canestri da sotto a ripetizione. MVP di serata Malik Hairston con 19 punti e 10 rimbalzi.

Anche le altre tre gare si sono concluse con altrettante, clamorose vittorie in trasfera: il Power Electra Valencia espugna Madrid all'overtime per 81-75 con le prove maiuscole di Lishchuk e Savanovic. Il Maccabi ancor più sorprendentemente vince in casa del Caja Laboral 83-81 con la clamorosa prova di "Baby Shaq" Schortsanitis che ne mette 22, seguito dai 18 dell'eterno David Bluthenthal. Ma la perla della serata la compie il Panathinaikos, che dopo aver meritato di vincere gara1 si impone a Barcellona grazie a un rinato Romain Sato (18 punti) e al solito, straordinario Diamantidis (17 punti). Dopo il -10 dell'intervallo grande rimonta nel terzo quarto, sorpasso all'inizio del quarto e poi la freddezza necessaria per una vittoria che ha dello storico, 75-71.

Thunder e Nuggets lanciano la sfida verso il futuro.

60 punti con 29 tiri: questo è il bottino accumulato stanotte da Kevin Durant e Russell Westbrook nella vittoria 106-94 degli Okahoma City Thunder contro gli Utah Jazz. Precisi, lucidi, sportivamente spietati. Questi due giocatori si stanno impossessando della Lega, e nel futuro più immediato la domineranno.
Facilitati dall'assenza di Tim Duncan infortunato, i Denver Nuggets recuperano e sorpassano nel finale i San Antonio Spurs 115-112. Ginobili e Parker ne mettono 39, ma i padroni di casa segnano con tutto il roster e trovano un Al Harrington da 27 punti. Danilo Gallinari 13 punti
Al momento Thunder e Nuggets sono rispettivamente quarti e quinti a Ovest: se dovessero incontrarsi in un primo turno di playoff sarebbe una sfida decisamente lanciata verso il futuro, bellissima da vedere.
I Celtics si stanno risparmiando per la post-season? Speriamo, perché quelli che stanno scendendo in campo ultimamente nono sono neppure lontani cugini della squadra compatta e determinata di qualche tempo fa: stanotte i verdi sono stati sconfitti al TD Garden 87-90 dai Memphis Grizzlies, con l'ex dal dente avvelenato Leon Powe che ha messo 13 punti importantissimi. Tranne Paul Pierce, autore di 22 centri, gli altri Celtics tutti abbastanza sottotono. Quarta sconfitta di fila per gli ancor più disastrosi New York Knicks, stracciati al Madison Square Garden 99-111 dagli Orlando Magic: Howard con 33p e 11r, tutto il quintetto di partenza in doppia cifra per Orlando. 24 di Anthony per New York, che però nell'ultimo quarto, come troppo spesso gli capita, si è fatta detronizzare dagli avversari, subendo il decisivo 21-32.
I Miami Heat vincono a Detroit 100-94 e si avicinano pericolosamente ai Boston Celtics: se dovessero riuscire a scavalcarli e chiudere la regular season al secondo posto potrebbe ribaltarsi ogni equilibrio a Est, sul serio. Comunque stanotte 66 punti dei Big Three contro i 27 del ritrovato Richard Hamilton.
Gli Houston Rockets non vogliono mollare le residue possibilità di andare ai playoff e superano i Golden State Warriors 131-112 con Kevin Martin che ne piazza 34, seguito dai 25 di Courtney Lee, i 20 di Scola e la tripla doppia di Hayes. Per Golden State 34 di Dorell Wright.
I Phoenix Suns battono i Toronto Raptors 114-106 nonostante i 27 punti di un buon Andrea Bargnani, i Kings passano a Milwaukee 97-90 con 52 complessivi di Thornton e Udrih. Dall'altra parte 30 di un Carlos Delfino ultimamente in grande spolvero. Nets vittoriosi a Cleveland 98-94 dopo un overtime con 6 giocatori in doppia cifra. I Philadlephia 76ers battono gli Atlanta Hawks 105-100 con 7 componenti del roster sopra i 10 punti. Per la squadra più irritante della Lega 33 e 12 rimbalzi di Josh Smith. Infine i Pacers passano a Charlotte 111-88 con 33 punti del redivivo Danny Granger.

Ops! Scusate, m'ero scordato i Los Angeles Clippers che hanno sconfitto i Washington Wizards 127-119 dopo 2 supplementari con tripla doppia clamorosa di Blake Griffin (33p, 17r, 10a), 32 di Gordon e 28 e 12 rimbalzi di Kaman. Per Washington 32 e 10 assist di un grande John Wall, 25 e 10a di Crawford e 22 e 13r di McGee. Non male come statistiche...

martedì 22 marzo 2011

I Lakers vincono la maratona coi Suns. Chicago di forza ad Atlanta.

"Marathon Man", il maratoneta, titola stamattina Yahoo Sports a proposito della vittoria dei Los Angeles Lakers 139-137 sui Phoenix Suns dopo ben 3 overtime. Il riferimento/tributo ovviamente non può non essere verso Kobe Bryant, che a 32 anni con la schiena sbilenca e la caviglia malandata ha piazzato una gara da 42 punti (15/31 al tiro), 12 rimbalzi e 9 assist. Incommensurabile.
Accanto a lui un Odom da 29 e 16 rimbalzi, un Gasol da 24 e 13, i 18 di Artest e i 13 di Barnes, giocatore che secondo me sarà fondamentale nei playoff dei Lakers. Per i Phoenix Suns, anche loro più che ammirevoli, 32 e 14 per l'esiziale Channing Frye e 20 (signori, venti!!!) assist di Steve Nash, la classe fatta basket.  Come avevamo scritto anche a proposito della precedente vittoria su Portland, i Lakers non stanno esprimendo la loro migliore pallacanestro al momento, ma continuano a vincere e questo è un segno fortissimo che sono pronti a giocarsi alla apri con tutti le loro chance di titolo.
I Chicago Bulls passeggiano sui resti degli Atlanta Hawks per 114-81: soliti 30 di Derrick Rose e 27 di Luol Deng per una squadra che alal fine del primo tempo conduceva 72-43. Anche i Portland Trail Blazers hanno schiacciato i Washington Wizards 111-76 con Gerard Wallace che ha messo 28 punti con 14 tiri, seguito dai 22 di Batum e Aldridge. Questa squadra metterà in difficoltà chiunque ai playoff a Ovest, molto meglio non incontrarla al primo turno.

Gara 1 playoff Eurolega - l'Olympiakos annienta il Montepaschi Siena

19-0 per cominciare, 24-4 alla fine del primo quarto, per chiudere il primo tempo 47-9. Il Montepaschi Siena semplicemente non è sceso in campo nella prima sfida contro l'Olympiakos. A un certo punto la statistica da 2 punti era un irreale 1/35. Il finale è un tremendo 89-41, risultato che coach Pianigiani e i suoi ragazzi devono dimenticare nel giro di 48 ore e dedicarsi a gara2 con un morale che probabilmente adesso è sotto le suole delle scarpe. Speriamo che questa sconfitta devastante non influenzi il rematch di giovedì, a questo punto decisivo almeno per mettere Siena psicologicamente dentro la sfida. Per i greci protagonista dell'incontro Bourousis (foto), che ha messo la tripla iniziale e poi ha letteralmente dominato sotto canestro con intimidazioni, stoppate, punti e rimbalzi. Alla fine per lui 14 punti e 12 rimbalzi.
Che coach Obradovic fose un genio di questo sport lo si sapeva, ma vedere come il suo Panathinaikos ha imbrigliato il primo tempo dei campioni uscenti del Regal Barcelona è stato comunque uno spettacolo. Battezzati sempre i tiratori più scarsi, esecuzione perfetta per portare i lunghi dei greci, più pesanti, a tirare da uno, massimo due metri da canestro. Si poteva pensare a un dominio degli spagnoli, e invece i primi due quarti si sono chiusi sul 37-35 per i padroni di casa.Diamantidis e Nicholas imperiali con 11 punti ciascuno. Per il Barcelona ottimo Lorbek in attacco, accompagnato da Lakovic e da due bombe di Anderson. Stoppato invece Navarro nel primo tempo.
Il terzo quarto è un altro capolavoro per gli ospiti: prima Diamantidis e poi Batiste segnano punti importaati, e alla fine del periodo i liberi del rientrato Maric portano il Panathinaikos a +3. La svolta avviene quando il playmaker greco inizia non farcela più per la stanchezza, e il Regal Barcelona passa avanti con le triple di classe purissima di Morris, Lakovic e Navarro. Anche un paio di chiamate arbitrali dubbie favoriscono gli spagnoli, che vanno in vantaggio nel finale punto a punto. Però Diamantidis non molla mai, segna la tripla della speranza, si fa fare antisportivo, mette i liberi e a 1,7 secondi dalla fine manda però corto il tiro della vittoria. 83-82 per il Barcelona in una gara1 di bellezza e tensione immense. 
Negli altri due incontri il Caja Laboral ha battuto il Maccabi Tel Aviv 76-70 nonostante il bel recupero degli ospiti nel terzo periodo dopo che il primo tempo si era chiuso sul 46-34. 17 per Barac, 12 e 11 rimbalzi per Teletovic. Per gli ospiti i 16 punti e 16 rimbalzi di Hendrix non sono bastati. Infine il Real Madrid ha sconfitto il Power Electra Valencia 71-65 con il sorpasso nell'ultimo quarto. 14 per Tomic, 15 per De Colo.

Knicks, altro crollo tremendo. I Celtics passano al Garden.

Adesso è ufficialmente crisi.
terza sconfitta di fila, arrivata in casa contro una possibile rivale diretta ai playoff e per giunta quando a pochi minuti dalla fine si era in più che discreto vantaggio, sempre oscillante intorno ai 10 punti.
I New York Knicks perdono 86-96 contro i Boston Celtics, trascinato da un Kevin Garnett da 24  punti e 11 rimbalzi con 10715 al tiro. Rajon Rondo 13 punti e 12 assist (non per niente è in testa al mio sondaggio sul migliore playmaker della Lega), Paul Pierce ne aggiunge 21 con 8/13.
Per New York 22 di Anthony e 21 di Billups ma con brutte percentuali.
Il derby italiano tra Danilo Gallinari e Andrea Bargnani è stradominato dai Denver Nuggets, che massacrano i Toronto Raptors 123-90. 20 per il Mago, 9 per il Gallo, ma sono statistiche poco incisive in una gara che è finita praticamente subito. Denver conferma di essere una squadra in notevole crescita, che ai playoff andrà presa con le molle perché propone varie soluzioni offensive.
I San Antonio Spurs spazzano via senza problemi i Golden State Warriors 111-96 con 20 punti del sempre grandioso Manu Ginobili.
Gli Orlando Magic passano a Cleveland 97-86 grazie ai 28 e 18 rimbalzi di Dwight Howard e ai 22 di Brandon Bass. Altro massacro senza storia è stato quello subito dai Sacramento Kings in casa dei sempre più lanciati Chicago Bulls: 92-132 con ben 8 giocatori i doppia cifra per i padroni si casa. 
Gli Indiana Pacers vincono in New Jersey 102-98 con 24 punti di Hibbert e 20 di Granger.
I Memphis Grizzlies tengono ancora a distanza gli Houston Rockets per l'ottavo posto a Ovest sconfiggendo gli Utah Jazz per 103-85: sette giocaotri con 10 punti o più per i padroni di casa, notevoli anche gli 11 assist di Conley.

lunedì 21 marzo 2011

Lakers, ci pensa Kobe. Knicks, altra figuraccia.


I Los Angeles Lakers stanno un po' tirando il fiato rispetto a tre/quattro partite fa, però continuano a vincere, e questo significa davvero che sono entrati nel mood da playoff, quello in cui non importa come giochi, tanto sei diventato abbastanza "cattivo" per portarla comunque a casa la partita. E questa è una gran notizia per i tifosi gialloviola.
Nella vittoria di stanotte 84-80 contro i Portland Trail Blazers, assente Bynum giustamente squalificato per il fallaccio su Beasley della partita precedente, Odom è rientrato in quintetto e ha piazzato una gara delle sue: 8/11 al tiro, 11 rimbalzi e 6 assist. Se questo giocatore si motiva (solo lui può farlo), i Lakers difficilmente sono battibili. Poi certo, la rimonta nel quarto periodo l'ha condotta un Kobe Bryant sontuoso nei minuti finali - guardate negli highlights che canestro della staffa contro Brandon Roy!!! - però l'ago della bilancia è senza dubbio il numero 7. Importante anche da doppia doppia di Pau Gasol,  per i Trail Blazers notevoli i 25 di Batum
Sette vittorie e otto sconfitte: questo al momento il bilancio dei New York Knicks dopo la trade che ha portato Carmelo Anthony nella Grande Mela. Più che questo dato però contano alcune sconfitte contro squadre sicuramente inferiori, l'ultima delle quali patita stanotte a Milwaukee per 95-100. Un primo quarto chiuso 9-32 è francamente inammissibile. Poi certo c'è stato il recupero e la sconfitta è arrivata punto a punto, ma un parziale iniziale come questo significa collasso mentale. Carlos Delfino ne ha messi 30 con 6/11 da tre, Salmons ne ha aggiunti 22, Brandon Jennings è andato a un assist dalla tripla doppia. Per New York ventello dei tre senatori con 13 aggiuntivi di Fields.
Andrea Bargnani ne mette 23 e i Toronto Raptors sorprendono gli Oklahoma City Thunder per 95-93: inutili i 42 del "Dynamic Duo" Durant/Westbrook, a cui ormai si sta costantemente aggiungendo Harden come terza punta: 23 per lui stanotte. I Dallas Mavericks strapazzano 101-73 i Golden State Warriors con il 9/15 di Dirk Nowitzki. Forti coi deboli, deboli coi forti: gli Atlanta Hawks superano i Detroit Pistons 104-96 con 6 giocatori in doppia cifra. 
Gli Houston Rockets ottengono al quarta vittoria di fila e rilanciano le proprie chance di playoff sconfiggendo 110-108 gli Utah Jazz con i 34 di Kevin Martin e i 28 di Kyle Lowry. Dall'altra parte portentosi i 35 di Millsap ma abbastanza male Devin Harris.
I Phoenix Suns passano in casa dei Clippers 108-99 con i 23 e 13 assist dell'eterno Steve Nash. Blake Griffin sottotono. 
I Sacramento Kings dominano i Minnesota Timberwolves 127-95 con Thornton e Dalembert, i Washington Wizards battono i New Jersey Nets 98-92 con i 21 di Lopez contro i 26 di Wall.

domenica 20 marzo 2011

22° Campionato - Milano si rialza. Roma, non se ne può più!

Sono amaramente costretto a rimangiarmi tutti gli elogi spesi sulla Lottomatica Roma dopo la bella vittoria contro Milano della scorsa giornata di campionato. L'equilibrio, la lucidità, la sicurezza riscontrati nella partita precedente sono stati totalmente e nuovamente annullati nella trasferta di Cremona, dove la Vanoli ci ha letteralmente asfaltato 83-70. Primo quarto equilibrato, finito 24 pari e che ha messo in mostra un Dasic imperioso e un Datome capace di lampi di classe cristallina.
Poi all'inizio del secondo periodo il solito, devastante blackout, costante del campionato della Lottomatica. Parziali tremendi, si arriva anche a -22, si rimedia un figura onestamente imbarazzante. Peggio di tutti, come sempre, un Andrea Crosariol (foto) abulico, scontroso, irritante e che mai si è impegnato: nei primi muniti una schiacciata sbagliata facilissima e una mancata chiusura su una penetrazione di D'Ercole sono stati due momenti in cui il giocatore ha dimostrato di meritare di essere messo in discussione. Totalmente. Ma comunque male, malissimo pure tutti gli altri, compreso un Darius Washington tornato all'isteria e alla confusione di inizio stagione. Unico a salvarsi un Vlado Dasic da 23 punti, 7 rimbalzi, 6 palle recuperate  e tanta energia. Intorno, il crollo verticale della squadra. Per Cremona un grande Foster da 25 e tantissima lucidità, Milic il solito lottatore (quello che a noi definitivamente manca?), bene anche Sekulic e Drodzov.
Si rimette in carreggiata invece l'Armani Jeans Milano, che supera la Fabi Shoes Montegranaro con un devatsante ultimo periodo da 32-18. Il risultato finale è 87-68, e in doppia cifra vanno David Hawkins, Lynn Greer, Ibrahim Jaaber e Mason Rocca. Per gli ospiti 25 e 9 rimnalzi di Sharrod Ford.
La Canadian Solar Bologna poteva consolidare il suo importante quarto posto in classifica e invece si è fatta sconfiggere in casa per 69-71 dalla Cimberio Varese: decisivi i 21 del solito Ron Slay, mentre a deludere per i felsinei è stato un Kennedy Winston da soli 4 punti in 34 minuti. Anche Sanikidze, reduce dall'infortunio dell'All-Star Game, ha segnato un solo punto in 22 minuti. Bologna è stata così raggiunta da Avellino, che ha sistemato un Angelico Biella sempre più pericolante per 83-76. Top Scorer di partita e giornata Omar Thomas, che ne ha messi 29, ma anche i 21 di Green e i 18 di Lauwers la loro parte l'hanno fatta. I piemontesi adesso sono staccati di soli 2 punti dall'Enel Brindisi, che ha schiantato la Dinamo Sassari per 102-85: 28 di Hervé Touré (ma perché a Roma non giocava così?), 18 di Robertson, 15 di Diawara e Dixon, 14 e 10 rimbalzi per Lang. Per gli ospiti 24 del fantasmagorico James White.
Negli altri anticipi il Montepaschi Siena ha battuto senza problemi la Banca Tercas Teramo 107-71 mettendo a referto anche i magazzinieri, la Benetton Treviso è andata a prendersi una bella vittoria 71-65 sul campo della Scavolini Pesaro con un grande ultimo quarto e un Devin Smith da 18 punti, la Bennet Cantù imbattibile in casa ha sconfitto Caserta 87-76 con Micov e Ortner sugli scudi.

Heat vittoriosi sui Nuggets, Celtics grande rimonta a New Orleans


Sei i match disputati sabato notte.
Per essere un back-to-back Miami Heat-Denver Nuggets è stata una partita vera, condotta a strappi: vantaggio importante dei padroni di casa all'inizio, condotti da James e Wade in vena realizzativa, poi continui recuperi dei volitivi Nuggets con Lawson, Smith (troppo anarchico però), Gallinari
Nel quarto quarto l'allungo decisivo di Miami e il 103-98 finale: 33 di James, 32 di Wade, 18 e 11 rimbalzi  di Chris Bosh. Infortunio che sembra serio a Mario Chalmers. Per i Nuggets 27 di J.R.Smith, 23 di Gallinari (11/12 ai liberi, la solita garanzia). 
I Boston Celtics, in evidente calo di forma, partono malissimo a New Orleans contro gli Hornets: 14-28 il primo quarto, -11 all'intervallo. Nella ripresa però entra una squadra diversa, che chiude ogni varco in difesa, recupera e lla fine vince 89-85. Guai a darli per stanchi o sconfitti questi qui. Ray Allen e Glen Davis sugli scudi col ventello, per i padroni di casa 32 per David West e magnifici 23 per Marco Belinelli, con 5/8 da dietro l'arco.
I San Antonio Spurs fanno riposare un giro Tim Duncan, ma si sbarazzano ugualmente senza difficoltà dei Charlotte Bobcats 109-98. Segnano proprio tutti i nero-argento, top scorer della squadra Steve Novak con 19 punti. Per Charlotte stesso punteggio per Henderson.
I Portland Trail Blazers superano i Philadelphia 76ers 110-101 con la prova miuscola di Wesley Matthews (28 punti con 9/15) e Gerard Wallace (25 con 8/12). Anche Aldridge ne aggiunge 18 con 8/13 al tiro. Per gli ospiti 24 di Louis Williams.
I Memphis Grizzlies si impongono nettamente sugli Indiana Pacers 99-78: grande spovero per Tony Allen con 19 e 11 rimbalzi.  I Los Angeles Clippers infine battono i Cleveland Cavaliers 100-92: per essere un rookie, Blake Griffin continua a far vedere movimenti in post e in avvcinamento a canestro che sono insensati per un giocatore di quell'età. 30 punti per lui, 29 per il ritrovato Eric Gordon.

sabato 19 marzo 2011

Quando eravamo re - Alessandro "Picchio" Abbio

  

Una volta tanto dedichiamo un post a un grande del nostro basket passato. 
Nel periodo in cui è stato giocatore e capitano della Kinder Bologna di Ettore Messina - una delle squadre più forti della storia della nostra pallacanestro, se non addirittura la più forte - Picchio Abbio ha dato tutto di quanto le sue (spesso limitate dagli infortuni) possibilità fisiche potevano consentire. Alla statura non proprio elevatissima ha sopperito con il coraggio che davvero ho visto a pochissimi giocatori in Italia. E con una perizia tecnica di una completezza ammirevole. Come potete vedere dal video qui sotto tiro da tre, penetrazione, capacità a rimbalzo, una difesa sempre tostissima su ogni tipo di avversario. 
Il grande sforzo fisico, tecnico e mentale regalato alla Kinder gli ha fruttato numerosi scudetti e due Eurolega, quella del 1998 e quella del 2001. Anche con la nazionale Abbio ha dato il massimo, vincendo l'argento agli Europei di Spagna '97 con la nazionale di Messina e due anni dopo l'oro in Francia con quella di Tanjevic
Uno dei grandi cuori e polmoni della nostra storia cestistica. 



Gli Spurs passano a Dallas, LeBron James tuona contro Altanta.

Dodici el gare notturne.
Il big match è stato sicuramente Dallas Mavericks- San Antonio Spurs, conclusosi con la vittoria degli uomini di Popovich per 97-91. Sempre avanti anche in maniera abbastanza consistente, gli Spurs si fanno raggiungere sul 60 pari nel terzo quarto, ma subito ingranano nuovamente le marce alte e non si voltano più indietro. Protagonisti i tre "senatori" Parker con 33 punti, Manu Ginobili devastante nel finale con 25 punti, Tim Duncan con 22. Per i Mavericks, che stanno sicuramente passando un periodo non brillante,  sono arrivati i 23 del solito, maestoso Dirk Nowitzki.
Al secondo posto a Ovest si sono quindi comodamente sistemati i Los Angeles Lakers, vittoriosi sui Timberwolbes 106-98. Gara a dire il vero non esaltante dei gialloviola, che non riescono a scrollarsi di dosso gli avversari meno capaci grazie soprattutto all'esuberanza di Michael Beasley (18p), tanto che nell'ultimo periodo Andrew Bynum con un fallo tremendo lo stende. Espulsione sacrosanta per il centro dei Lakers, reo di un gesto abbastanza indegno. Comunque i Lakers riescono a prevalere nel finale con Fisher in penetrazione e una tripla di Odom. Alla fine 25 di Gasol, 10 e 14r di Bynum, buon contributo di tutta la panchina.
A Est i giochi si fanno sempre più interessanti: i Bulls perdono al supplementare in casa dei Pacers per 108-115 nonostante il recupero da -16 nell'ultimo quarto e soprattutto i 42 punti  di Derrick Rose. Non ne approfittano però i Boston Celtics, massacrati a Houston 77-93 (punteggio anche clemente...) dalla coppia Martin/Lowry che ne mette 45. Si riavvicinano così i Miami Heat, trascinati stavolta da LeBron James: 43 punti con 21 tiri nella vittoria 106 a 85 ad Atlanta. Vale la pena spendere due parole sugli Hawks, che nonostante il record di 39-30 sono a mio avviso la squadra più deludente dell'anno, incapace di imporsi con le grandi e anonima a livelli esacerbanti.
Bella anche la vittoria degli Orlando Magic, che con il buzzer di Jameer Nelson battono i Denver Nuggets 85-82. Nota positiva il ritorno di Danilo Gallinari, che ha messo 17 punti con 10/11 ai liberi.
Continuano a deludere gli altalenanti New York Knicks, sconfitti nel finale a Detroit 95-99: Anthony malissimo, ventello di Stoudemire e Douglas, i Pistons alla fine vincono con il contributo della panchina.
Continua il grande momento degli Oklahma City Thunder che sconfiggono i Charlotte Bobcats 99-82 con 25 di Kevin Durant, 21 di Harden (miglior sesto uomo?) e 18 di Westbrook.
I Philadelphia 76ers vincono a Sacramento 102-80 senza patire problemi, i Raptors battono i Wizards 116-107 con 33 in 15 tiri di un ispirato Andrea Bargnani e 30 di DeRozan.
I Milwaukke Bucks si impongono sui New Jersey Nets 110-95 con 26 di Delfino e 25 di Salmons. I Phoenix Suns infine passano i Golden State Warriors 108-97 con 17 e 10 assist di Steve Nash rientrato.
   

venerdì 18 marzo 2011

Si svegliano i Knicks, i Bulls con la solita difesa

Tre gare giocate in notturna.
I New York Knicks si danno una svegliata rispetto alle deludenti ultime apparizioni e battono d'autorità i Memphis Grizzlies 120-99.
Diluvio di triple, 20/36, con Tony Douglas che piazza un fantasmagorico 9/12 per 29 punti. 28 ne aggiunge Anthony e la partita va in ghiaccio alla fine del terzo quarto.
Poche difficoltà anche per i Chicago Bulls, che passano in casa dei New Jersey Nets 84-73 con la solita, asfissiante difesa. 21 di Derrick Rose, 19 di Luol Deng, sempre affidabili. Per i Nets 22 di Lopez e doppia doppia di Humphries.
Nel terzo match i Portland Trail Balzers hanno schiacciato i Cleveland Cavaliers 111-70 chiudendo la competizone dopo i primi 12 minuti, terminati 37-12. Da segnalare che in 28 minuti in campo Aldridge è riuscito a registrare 20 punti e 11 rimbalzi.

giovedì 17 marzo 2011

Il "Dynamic Duo" strapazza i "Big Three"



Era un po' che non aprivo un post tessendo le lodi della coppia che considero il vero futuro dell'NBA, ovvero Russell Westbrook e Kevin Durant. Stanotte coi loro 47 combinati e col gioco di squadra degli Oklahoma City Thunder sono andati a vincere a Miami 96-85 e hanno interrotto la ricorsa di quegli Heat che stavano provando a lanciarsi per lo sprint finale a Est. 61 totali per il trio Wade/James/Bosh, ma con percentuali bassine. Vendicata la sconfitta a Oklahoma City, che soprattutto a Durant era bruciata parecchio.
Intanto i Boston Celtics riagganciano i Bulls vincendo al TD Garden 92-80 sugli Indiana Pacers: ci pensano Pierce e Green a domare gli avversari.
Se Danilo Gallinari non si sbriga a tornare a disposizione, rischia seriamente di perdere il posto in quintetto: i Denver Nuggets continuano a volare e vincono di prepotenza ad Atlanta 102-87: gioca e segna tutto il roster degli ospiti, che stanno diventando una squadra davvero interessante.
Scivoliamo a Ovest, dove i Dallas Mavericks riagganciano i Los Angeles Lakers vincendo in casa dei Warriors 112-106: un super Dirk Nowitzki da 34 punti con 22 tiri tiene a freno i 26 di Ellis e i 22 di David Lee. I Philadelphia 76ers vincono a Los Angeles contro i Clippers 104-94 e adesso insidiano seriamente il sesto posto a Est dei New York Knicks: Holiday e Meeks col ventello.
Bella la vittoria dei New Orleans Hornets sui Phoenix Suns: 100-95 con 26 di Chris Paul ma solo 3 punti di Marco Belinelli, che ha giocato solo 8 minuti. Gli Orlando Magic passano a Milwaukee 93-89 con 31p e 22r di Dwight Howard; bene dall'altra parte Jennings (23) e Salmons (22).
Gli Houston Rockets passano facilmente i Charlotte Bobcats 94-78, 21 per Kevin Martin. I Jazz battono i Timberwolves 119-104 con 40 di Miles (14/18 al tiro, 6/7 da tre) e 26 e 11r di Jefferson.
I Detroit Pistons battono i Toronto Raptors 107-93 grazie al ventello di Hamilton, Monroe e Prince: come dire: quando i "senatori" decidono di giocare...Bargnani 20 punti per i Raptors.
Infine i Cavaliers vincono a Sacramento 97-93: sopra i 20 solo Sessions da una parte e Thornton dall'altra.

martedì 15 marzo 2011

I Bulls sono i nuovi padroni a Est

Vittoria piuttosto facile sui Washington Wizards e primato nella Eastern Conference. Stanotte i Chicago Bulls potrebbero aver scritto una pagina molto importante di questo campionato NBA 2010/2011. Con l'eventuale vantaggio del fattore campo per tutti i playoff i ragazzi di coach Thibodeau, galvanizzati, sarebbero un osso davvero molto duro per Celtics e Heat.
Stanotte il 98-79 è arrivato con un primo quarto da 31-19 che ha segnato subito l'incontro. Alla fine 23 per Rose e 20 per Deng, con doppia cifra di rimbalzi per Thomas e Gibson. Già, perché alla fine è mancato pure Noah influenzato, quindi questa vittoria assume un significato ancora più importante.
Nonostante il recupero dei Wizards nel secondo quarto (tra l'altro discreta tripla doppia di McGee con 12 stoppate!), alla fine gli ospiti sono riusciti a mettere a referto soltanto 33 punti nella ripresa, schiacciati dalla solita difesa dei padroni si casa. L'Est ha cambiato davvero padrone?
Anche a Ovest c'è un cambiamento sostanziale: i Dallas Mavericks perdono a Portland 101-104 e lasciano il secondo posto ai Los Angeles Lakers: anche questo potrebbe fare tutta la differenza del mondo. Stanotte 30 punti di Aldridge, 21 di Roy uscendo dalla panchina, 18 di Matthews con 4/4 da 3 e 12 di Rudy Fernandez con 4/7 totale. 28 di Nowitzki per Dallas.
Molto, molto male i New York Knicks che perdono 117-119 in casa degli Indiana Pacers e rimediano la terza sconfitta di fila, abbandonando definitivamente la possibilità di arrivare oltre il sesto posto a Est. Anzi, Philadelphia è a un passo lì dietro. Anthony e Stoudemire ne combinano per 50, altri 4 in doppia cifra, ma di difendere proprio non se ne parla, così gli avversari ne mettono 30 con Hansbrough, altri 50 combinati da Granger/Collison, e alla fine prevalgono.
Nell'ultima gara di serata gli Atlanta Hawks hanno strapazzato i Milwaukee Bucks 110-85 coi 36 punti di Joe Johnson e la doppia doppa robusta di Josh Smith.

lunedì 14 marzo 2011

Eastern Conference, tutto da rifare!


Le nove gare giocate stanotte hanno rimesso definitivamente in discussione la supremazia sicuramente a Est e in qualche modo anche a Ovest. I Boston Celtics perdono molto malamente in casa dei New Jersey Nets 79-88 e vengono raggiunti dai Chicago Bulls, che adesso hanno lo stesso score di 47-18. Doppie doppie per Humphries da una parte e Davis dall'altra.
Anche i Miami Heat sono oggettivamente ritornati in corsa dopo il periodo di crisi: stanotte hanno strapazzato la squadra più vincente della Lega, i San Antonio Spurs, con un 110-80 che non ammette repliche. Partita sempre in pugno per Wade e soci, che l'hanno chiusa con un quarto periodo da 33-17. 30 e 13 rimbalzi per Bosh, 29 per Dwyane, 21 per LeBron James. Dall'altra parte nessuno è arrivato al ventello. Una partita come questa, dopo la vittoria recente sui Lakers, può dare molto morale agli Heat. Al contrario una sconfitta pesante per gli Spurs, sempre dopo quella coi Lakers, potrebbe minare profondamente la loro convinzione di essere sul serio i  più forti in campo. Vedremo nei playoff.

La squadra che adesso a Ovest sta oggettivamente dettando  legge è proprio Los Angeles, che nonostante un Kobe Bryant acciaccato dall'infortunio alla caviglia (16 punti per lui) ha malmenato gli Orlando Magic 97-84 con un grande secondo tempo, chiuso 56-38. Ad impressionare maggiormente è stato il reparto lunghi, che proprio contro Dwight Howard (22p e 15r) ha tirato fuori forse la miglior prestazione della stagione: 23 punti per Pau Gasol, 10 punti con addirittura 18 rimbalzi e 4 stoppate per Andrew Bynum, che finalmente sta salendo di colpi e diventando un fattore. Preziosissimi anche i 16 di Lamar Odom e i 15 di un Derek Fisher tornato cecchino (6/9 e 2/2 da tre).
In attesa del ritorno in campo di Danilo Gallinari e Denver Nuggets continuano a giocare molto bene e vincono in scioltezza a New Orelans 114-103 con 23 e 10 assit di Lawson, 22 e 12 assist di Felton, 21 di Chandler. Per gli Hornets 27 e 10 assist di Chris Paul, solo 9 punti con 3/10 dal campo per Marco Belinelli. Buono l'esordio di Kendrick Perkins per i Thunder.

32 per Kevin Durant nella vittoria degli Oklahoma City Thunder a Washington 116-89: 18 e 12 assist per il "gemello" Russell Westbrook.  Gli Houston Rockets sconfiggono 95-93 i Phoenix Suns e gli precludono le già minime speranze di playoff: Kevin Martin e Hayes col ventello.
I Sacramento Kings battono i Golden State Warriors 129-119 con Thornton che ne piazza 42 con 20 tiri tentati. Mica male! Piccolo momento di flessione per i Philadelphia 76ers che perdono a Salt Lake City 107-112 e si devono inchinare di fronte ai 30 e 17 rimbalzi di Al Jefferson. Chiudiamo coi Memphis Grizzlies che sorpassano i Los Angeles Clippers 105-82 grazie soprattutto ai 30 e 12r di Zach Randolph.

domenica 13 marzo 2011

I Celtics stritolano i Bucks, New York distratta in casa.

Sette le gare di ieri, non c'era nessun match particolarmente importante per la classifica.
I Boston Celtics hanno battuto al TD Garden i Milwaukee Bucks per 87-56, uscendo dalla mini-crisi con la difesa. Per gli ospiti soltanto Barron in doppia cifra, con 10 punti e un primo quarto da soli 9 punti. Da segnalare per i Celtics la doppia doppia di Krstic.
Partita in scioltezza anche per i Thunder, che passano a Cleveland 95-75 e chiudono la pratica anche loro dopo il primo quarto, finito 29-14. 19 per Durant, 20 per Westbrook. Nessun problema neppure per gli Orlando Magic, che passano a Phoenix, mancante di Nash e Frye, per 111-88. Partita chiusa nel terzo periodo, 26 e 15 per Dwight Howard.
New York Knicks incostanti e svagati, gli Indiana Pacers passano al Madison Square Garden 106-93 con 29 punti  di Hansbrough. 53 per la coppia Stoudemire/Anthony, ma nessuno gli va dietro. L'unica buona notizia è il rientro di Chauncey Billlups.
I Charlote Bobcats passano a Toronto 95-90 con i 23 di Augustin. Bargnani 17 punti ma poca incisività. I Golden State Warriors strapazzano i Minnesota Timberwolves 100-77 con i 24 di Stephen Curry. Kevin Love mette fine alla sua striscia di doppie doppie segnando soltanto 6 punti.

All-Star Game italiano: luci e ombre

La luce sicuramente più abbagliante della serata dell'All'-Star Game che si è tenuta al Forum di Milano è stata James White (foto), stella della Dinamo Sassari e  capocannoniere del campionato, che ha vinto la gara delle schiacciate mettendo in evidenza un altetismo degno dei grandi NBA. L'ombra più fastidiosa purtroppo è stato l'infortunio alla caviglia occorso a Sanikidze durante il secondo quarto. Speriamo davvero non sia nulla di grave per quest'altro grande atleta. In mezzo la gara tra la nazionale italiana "sperimentale" di Simone Pianigiani e la selezione di stelle straniere guidata da Dan Peterson. Il primo tempo è stato dominato da questi ultimi, che hanno preso meno alla leggera l'impegno e hanno dimostrato una fisicità ben superiore ai ragazzi nostrani. Distratti, morbidi, gli italiani si sono fatti soterrare 31-49.
Nel terzo quarto la riscossa guidata da Mancinelli e Melli, che hanno rimesso in carreggiata la nazionale fino al -7 con cui si è chiuso il terzo quarto. Nell'ultimo periodo il palcoscenico è apparecchiato per Gigi Datome, che trascina la squadra e segna il canestro del 90-88 finale.
Come commentare questo All'-Star Game che mancava da 5 anni? Visto il momento plumbeo del nostro basket e il malconento che serpeggia silenzioso intorno ad esso - pesante anche l'ultima notizia dell'abbandono di Sky del campionato - probabilmente una serata di spettacolo e relax non ha guastato. Quanto a contenuti tecnici e tattici lo spettacolo è stato non ecezionale, ma alla fine davvero nessuna manifestazione del genere lo è, vedi quello americano. Molto meglio il basket giocato per i due punti!
Chiudiamo con un'annotazione: pensare però a una nazionale che nei prossimi mesi e nelle competizioni importanti potrà avere giocatori come Andrea Bargnani, Danilo Gallinari, Marco Belinelli, Gigi Datome, Stefano Mancinelli, e inserire per il futuro anche ragazzi come Aradori, Gentile, Viggiano, Melli e Hackett (e qualcuno probabilmente l'abbiamo pure scordato) non può non far ben sperare per i nostri colori...