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Markoishvili, Leunen, Green |
La Bennet Cantù è una squadra incredibilmente capace di esguire gli schemi e dotata di individualità di notevole talento. Ha però due difetti evidenti che non la rendono una "corazzata" probabilmente in grado di fronteggiare con competenza il Montepaschi Siena in una eventuale finale scudetto: entra troppo morbida all'inizio dei vari periodi e qualche volta ha paura di vincere. Se in Gara 2 avesse tenuto a bada questi due fattori la vittoria sofferta per 70-64 contro l'Armani jeans Milano sarebbe stata invece una passeggiata trionfale. Già, perché per lunghissimi tratti la Bennet Cantù ha letteralmente dominato gli avversari, arrivando spessissimo a vantaggi anche di 14 punti. Esecuzioni perfette, percentuali tra tre esaltanti, gioco dentro/fuori che funzionava a meraviglia. Poi però gli uomini di
Trinchieri si fermano, si specchiano, tendono più a eseguire che ad attaccare veramente. Ed ecco allora che la squadra di
Dan Peterson, guidata da un
Lynn Greer finalmente lucidissimo e da un
Rocca col cuore come al solito grande come una montagna (peccato per i tantissimi liberi sbagliati e alla fine decisivi
Mason!!!) si è riportata decisamente sotto nell'ultimo quarto senza però arrivare mai al pareggio. Nella lotteria finale dalla lunetta
Mike Green (confusionario stasera) e
Nicolas Mazzarino, un pittore da dietro la linea dei tre punti, hanno suggellato questo 2-0 che pesa moltissimo. Adesso si va a Milano, l'Armani avrà due gare casalinghe per allungare la serie all'eventuale bella.
Gli score: 13 di
Mazzarino, 12 di
Leunen con 4/4 dal campo, 11 per
Scekic e
Micov, fondamentali. Per Milano come detto encomiabili
Greer (15 punti, 7 assit) e
Rocca (12 punti e 7 rimbalzi). Male
David Hawkins fermato però d aun ginocchio traballante, malissimo
Jaaber che è l'ombra dell'attaccante visto qualche anno fa a Roma. Opachi gli altri.
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