venerdì 19 novembre 2010

Quando eravamo re - Kevin Garnett

In America ci sono moltissimi giocatori di talento, capaci di produrre gioco, attacco e spettacolo.
Ma il carattere lo si misura in difesa, a rimbalzo, nei palloni vaganti.
Ci sono molti grandi giocatori che si atteggiano ad essere "duri". Questo no, questo lo è sul serio.
La grandezza di Garnett non si può misurare col suo palmares: MVP nel 2004, se non avesse incontrato quei Lakers nella finale di conference probabilmente avrebbe al dito almeno u altro anello, vinto con i suoi amati Timberwolves.
Quando è passato ai Boston Celtics ha totalmete rivoluzionato la filosofia della squadra: qui si difende, qui non si cede di un passo, non importa che si ha di fronte. Il titolo 2008 l'ha vinto prima di tutto lui con la sua determinazione, la sua leadership psicologica. Pierce, Allen e anche Rondo gli sono andati naturalmente dietro a livello mentale. Se non si fosse infortunato nel 2009 probabilmente Boston sarebbe arrivata ancora fino in fondo, almeno ad Est. E lo scorso anno, a 34 anni ed un fisico sempre più acciaccato, è stato a una partita dall'anello.
Il tributo a KG non è un piacere, è un atto dovuto. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo.
Un giocatore, ma oserei dire un uomo, lo si giudica dalla passione che mette nelle cose che ama.
Per questo Kevin Garnett è uno dei più grandi giocatori che abbiano mai calcato il campo da basket!