venerdì 29 ottobre 2010

Durant / Westbroook: il futuro è oggi.

Scusate la mancanza di post in questi giorni, il Festival del Cinema di Roma mi sta un po' fagocitando.
Faccio un riassunto veloce di quello che è successo in questi pochi giorni. La foto è dedicata ai due campioni dei Thunders, che all'esordio contro Chicago hanno dimostrato che quest'anno sono di diritto da mettere tra i favoriti per arrivare in fondo. Semplicemente strepitosi, non sono più il futuro dell'NBA ma assolutamente il presente. In America da segnalare anche la buona prima partita di Orlando stanotte, team che ad Est dirà la sua senza dubbio, ha una panchina da fare invidia a tutti.
In Eurolega ottima vittoria di Roma in Belgio, si è rifatta della sconfitta fastidiosa a Pesaro in campionato. Se il Bamberg non batteva l'Olympiakos per me eravamo quasi qualificati, però siamo decisamente sulla buona strada. Peccato per Milano, vittoria buttata proprio via.

mercoledì 27 ottobre 2010

Lakers e Celtics impongono le regole. Miami cade subito a Boston.

Nella prima partita di campionato i Lakers campioni in carica vincono in casa su Houston 112-110. Ottima la prova delle due stelle Bryant e Gasol, che totalizzano rispettivamente 27 e 29 punti. Lo spagnolo ci mette anche 11 rimbalzi, mentre "Black Mamba" ne cattura 5 con anche 7 assist. Doppia cifra per Odom con 14 e 10, quindi ottimo esordio anche per lui in attesa che Bynum torni. Notizie molto confortanti anche dalla panchina, dove Brown e la new entry Blake hanno portato un contributo decisivo. Buona quindi la partenza di Los Angeles, anche se neppure minimamente paragonabile a livello psicologico a quella dei Celtics, che in casa hanno tenuto ad 80 i Miami Heat e gli hanno subito imposto la sconfitta dominnadoli poraticamente per tutta la partita. Solidi e "duri", i Celtics hanno controllato senza troppi problemi Bosh e Wade, concedendo 31 punti a James. 88-80 il risultato finale, e già potrebbe essere molto importante per definire le gerarchie nella Eastern Conference.
Nella terza partita della serata Portland ha nettamente sconfitto Phoenix 106-92, risultato che però è arrivato soltanto nell'ultima frazione di gioco dopo una gara equilibrata. Protagonista della gara la classe dei due playmaker, Brandon Roy e Steve Nash, milgiori marcatori delle squadre.

lunedì 25 ottobre 2010

Quando eravamo re: Sasha Danilovic

Uno dei più grandi giocatori che abbiano mai calpestato un parquet in Europa. Con la Kinder di Ettore Messina (4 scudetti e una Eurolega) ha espresso il meglio della pallacanestro nel "Vecchio Continente". Con il canestro con cui si apre il video qui sotto ha scritto una delle pagine più longeve del basket italiano. Non me ne vogliano i tifosi della Fortitudo...
Un vero e proprio cannibale di questo sport.

Ecco perché i Lakers vinceranno ancora.

Domani notte parte il campinato NBA 2010/2011. Reduci da due titoli consecutivi, i Los Angeles Lakers tenteranno di arrivare a quella tripletta che in tempi recenti è riuscita ai Chicago Bulls di Michael Joerdan e proprio ai Lakers di O'Neill e Bryant. Ecco perché secondo me i Lakers riusciranno nell'impresa:

1 - ABBIAMO IL MIGLIOR GIOCATORE AL MONDO. Nessuno ha la competenza cestistica di Kobe Bryant, il che non significa necessariamente sola classe. Più di tutti lui sa leggere i momenti della gara, intere partite, addiritutra periodi. Nessuno ha la sua abnegazione e la voglia di vincere, non credo sia ormai più un fatto questionabile. Bryant non è più il giocatore esplosivo di tre anni fa, ma molto più di prima sa motivare e coinvolgere i Lakers, e tutti gli vanno dietro. E poi MAI e poi MAI esce dalla partita, non importa si tratti di un'amichevole precampionato (vedi quanto ha "rosicato" col Barcellona) o di una finale. L'esempio più lampante di questo è stata proprio gara7 contro i Celtics, dove ha tirato malissimo ma ha contribuito con 15 rimbalzi, segno che la gara l'ha comunque artigliata, eccome. Bryant è un giocatore tecnicamente sublime, psicologicamente granitico, ed adesso più di prima sa di aver bisogno dei compagni per vincere, ne ha preso atto e li trascina con sé.

2 - ABBIAMO IL MIGLIOR ALLENATORE AL MONDO. Phil Jackson voleva ritirarsi, se ha firmato per un altro anno vuol dire che é convinto di poter vincere ancora, e questa è la garanzia maggiore. E' lui il genio del basket contemporaneo. Punto.

3 - ABBIAMO LA SQUADRA PIU' FORTE. I Lakers si conoscono più delle altre pretendenti, hanno una chimica straordinariamente sviluppata, sanno assimilare senza snaturare i nuovi giocatori (vedi il "miracolo" di Artest nelle finali dello scorso anno). Gasol è il centro più devastante della lega, e soprattutto si è scrollato di dosso la sudditanza psicologica che soffriva nei confronti di veri "duri" come ad esempio Kevin Garnett. Bynum prima o poi terrà una stagione senza inforunti seri, e se abbiamo vinto per due anni con lui sempre acciaccato, perché non anche quest'anno? Poi abbiamo almeno due magnifiche varianti come Artest e Odom, giocatori ondivaghi che però sanno dominare quando vogliono. I Lakers poi abbinano meglio delle altre squadre cattiveria, determinazione e grandi doti tecniche e tattiche. Il triangolo che eseguono è ancora (e sarà sempre) uno spettacolo cestistico.

4 - ABBIAMO PIU' PANCHINA. Barnes è un acquisto poderoso soprattutto per la difesa. Brown cresce a vista d'occhio, fisicamente è inarrestabile. Blake se si inserisce bene è perfetto per dare fiato a Fisher. I rookie sembrano promettenti, vediamo quanto Jackson gli darà spazio.

Chi può fermarci? Come ho già scritto in passato a me spaventano più i Celtics degli Heat. Vedremo.

domenica 24 ottobre 2010

Quando eravamo re - Clyde Drexler

A livello di puro talento cestistico, un giocatore che aveva pochissimo, forse nulla, da invidiare a Michael Jordan o Magic Johnson. Quanto a tenuta psicologica e "cattiveria" agonistica è un altro discorso, ma questo non toglie nulla alla classe cristallina di Clyde "The Glide" Drexler. Con Terry Porter è stato il simbolo ed il faro dei Portland Trail Blazers degli anni '80 ed inizio '90, portandoli a sfiorare il titolo per ben due volte. Nel 1990 fu annichilito dai "Bad Boys" di Detroit, una squadra troppo dura per tutti in quel periodo (ne sa qualcosa anche un certo numero 23 che giocava a Chicago...). Nel 1992 Drexler si è trovato contro in finale un Michael Jordan che non era oggettivamente arginabile: 4-2 per i Bulls.
Per arrivare al tanto agognato anello Clyde ha dovuto abbandonare l'amata Portland e trasferisti agli Houston Rockets per fare da alfiere ad Hakeem Olajuwon e Robert Horry. Nel 1995 gli Orlando Magic di Shaq e Hardaway furono annientati 4-0, e Clyde ebbe finalmente l'anello che strameritava. 10 volte All Star, Drexler ha fatto anche parte del Dream Team del 1992, la squadra di basker perfetta. 

giovedì 21 ottobre 2010

Grande Italia nel primo turno di Eurolega!

All'importane vittoria della Lottomatica Roma ieri contro il Bamberg oggi hanno risposto alla grande Montepaschi Siena e Armani Jeans Milano. En plein dunque nella prima giornata di Euroleague: la squadra di Pianigiani ha imposto uno scarto di +32 allo Cholet, pur non convincendo del tutto (secondo quarto da buttare, panchina troppo "morbida" nell'approccio). Il 76-44 però parla da solo sul divario in campo tra le due squadre. Il grande colpo però l'ha fatto la squadra di Bucchi, che è andta a dominare a Mosca (88-73), dove ha chiuso il primo tempo addirittura 52-29. Protagonista assoluto del match un Pecherov da 23 punti, coadiuvato comunque da una squadra compatta e grintosa, dove ognuno ha fatto la sua degna parte.
Che il basket italiano stia tornando competitivo come un tempo? Quest'esordio nella massima competizione europea del trio lascia ben sperare. Aspettiamo la seconda giornata e vedremo.
Nelle altre partite di oggi, Barcellona e Panathinaikos sono andate come schiacciasassi sugli avversari di turno; troppe difficoltà nel primo tempo per Malaga contro il Charleroi, Maccabi letteralmente demolito dal Caja Laboral. Bella infine la vittoria dello Zalgiris sul Partizan.

Quando eravamo re - Dennis Rodman

Senza mezzi termini il più grande difensore dell'epoca moderna. Il mio mito personale.
Formatosi cestisticamente alla corte dei "Bad Boys" di Detroit, Rodman ne ha interpetato per tutta la carriera lo spirito combattivo, la volontà di non cedere di un passo, non importa quale avversario ci fosse di fronte. Caratterialmente complesso, difficile da gestire all'interno degli equilibri di uno spogliatoio, Rodman ha ripagato tutte le sue intemperanze fuori dal campo danto tutto dentro lo stesso. Mai visto un giocatore così pronto a mettere il corpo su un contatto, su un salto, su una palla vagante.
Nessuno, nessuno come Rodman sapeva entrare sottopelle al diretto avversario per poi pian piano prendergli le misure e sovrastarlo fisicamente e tecnicamente. Rimango convinto che la sua difesa su un Malone al massimo della condizione nelle Finals del '97 e '98 sia stata il "capolavoro" della sua carriera. Specialità di Rodman era il rimbalzo: per 8 anni consecutivi è stato il miglior rimbalzista della lega. PER 8 ANNI CONSECUTIVI.
Con tutto il rispetto per grandi difensori come Kevin Garnett, Ben Wallace o Ron Artest, è stato Dennis Rodman ad aver deciso come si difende nell'NBA contemporanea.



mercoledì 20 ottobre 2010

Lottomatica, notevole anche l'esordio in Euroleague

Dopo la vittoria molto convincente contro Brindisi nell'esordio di campionato, Roma è partita molto bene anche in Eurolega sconfiggendo il Bamberg per .
Primo tempo a sprazzi, con la squadra di casa che sembra essere decisamente più tecnica dei tedeschi ma si concede qualche distrazione di troppo, soprattutto quando si tratta di contenere le penetrazioni di Hines e Roberts. Washington garantisce ordine e punti, ma difende decisamente male. Roma rimane avanti grazie ad un sontuoso Crosariol (anche in difesa) e a qualche canestro importante del "Ragno" Smith e di Dasic.
A spaccere la partita è un 3/4 da 24 a 10, dove Dedovic e Vitali salgono in cattedra con gioco, triple ed una difesa decisamente più consona. Nell'ultimo periodo la squadra di Boniciolli si limita praticamente a controllare il risultato, concendendosi un po' di "elastico" nel risultato finale fino ad un folgorante allungo negli ultimissimi secondi che garantisce un ottimo +18 sul Bamberg. 83-65 il risultato finale, con ben 5 giocatori in doppia cifra. Una squadra compatta e mai in ansia, fattore fondamnetale soprattutto in Europa. Ottimo, continuiamo così.

martedì 19 ottobre 2010

Cosa ci ha raccontato la prima giornata di campionato?

Il fattore più importante delineatosi dopo l'esordio del campionato di basket 2010/11 è che questo potrebbe finalmente essere un anno equilibrato. Il condizionale è d'obbligo, in quanto dopo una sola partita è impossibile riscontrare una prova di questo. Però gli indizi ci sono.
Il fattore determinate per questo (sperato) equilibrio potrebbe essere dato dal fatto che le ipotetiche "seconde linee" per la lotta al primato - secondo me Roma e Treviso più di Bologna - sono apparse più in forma delle due favorite Siena e Milano. Certo, c'è da valutare che le prime giocavano in casa e le altre in trasferta, ma a livello di gioco e determinazione si è notato un certo dislivello in favore delle meno accreditate per lo scudetto. I primi tempi di Armani e Montepaschi hanno lasciato intravedere delle sbavature ache piuttosto evidenti, come ad esempio il problema a rimbalzo della squadra di Pianigiani. Quando le due "corazzate" troveranno automatismi e gioco, una tra Roma e Treviso potrebbe essere ancora vicina in classifica, e quindi aver preso coraggio. Alla seconda giornata c'è già Armani-Benetton, ne sapremo decisamente di più su questo presunto equilibrio. E vedremo anche quanto è veramente "tosta" la Lottomatica, che ha evidenziato il gioco più spumeggiante e quadrato del primo turno ma che deve confermarlo nella prossima trasferta di Pesaro: dovesse partire con una vittoria fuori casa, sarebbe un segnale davvero incoraggiante per la giovane compagine di Boniciolli (e Tanjevic, mai dimenticarlo...).
La prima giornata di campionato ci ha regaalto anche lacune belle conferme come Montegranaro e Varese, con la prima decisamente autorevole nella vittoria su Sassari. Bene anche Bologna, che ha messo a punto una bella rimonta su Cantù, squadra che soprattutto in casa come da tradizione sarà ostica per tutti. Non bene l'inizio per le due squadre campane, in particolar modo Avellino, che ha opposto pochissima resistenza contro Treviso.

lunedì 18 ottobre 2010

L'Olympiacos doma il Real nella prima gara dell'Euroleague

Si è decisa a cavallo tra terzo e quarto periodo la gara tra Olympiacos e Real Madrid. Se la squadra greca poteva essere data per favorita su quella di Ettore Messina, l'82-66 finale rappresenta però una batosta francamente inaspettata, anche perché gli spagnoli nel break decisivo sono risultati deficitari proprio in quello che il loro tecnico predica da sempre, la difesa. Nell'Olympiacos da segnalare la buona prova del solito grande Spanoulis (16 punti, 7 assist) e di un roccioso Bourousis (16punti, 7 rimbalzi). Tutta la squadra però alla fine ha giocato con armonia ed equilibrio, recuperando in un amen un pericoloso -9 nel secondo periodo. Nel Real ha brillato veramente soltanto Sergio Llull, Reyes ha avuto qualche sprazzo ma è stato discontinuo, gli altri hanno quasi tutti timbrato il cartellino senza mai incidere.
Una brutta sconfitta per Messina, che potrbbe lasciare il segno sull'Eurolega della sua squadra.

Riparte l'Eurolega: tutti a caccia del Barcellona.

Con il prelibatissimo antipasto di stasera Olimpiakos-Real Madrid parte l'Euroleague 2010/11.
Vista la qualità degli schieramenti, i nomi delle squadre che possono impensierire il Barcellona campione uscente sono i soliti: Pana, Olimpiakos e Real. Forse Siena, che però in Europa negli utlimi anni è leggermente in ribasso. Dovessi scegliere una "sopresa" per questa nuova competizione, io direi il Maccabi: non solo per la sua straordinaria tradizione, ma soprattutto per il suo allenatore David Blatt, che io considero un autentico genio di basket che ha vinto ancora troppo poco per le sue grandissime capacità.
Il Barcellona mi pare comunque ancora il superfavorito, ha una qualità in tutti i reparti che difficilmente sarà eguagliata dalle altre a meno di qualche grosso colpo di mercato in corsa.
E le italiane? Tutte e tre possono arrivare alla Top16, quest'anno forse più dei precedenti, edizioni in cui a parte Siena il basket italiano ha purtroppo dimostrato di non essere più nella primissima fascia in Europa. Il Montepaschi non avrà problemi a passare il girone come seconda dietro ai camioni, l'Armani può giocarsi il terzo posto con l'Efes Pilsen, Roma il quarto con il Brose Basket: fondamentale quindi vincere bene nell'esordio di mercoledì sera proprio contro questa rivale diretta.
Le premesse per fare bene (o almeno benino) in quest'edizione dell'Euroleague secondo me ci sono, adesso bisogna vedere quanto le nostre tre compagini dimostreranno tenuta atletica e soprattutto piscologica negli scontri europei, fattore in cui ultimamente siamo stati deficitari oltre il dovuto - vedi la Lottomatica dello scorso hanno, che ha gettato via in modo assurdo la qualificazione alle Top16 dopo aver vinto le prime tre partite, tra cui la trasferta a Mosca, non una bazzecola. A prescindere dai colori della maglia, tifiamo quindi per le squadre di Pianigiani, Bucchi e Boniciolli.

domenica 17 ottobre 2010

All'esordio la Lottomatica spazza via i (miei) dubbi.



Lottomatica Roma-Enel Brindisi 86-61
La compagine più scassata dagli infortuni pre-campionato e più incognita tra le "grandi" in Italia esordisce in un PalaLottomatica troppo vuoto (ma con tanti, emozionanti tifosi di Brindisi) con una prova maiuscola e sinceramente sorprendente.
Guidata da un Darius Washington in cabina di regia capace di alternare punti e organizzazione, la squadra di Boniciolli ha eseguito con equilibrio, mostrato i muscoli in difesa e a rimbalzo, messo in evidenza la preparazione fisica e soprattutto mentale dei nuovi Dedovic e Dasic. Bene anche Crosariol, benino Vitali e "Il Ragno" Smith in difesa. Unico neo probabilmente l'attacco alla difesa a zona, ancora un po' impacciato.
Difficilmente poteva esserci esordio migliore per una Lottomatica molto rinnovata, che in questa prima partita ha mostrato notevole spirito collettivo, voglia di passare il pallone e scegliere la soluzione migliore. Adesso la partita col Brose Basket e la prossima trasferta di campionato a Pesaro forniranno ulteriori chiarimenti su quella che oggi è stata una bella, bellissima incognita. La coppia Boniciolli/Tanjevic è partita col piede giusto.

Montepaschi a due facce epugna Cremona all'esordio












Vanoli Cremona- Montepaschi Siena 68-71
Siena risponde a Milano e vince la prima di campinato in casa di una squadra che per 25 minuti l'ha letteralmente dominata. L'astuzia di Milic e la grande regia di Rowland, oltre al controllo totale dei rimbalzi, hanno illuso Cremona di poter sorprendere i campioni in carica all'esordio. Nel secondo tempo però i ragazzi di Panigiani hanno ritrovato tranquillità, hanno stretto le maglie della difesa e nel finale hanno fatto prevalere la loro innata capcità di gestire i momenti caldi di un match. A guidare la rimonta i punti di Kaukenas e un David Moss che è stato fondamentale nell'ultimo quarto con rimbalzi e presenza fisica. Lavrinovic appare ancora in ritardo di condizione, però ha lottato e messo qualche canestro importante.
Rispetto però alla vittoria in SuperCoppa con Bologna, la Montepaschi ha fatto notare una notevole involzione. Se parte aggredita può andare in difficoltà, e i due play Zisis e McCalebb hanno fatto più confusione che altro - a quest'ultimo poi andava fishciato un tecnico per una brutta reazione su D'Ercole. Pianigiani però è uno che trasmette insieme calma e forza mentale, e la sua squadra lo segue sempre e comunque. Vittoria sofferta, che tutto sommato getta più ombre che luci sull'attuale condizione della Montepaschi. Intanto i primi due punti sono incamerati, quindi si può lavorare con maggiore tranquillità. 

sabato 16 ottobre 2010

All'esordio Milano sbanca Teramo ai supplementari


Banca Tercas Teramo-Armani Jeans Milano 83-89dts
Finché la squadra di casa ha avuto energie, Milano ha sofferto (troppo) per vincere la partita. La rabbia e la classe dell'ex Mike Hall e la sagacia di Drake Diener a rimbalzo offensivo hanno messo in difficoltà la contendete principale di Siena per lo scudetto. Le ombre stanno ancora nel gioco, la cui esecuzione è stata vista solo a sprazzi, e nel poco coinvolgimento di Maciulis, Pecherov e Petravicius nella gara. Insomma, a parte il solito, volenteroso Rocca, i lunghi dell'Armani non hanno punto.
Però la squdra di Bucchi ha evidenziato anche alcune importanti luci: prima tra tutte quella di Mancinelli, arma tattica fondamentale con il suo post basso sull'ala piccola, che gli ha fruttato alla fine 27 punti ed una prova assolutamente maiuscola. Secondo punto di forza di Milano è stata la difesa nei momenti fondamentali: la coppia collaudata Jaaber/Hawkins s'è fatta sentire e parecchio con 11 palloni recuperati, molti nelle giocate calde del match. Finley pure ha fatto il suo. Quando c'era da stringere le maglie dietro, l'Armani non s'è scomposta ma ha reagito con lucidità, forte anche della panchina molto più lunga e quindi di gente un po' più fresca. Siena appare molto più avanti in quanto ad organizzazione, qualità dell'esecuzione e cattiveria cestistica. Le basi per lavorare per l'Armani però ci sono, a partire dal risultato.
Ultima annotazione: per Teramo bella la prova del 18enne Achille Polonara, 7 punti e la giusta energia ben adoperata. 

venerdì 15 ottobre 2010

Domani si ricomincia!

Domani riparte il campionato, tutti a caccia dello scudetto: Siena alla ricerca del quinto titolo consecutivo, le altre pronte a fermare questa striscia.
Sulla carta, basandomi sui roster, mi verrebbe da pensare che il distacco tra Siena e Milano si è decisamente ridotto. Dopo aver visto la squadra di Pianigiani in SuperCoppa questa convinzione ha vacillato: Siena è pronta, reattiva, ha già una notevole amalgama di gruppo, sembra aver già assimilato il cambio di gioco e il nuovo tipo di difesa. Onestamente sorprendente. Forse si può metterla in difficoltà a rimbalzo, con Bologna l'unico punto scoperto (è presto per dire debole) evidenziato.
E comunque la questione principale è un'altra. Il Montepaschi ha un vantaggio forse ancora incolmabile sulle altre italiane: un allentatore e una società che trasmettono abnegazione, carattere, forza mentale e tenuta psicologica sulla partita. Con tutto il rispetto per Piero Bucchi e gli altri, Pianigiani al momento è di un altro livello.
Questo tra parentesi mi fa ben sperare per la Nazionale, che dopo poche partite appare aver assorbito un po' dello spirito e della convinzione del coach.  Certo, siamo andati all'Europeo grazie ad un provvedimento/barzelletta, ma credo ci saremmo comunque andati con gli spareggi del prossimo anno.
Torniamo al campionato. Domani sera (diretta SkySport 2 dalle 20:00) vedremo a Teramo quanto l'Armani Jeans è pronta a fungere da vera grande antagonista. A prescidnere dal gioco e dall'equilibrio, conta secondo me il risultato: se parte male e lascia punti nelle prime giornate a Siena sarà difficilmente recuperabile, l'abbiamo visto negli anni passati. E Pianigiani col vantaggio del fattore campo nei playoff non è sindacabile.
Domencia alle 18:15 (sempre SkySport2) avremo un indizio di come sta la Lottomatica (speriamo bene...) ma soprattutto vedremo se Brindisi può essere la sorpresa del campionato. Mauro Donzelli dice che anche Pesaro può aspirare a questo titolo, un'affermazione a cui do credito. Per il resto spero di ammirare Treviso, per le altre lo scopriremo strada facendo. Intanto cominciamo, che questo sport MI MANCA!!!

 

giovedì 14 ottobre 2010

Intervista a Ferdinando Minucci

Voglio segnalarvi questa bella intervista rilasciata al Corriere della Sera dal presidente della Montepaschi Siena, secondo me (ma praticamente a detta di tutti) il manager più serio e competente che abbiamo in Italia. Lui è il simbolo della preparazione e della professionalità che la sua società ha dimostrato negli anni più recenti.
Il link rimanda a legabasket.it
http://195.56.77.208/news/?id=107967

mercoledì 13 ottobre 2010

Quando eravamo re - Robert Horry

A livello di mera intelligenza cestistica, di comprensione del gioco e del momento della partita, uno dei cinque giocatori più grandi dell'epoca moderna. D'altronde 7 titoli parlano da soli. Per me un genio della difesa, non tanto per le doti fisiche pure notevoli, ma soprattutto perché sapeva impostare la difesa sul tipo di avversario che aveva davanti, fosse un play o un centro Horry ti prendeva le misure. Io l'ho visto decine di volte costringere a chiudere il palleggio a Steve Nash, Jason Kidd, Allen Iverson, Chauncey Billups e compagnia bella. L'ho visto tenere fisicamente e tecnicamente il post contro Karl Malone, Shaquille O'Neal, LeBron James e molti altri.
E poi Horry non ha mai tremato quando c'era da prendere il tiro, o addirittura la partita. Ai Lakers ha regalato momenti idimenticabili, su tutti il buzzer allo scadere in quella mitica gara-4 contro Sacramento. Senza quel tiro, forse non ci sarebbe stata la "Dinastia" del triplo titolo. Agli "odiati" (ma sempre ammirati ed ammirevoli) Spurs ha dato il titolo 2007 con una gara-5 a Detroit ancora più leggendaria. Nel link sotto vedrete molti di questi momenti, che però non bastano davvero a descrivere che tipo di giocatore sublime è stato Robert Horry.

Vai Donatas!

  
Già la scorsa stagione ha dimostrato (anche se a tratti) di essere un talento naturale. Con un anno d'esperienza in più nel nostro campionato Motiejunas può essere davvero uno di quei giocatori che rimarranno nella memoria, prima di partire per la sua naturale destinazione, l'NBA. Ala grande di classe purissima, a me ricorda moltissimo Andrea Bargnani, e spero che Treviso sappia farlo "crescere" mentalmente come ha fatto crescere il mago. A 20 anni appena compiuti non si può essere esperti e smalizaiti come i grandi, ma Donatas ha le qualità per eccellere anche a questa età. Se riesce a limitare i falli (quindi difendere meglio) potrebbe essere l'uomo decisivo per la Benetton 2010/11. Io ci conto parecchio. 

lunedì 11 ottobre 2010

Un uomo...Tranquillo


Perdonatemi il piccolo gioco di parole del post, ma a ben pensarci Flavio Tranquillo rappresenta al meglio il significato del suo cognome. Oggi ho avuto il piacere di incontrarlo alla presentazione del libro I dieci passi (add Editore), che ha scritto insieme al giudice Mario Conte. Un libro che vi consiglio, ma che non parlando specificamente di basket non prenderemo in considerazione in questo contesto. Magari in seguito vi posto qualche link...

Se è vero che è sempre deludente incontrare i propri idoli, oggi tale verità mi è stata smentita. La semplicità e la passione con cui quest'uomo mi parla di basket da una vita è arrivata pienamente anche in un altro conteso, a conferma che dietro il professionista, per quanto ho potuto vedere oggi, c'è anche il valore dell'essere umano.

Il mio passaggio da semplice tifoso a devoto amante di basket è avvenuto una fatidica notte fonda, quando Flavio ha urlato "Jordan, Jordaaan! Michael Jeffrey Jordaaaaaaannnn!!!". Chi ama questo sport sa a quale partita mi riferisco. Lui e l'altro fedele collega Buffa mi hanno fatto capire questo sport, me ne hano fatto amare il lato più tecnico e quello che ha a che fare con il vero carattere, quello difensivo. E' grazie a loro se tra le mie ammirazioni cestistiche ci sono anche giocatori come Robert Horry, Riccardo Pittis o i Detroit Pistons che sconfissero i miei Lakers nella finale del 2004.
Ascoltare una partita commentata da Flavio Tranquillo, possibilmente con Federico Buffa, è un valore aggiunto che nessuna HD o 3D potrà mai raggiungere.

Quando eravamo re - Ron Artest


Nessuno può togliermi dalla mente che il titolo 2010 ce l'ha fatto vincere Ron Artest.
Gara7 l'ha decisa lui, non tanto per quella tripla alla fine che in fin dei conti è stata un episodio fortunato, quanto per come ha difesto su Paul Pierce nel secondo tempo, escludendolo totalmente dalla partita.
Per me che sono un amante del basket difensivo, Artest è un oggetto misterioso ma affascinante.
La rivista ufficiale NBA di ottobre 2010 ha pubblicato un piccolo speciale "Quotes & Tweets" dedicato al grande Ron. Ve ne scrivo qualcuna, le altre andatevele a vedere che sono imperdibili:

"Hanno detto che ero più lento, che non sapevo più difendere come una volta. Ho dimostrato a tutti nei playoff che non è così. La difesa è roba mia. Io sono il CEO della difesa. Tutti gli altri, dei semplici impiegati."

"Occhio a Boston, ma la prossima finale NBA sarà Lakers-Heat. Io prendo LeBron. Kobe si prende Wade. E Gasol si prende Bosh. Alla fine deciderà Andrew Bynum: se sarà sano, non ci può battere nessuno."

"Avrei voluto affrontare Jordan quando era al massimo della sua forma, per vedere come sarebbe andata a finire...Ma penso che mi avrebbe fatto il culo!"

domenica 10 ottobre 2010

Nuovo gruppo, solita Montepaschi: schiantata Bologna nella Supercoppa

Il gioco sembra cambiato, i risultati no. Con l'82-64 appena rifilato alla Canadian Solar Bologna, il Montepaschi Siena spazza via molti dei dubbi che avevamo sulla solidità di squadra, sulla compattezza del gruppo nuovo, sul cambiamento di gioco che Pianigiani ha per forza di cose effettuato una volta persi McInthyre, Sato ed Eze. Bo McCalebb ha giocato in maniera precisa e redditizia, così come un ordinato Zizis e un solido Stonerook, vero playmaker e leader della squadra nel primo tempo. Unico neo notato in Siena la difficoltà nei rimbalzi, lasciati troppi in attacco a Bologna che aveva soltanto Homan come centro di ruolo. Per il resto difesa sulla aplla molto aggressiva, schemi d'attacco eseguiti alla perfezione, solito terzo quarto da squali. E già Aradori pare ben inserito nei pochi minuti concessi (e che probabilmente non aumenteranno a dismisura in stagione).
Onestamente una prestazione di una solidità che non ci aspettavamo, ancora una volta un gioiello il cui merito va a un allentatore di straordinaria capacità come Pianigiani.

Ecco il tabellino della gara:
http://195.56.77.210/game/supercup2010-1.html

Uno su cui puntare



Quella gara3 dello scorso 8 maggio a San Antonio per me ha segnato un momento di svolta.
23 punti segnati nel 4/4 con una personalità ed una decisione che non sono sempre facili da mostrare in casa degli Spurs.
Se dovessi scegliere un giocatore da seguire per la prossima stagione NBA, io direi senza dubbio il 24enne sloveno Goran Dragic, "pupillo" ed allievo di Steve Nash ai Phoenix Suns.
Scelto col numero 45 al draft 2008 proprio dagli Spurs (girato subito ai Suns), Dragic dovrebbe avere proprio quest'anno più minuti e responsabilità all'interno di una squadra dal talento potezialmente elevato, in cui il "faro" Nash predica basket ma ha superato i 36 anni.
Certo, senza Stoudemire e Barbosa la squadra ha perso due punti di riferimento giganteschi, ma Frye, Turkoglu, Hill e Richardson sono tiratori che possono fare davvero male sugli scarichi. Se Dragic dovesse avere più palla in mano, non dovrà solo sfruttare la penetrazione e il cambio di ritmo (sue armi principali) ma anche la capacità di trovare l'uomo libero dopo aver mosso la difesa. Insomma, "maestro" Steve deve completare l'addestramento, ma le qualità per un grande play-point-guard ci sono tutte.

sabato 9 ottobre 2010

Sarà l'anno di Milano?

Dopo quattro anni di dominio assoluto nella prossima stagione il Montepaschi potrebbe perdere la supremiazia in Italia. L'Armani Jeans stavolta mette davero paura, soprattutto perché ha riunito la coppia Hawkins/Jaaber, che difensivamente sulla palla è la più forte che abbia mai visto giocare in Italia in tempi recenti. Finley è un altro esterno potenzialmente forte, con questi due un trio che mette paura. 
E Siena senza McInthyre e Sato? Una scommessa. Secondo me moltissimo dipenderà da Zizis, un play fortissimo. Però di sicuro non è la corazzata delle scorse stagioni.
Per quanto riguarda Roma, beh, al momento mi accontenterei dei andare ai playoff. Se il gruppo italiano si compatta abbiamo possibilità di fare una buona stagione, altrimenti sarà limbo. La verità è che da quando Bodiroga ha smesso non abbiamo più avuto un leader carismatico in campo. Poteva esserelo Becirovic, ma ha deluso...

venerdì 8 ottobre 2010

Chi vince nel 2011?

Tanto per far sapere (a chi non lo sapesse già, ma sono davvero in pochi..) di quale squadra sono fan sfegatato. Chi potrebbe toglierci il titolo l'anno prossimo? Se dovessi scegliere un potenziale nemico n° 1, io direi ancora Boston.

Bentrovati!

Dopo il cinema (forse addirittura insieme) il basket è la mia grande passione. Ho aperto questo blog perché mi piacerebbe condividere con amici, conoscenti o semplici amanti del gioco come me considerazioni, notizie e commenti sulla stagione di basket che sta per cominciare.
Allora non esitate e aiutatemi nell'impresa!

Vi aspetto, Adriano.