martedì 31 maggio 2011

Semifinali Playoff - Siena schianta Treviso in Gara 1.

Bo McCalebb
Un reparto lunghi capace di contenere l'estro di Donatas Motiejunas a soli 4 punti in 28 minuti. La forza delle guardie in grado di rompere sempre la prima linea di difesa e battere in palleggio gli avversari diretti - alla fine 16 di Hairston, 11 di McCalebb, 8 di Kaukenas  a cui aggiungere i preziosi 12 di Lavrinovic - e il Montepaschi Siena ha regolato senza problemi 79-58 la Benetton Treviso nella prima gara di semifinale playoff.
24-14 il parziale del primo quarto, 46-28 alla fine del primo tempo e discorso chiuso senza possibilità di ulteriori discussioni.
La squadra di Simone Pianigiani è apparsa tonica, compatta, concentrata fin dalle prime battute, e ha concesso poco o nulla a quella di Jasmin Repesa. Per quanto riguarda gli ospiti, bisogna dire che Alessandro Gentile s'è dannato l'anima e alla fine si è dimostrato il migliore dei suoi con 14 punti. Anche Devin Smith ha fatto in attacco tutto il possibile, anche se spesso in maniera confusa, e alla fine ha portato a casa 12 punti. Troppo poco da tutti gli altri per poter pensare di mettere in difficoltà la corazzata senese, che si aggiundica così il primo round senza quasi nessun patema. Tra due giorni Gara 2 testerà le capacità di reazione della Benetton, squadra molto giovane e capace di accendersi in un lampo. Servirà una prova al limite della perfezione per arrivare a competere seriamente col Montepaschi, che dopo questa prima sfida appare in grado di gestire comodamente la serie.

lunedì 30 maggio 2011

Semifinali Playoff - Cantù vince Gara 1 contro Milano

Nicolas Mazzarino
Il primo round di questa attesissima semifinale scudetto tra la Bennet Cantù  e l'Armani Jeans Milano se l'è aggiudicata la formazione di coach Trincheri per 62-48. Gara spigolosa, fatta di molti errori e di intensità difensiva, come dimostra il punteggio bassissimo. Alla fine l'ha spuntata chi ha matenuto il sangue freddo nei momenti decisivi. Cantù sotto questo punto di vista non poteva non essere favorita in quanto nel suo roster ha un killer silenzioso come Nicolas Mazzarino, capace di mettere 16 strepitosi punti con 5/8 dal campo e 4/6 da tre. Accanto a lui un Mike Green da 10 punti e una squadra in grado di lottare su ogni pallone vagante. L'Armani Jeans non ha saputo opporre una situazione offensiva adeguata, e dopo essere andata sotto 11-22 nel primo quarto si è ritrovata a rincorrere costantemente, fino a cedere sfiancata nell'ultimo quarto. Hakwins e Greer con 12 punti gli ultimi a mollare, ma le difficoltà nella metà campo offensiva sono risultate troppo evidenti per poter competere veramente contro una squadra che comunque sa eseguire gli schemi. Trincheri batte nettamente Peterson nella preparazione tattica e psicologica della gara, adesso vedremo le correzioni per Gara2. Intanto la Bennet Cantù ha piazzato il primo, importantissimo colpo.

venerdì 27 maggio 2011

Playoff NBA - I Miami Heat raggiungono i Mavericks in finale

Dwyane Wade, Derrick Rose
Vittoria in recupero, vittoria di volontà, vittoria che chiude la serie e porta i Miami Heat alle finali NBA. La squadra più accreditata a inizio stagione per trionfare quest'anno alla fine, tra mille avversità e (legittimi) dubbi, è arrivata dove tutti prevedevano arrivasse, e adesso ha soltanto i Dallas Mavericks come ostacolo per l'anello.
Allo United Center di Chicago stanotte la tensione per entrambe le contendneti si tagliava col coltello. Molti errori, punteggio bassissimo, tanta difesa a bloccare degli attacchi inceppati, asfittici. Miami prova a scappare subito perché ormai la fisicità dei Big Three sembra aver preso il controllo sugli avversari. I Bulls però riaspondono d'orgoglio e recuperano con Deng e Rose. A metà del secondo quarto Korver porta addirittura i suoi a +10. Nella ripresa Chicago quasi sempre avanti con le triple, la difesa ferrea, il controllo dei tabelloni. Gli Heat però non ci stanno a lascia andare la partita e giocarsi tutto a Miami in Gara 6. Si entra nell'ultimo periodo con Chicago avanti ma non in totale controllo, e infatti nonostante il ritrovato +12 a quattro minuti dalla fine con la tripla di Brewer la gara gira definitivamente. Ci pensano Wade e James, maestosi, che si alternano con jump, triple e penetrazioni. La gara ha una svolta emotiva finale con la tripla più fallo su Wade. Altra bomba di James e pareggio a 79 all'ultimo minuto. E poi ancora LeBron , dopo palla persa piuttosto banale dei Bulls, col jump che decide gara e serie. 83-80 per gli Heat con 28 punti e 11 rimbalzi di The Chosen One. 21 di Wade, 20 e 10 rimbalzi più "silenziosi" ma altrettanto ferali di Bosh. Per Chiacago Derrick Rose 29 tiri e 25 punti, a ciu si aggiungono i 18 di Deng e i 10 di Brewer. Malissimo Boozer, autore di 5 punti e un fallo su James a dir poco esecrabile.
Come nel 2006 la finale è Miami-Dallas, questa volta con gli Heat avvantaggiati dal fattore campo. Staremo a vedere.

giovedì 26 maggio 2011

Playoff NBA - Mavericks in finale, Thunder a testa alta.

Dirk Nowitzki, il grande vincitore, al tiro decisivo.

Dopo cinque anni di assenza i Dallas Mavericks tornano in finale e con pieno merito. A trascinarceli la classe purissima di Dirk Nowitzki, l'abnegazione e la lucidità di Shawn Marion, la grande freddezza e capacità organizzativa di un mito come Jason Kidd. Oltre a comprimari di lusso come Jason Terry, J.J. Barea, Tyson Chandler e tutti gli altri. Una squadra completa, difficile da marcare, che propone varie soluzioni in attacco e appare decisamente fredda e capace di affrontare i momenti di difficoltà. Merito anche, forse soprattutto, di coach Carlisle.
Vittoria in  Gara 5 per 100-96 sugli Oklahoma City Thunder e 4-1 finale.
Primo quarto equilibrato, con Dirk che mette una schiacciata clamorosa in faccia a Ibaka
 e Westbrook che finalmente si ricorda di averein squadra un certo Kevin Durant. I Thunder giocano un primo tempo comunqu esolido, e mantengono un buon vantaggio sugli avversari, fino al +9 messo a segno da Harden.
Nel secondo tempo un inizio un po' svagato degli spiti consente a Dallas di rimanere attaccata, anche se alla fine sono comunque i Thunder a entrare in vantaggio all'ultima frazione.
Westbrook  (31 alla fine per lui ma con 28 tiri, ancora davvero troppi), mette il +8 sull'85-77. Dallas rimane però in scia, recupera con forza d'animo e Dirk Nowitzki a 80 secondi dalla fine mette la tripla del 95-94 per i Mavericks. Subito dopo attacco confuso dei Thunder, e Marion può andare in contropiede e ottenere schiacciata più fallo. Alla fine con due liberi ancora Nowitzki suggella il 100-96 finale. 26 per il tedesco come per Marion, doppia cifra anche per Terry e Barea. Per i Thunder già detto di Westbrook, 23 per Durant e Harden, 12 e 12 rimbalzi per il lottatore Collison.
Oklahoma City abbandona i playoff e si conferma una franchigia che con un minimo di esperienza in più e con un maggiore equilibrio nel gestire il pallone tra le sue "prime punte"  -non solo Durant e Westbrook, ci va messo secondo me anche Harden - sarà assoluta protagonista nel futuro più prossimo.

Kevin Durant, il grande sconfitto.

mercoledì 25 maggio 2011

Playoff - Benetton e Montepaschi in semifinale


I quarti di finale del campionato non hanno regalato al pubblico nessuna "bella". La Benetton Treviso ha infatti liquidato l'Air Avellino 69-59 al Palaverde con una prova maiuscola di Donatas Motiejunas (20 punti con 9/13 al tiro) e Alessandro Gentile 14 con 5/6 da due. Così come era successo in Gara1, sono stati loro due a trascinare i compagni. La benetton ha dimostrano una notevole capacità, vista la giovane età media della squadra, a gestire il vantaggio ottenuto nei primissimi minuti di gioco. Coach Repesa e i suoi ragazzi hanno così chiuso la serie 3-1. La squadra di Vitucci proprio non ne aveva più, ha tirato troppo e troppo male da 3 e non ha avuto nell'MVP della stagione Omar Thomas l'apporto necessario per reggere il confronto con i padroni di casa. Bene per gli irpini Taequan Dean, ispirato soprattutto nel tiro da tre (18 punti con 5/10 dalla lunga), abbastanza male tutti gli altri a parte il solito lottatore Linton Johnson (10 punti e 11 rimbalzi) Per la Benetton oltre i due fuoriclasse giovanissimi notevole anche la lucidità di Bulleri e Smith, col primo che è riuscito ad andare anche in doppia cifra.

Nell'altra Gara 4, quella di Bologna tra Canadian Solar e Montepaschi Siena, i campioni in carica non hanno ripetuto la partita opaca della sfida precedente e hanno stritolato 81-62 gli avversari, chiudendo la pratica con un primo quarto da 25-9. 18 di Hairston, 16 di Kaukenas, 14 di Lavrinovic e 10 di Rakovic. Per i bolognesi prova d'oroglio solo di Rivers, Sanikidze e Homan, tutti sopra i 10 punti. Vittoria d'autorità dunque per Siena, che adesso in semifinale se la vedrà proprio contro la Benetton Treviso.

Playoff NBA - Miami all'overtime, finali ad un passo.

LeBron James


I Miami Heat sfruttano anche la seconda gara casalinga contro i Chicago Bulls, vincono 101-93 dopo un tempo supplementare e si portano in vantaggio 3-1, quindi a una sola vittoria dalle Finals.
Inizio molto confortante dei Bulls che sfruttano la loro solita difesa e allungano fino al 15-8 con il contropiede e schiacciata di Derrick Rose. Nonostante il primo qaurto sia quasi interamente a favore delgi ospiti, si capisce però che LeBron James e Dwyane Wade sono in giornata, e venderanno cara la pelle. Gli Heat passano in vantaggio 30-29 con un jump di Bosh servito da un assist clamoroso di "Flash". E' infatti Wade a prendersi di diritto il palcoscenico del secondo quarto, infermabile dalla difesa pur competente degli avversari: quando decide di andare dentro cerea sempre qualcosa, c'è poco da fare. Alla fine del periodo però sale in cattedra ancora Derrick Rose, che ripaga Wade con la stessa moneta: io vado dentro, provate a stopparmi. Ci riesce LeBron una volta, poi D-Rose inserisce le marce alte e stritola la difesa.
Il terzo quarto si apre coi Bulls che scappano a +8 con Boozer e ancora Rose, allora tocca a James scatenarsi in campo aperto per punti facili.
Nell'ultimo quarto Chicago ancora abbastanza in controllo, almeno finché Mike Miller si inventa un paio di canestro usciti dal cilindro di un giocatore di vero talento. Negli ultimi secondi del tempo regolamentare prima Rose sbaglia un jump alla sua portata poi James fa sfondamento su Brewer nella palla decisiva. Il tiro della vittoria di Rose alla fine non arriva neppure al ferro.
Supplementari: Bosh con un bel jump dai 5 metri da il + 4 a Miami, Brewen con una gran tripla riporta Chicago a -1. Poi James in penetrazione, palle perse tremende da parte dei Tori, Wade in contropiede e ancora James col jump per i canestri della staffa. Alla fine The Chosen One ne mette 35 con 13/13 ai liberi. 22 per un Chris Bosh sempre più solido e findamentale, soltanto 14 ma tutti nel momento giusto per Wade. Mike Miller ne aggiunge altri 12 potenti con 5/8 al tiro. Per Chicago 23 per Rose ma con 27 tiri, ventello netto invece per Boozer e Deng. Quani niente però dagli altri.

martedì 24 maggio 2011

Playoff - L'Armani Jeans Milano raggiunge Cantù in semifinale. Applauso a Sassari.

Armani Jeans Milano
Grazie al 14-0 con cui l'Armani Jeans Milano ha aperto Gara 4 a Sassari, la partita è diventata fin dai primi minuti una semplice formalità verso la semifinale scudetto che la vedrà fronteggiare la Bennet Cantù. La Dinamo Sassari non ne aveva davvero più da mettere in campo, s'è capito fin dalle prime battute della disputa. Con Travis Diener ancora bloccato dal mal di schiena la formazione di coach Sacchetti non aveva il suo faro e regolare la squadra, soprattutto in attacco, ed anche le "punte" James White e Othello Hunter ne hanno pesantemente risentito. Prima Eze, poi Hawkins con sprazzi di Greer hanno scavato il solco iniziale, decisivo per poi controllare senza problemi fino al 72-60 finale. Passerella per gli uomini di Peterson, che come sempre capita hanno avuto nel "Falco" il loro miglior marcatore, 18 punti, seguito dai 12 di Greer e via via tutti gli altri.
Sassari chiude così una stagione da incorniciare, che l'ha vista arrivare alla postseason da protagonista. La vera, grande sorpresa di questo campionato, applauso convinto a Romeo Sacchetti e a tutti i giocatori.

Playoff NBA - Nowitzki e i Mavericks a un passo dalle Finals

Dirk Nowitzki
Seconda vittoria dei Dallas Mavericks alla Oklahoma City Arena, stavolta per 112-105 dopo un tempo supplementare, e vantaggio di 3-1 che porta gli uomini di Carlisle a un passo dal raggiungere quelle NBA Finals che mancano dal 2006, anno della tremenda sconfitta contro i Miami Heat di Wade e O'Neal.
I Thunder ci credono, partono forte e mettono alle corde Dallas per praticamente tutto l'incontro. Salvo che però i Mavericks non mollano, con Nowitzki soprattutto resistono e in qualche modo si tengono in scia, anche se lontani. A 5 minuti dalla fine della partita però Kevin Durant mette la tripla del 99-84 per la sua franchigia, e il 2-2 sembra arrivato. Niente di meno vero: è in questo momento che Dirk Nowitzki si scatena e mette una serie di canestri da dietro e davanti l'arco che hanno, ancora una volta, del leggendario. Alla fine il tedesco chiuderà con 40 punti con 20 tiri, e questi cinque minuti sono un momento di basket fondamentale. All'ultima azione Marion stoppa Durant, si va ai supplementari. A decidere la partita è la tripla del grande, inossidabile, spettacolare Jason Kidd, che a 40 secondi dallo scadere dell'overtime porta i Mavericks sul 108-105. Alla fine per lui saranno 17, e 20 per il solito cecchino Jason Terry.
Gli Oklahoma City Thunder hanno dimostrato inesperienza nel gestire situazioni e pressione di questo tipo, matureranno sicuramente, anche se anche stavolta la condotta di gara di Russell Westbrook è stata in alcune frazioni a dir poco rivedivile. 19 punti con 7/22 al tiro per il numero 0 dei Thunder, 29 e 15 rimbalzi per Kevin Durant, 18 e 10 per Ibaka. Si torna a Dallas dove i Mavericks avranno la possibilità di chiudere i conti.

Playoff - La Canadian Solar ferma Siena, la Benetton sul 2-1 con Avellino

Jared Homan
Bella e significativa l'impresa della Canadian solar Bolgona, che dopo aver impegnato il Montepaschi Siena in Gara 2 sul suo campo l'ha superata per 74-68 nel primo dei due incontri al Futurshow. Partita che ha subito una forte scossa nel secondo quarto, dopo che gli ospiti avevano chiuso in vantaggio per 14-10 il primo. La forza fisica di Jared Homan, la concentrazione di Rivers e la regia attenta di Koponen e Poeta hanno consentito agli uomini di Lino Lardo di recuperare e chiudere il primo tempo sopra di 4, 34-30. Nella ripresa gara equilibrata e Siena che non riesce a scappare via, anzi subisce l'ardore agonistico dei bolognesi. Kaukenas e Lavrinovic sono in giornata, ma gli altri risultano leggermente più appannati rispetto alle due gare disputate a Siena. Ecco così che si arriva ad un finale sorprendente, in cui la Canadian Solar tiene botta e conquista il punto che le consente di sconfiggere una Montepaschi che non perdeva un incontro di playoff da chissà quanto tempo. 20 per Rivers con 4/5 da tre, 15 e 10 rimbalzi per Homan, 11 per Poeta e Koponen. Per i ragazzi di Pianigiani 19 di Lavrinovic, 15 di Kaukenas, 9 di McCalebb.

Con un secondo tempo di solidità abbastanza impressionante - per la giovane età della squadra e per l'importanza della posta in palio - la Benetton Trevisto recupera nel punteggio e sconfigge l'Air Avellino 74-64 in Gara 3, portandosi così sul 2-1 e con la conseguente possibilità di chiudere i conti nella prossima partita al Palaverde. Sotto di 4 punti alla fine del primo tempo, la squadra di Repesa ha piazzato un secondo da 40-26 totale, frutto di ottima difesa, schemi ben eseguiti e discreta fluidità di manovra offensiva. Lo dimostrano i 4 giocatori in doppia cifra, che hanno sopperito all giornata non facile delle stelle Donatas Motiejunas (soli 5 punti in 19 minuti di parquet) e Alessandro Gentile (addirittura 2 punti in 32 minuti). Ma come detto i 14 di Smith, i 13 di Bulleri e Brunner, i 12 di un Markovic positivo da dietro l'arco hanno consentito alla Benetton di controlalre con agilità un Omar Thomas rientrato e capace di mettere 21 punti con 5/7 dal campo e 9/10 ai liberi. La vittoria di Treviso dimostra la bontà del lavoro svolto in campo dai giovani talenti e dal grande allenatore in panchina.

lunedì 23 maggio 2011

Playoff NBA - Spallata di Bosh alle ambizioni dei Bulls.

Prima gara all'American Airlines Arena tra Miami Heat e Chicago Bulls, fermi sull'1-1 dopo le due partite disputate a Chicago.
Il primo quarto è di quelli arcigni, dove le difese più che competenti delle due squadre la fanno da padrone. Basta pensare che a metà del secondo quarto la gara era 27-25 per gli Heat. Chris Bosh esordisce nella partita con uno 0/3 al tiro, poi però comincia a tagliare forte verso il canestro e seminare i diretti marcatori. Da quel momento metterà un clamoroso 13/15 dal campo, aggiungendo un 8/10 dalla lunetta, per i 34 punti finali che decideranno la gara in favore di Miami. Derrick Rose comunque tiene in partita si suoi, che restano a contatto senza perdere quasi mai colpi. A metà del terzo periodo il play dei Bulls mette addirittura il canestro del vantaggio, 51-50. Poi però Bibby e Wade aprono un break importante, portando i padroni di casa sul +7. Nell'ultimo periodo le squadre si ribattonno canestro su canestro, ma gli Heat rimangono sempre in vantaggio, oscillante tra i 4 e gli 8 punti. A metà del quarto però i Bulls non sembrano averne più, e Miami continua pian piano ad allungare fino al +12 di James in contropiede. I Bulls non rientrano più, e Miami chiude 96-85 e si porta sul 2-1.
34 punti per Bosh come detto, a cui si sono aggiunti i 22 punti e 10 rimbalzi di LeBron James e i 17 di Wade che però ha tirato molto male. Per i Bulls Boozer 26 punti e 17 rimbalzi di cui ben 7 in attacco, Rose 20 ma con 19 tiri, non benisismo Deng con 14, opttimo Gibson con 5/6 dal campo e tanta energia, come al solito.

domenica 22 maggio 2011

Playoff - Che secondo tempo di Milano! Cantù prima semifinalista.

David Hawkins
L'Armani Jeans Milano di Bucchi e successivamente di Dan Peterson l'ho pesantemente criticata nel corso della stagione, e continuo a credere con ragione. Però quando c'è da farle i complimenti non mi tirerò indietro. Già perché nella gara (secondo me) decisiva per il passaggio del turno di quarti di finale contro la Dinamo Sassari ha sfoderato un secondo tempo da antologia, e ha stravinto 91-72 portandosi in vantaggio per 2-1.
Primo tempo controllato abbastanza facilmente dagli uomni di coach Sacchetti, che hanno avuto tanto da Hunter (18 e 14 rimbalzi alla fine) e da un sorprendente Jack Devecchi (15 punti con 6/9 al tiro), ma una regia non sempre lucidissima di Tsaldaris e soprattutto un James White a corrente alternata, che alla fine ne metterà 12 ma con 3/8 dal campo. Il primo tempo si conclude 43-37 per Sassari, che però già nel terzo quarto deve subire il ritorno furente di Hawkins, Pecherov (s'è svegliato!), un Mordente commovente e il solito, pratico Mancinelli. Nell'ultimo periodo poi l'Armani Jeans, entrata in vantaggio, è letteralmente devastante: piazza un gigantesco 25-9 che tramortisce gli isolani e ribatla completamente (e forse definitivamente) l'equilibrio della serie. 2-1 per Milano, adesso Gara 4 ancora a Sassari.
I marcatori per l'Armani Jeans sono stati Pecherov con 20, Hawkins con 18, Mordente con 15 e Mancinelli con 13. 

La Bennet Cantù passa a Varese 75-69 e chiude la serie per 3-0, diventando la prima semifinalista di questa edizione 2010/2011 dei playoff. Gara abastanza equilibrata e controllata dagli uomini di Trincheri, che hanno avuto in Mike Green (19), Leunen (19) e Scekic (19) il trio di realizzatori principale. Dall'altra parte Phil Goss ha messo 26 stratosferici punti, ma soltanto Slay tra gli altri è riuscito ad arrivare in doppia cifra con 13. Si chiude la stagione della Cimberio, comunque soddisfatta per essere tornata alla postseason. Continua quella di Cantù, vera rivelazone del campionato che attende adesso la vincente tra Milano e Sassari in semifinale.

Playoff NBA - I Mavericks vincono Gara 3 e conducono 2-1 sui Thunder.


Gli Oklahoma City Thunder sentono evidentemente la pressione di giocare in casa le gare che potrebbero davvero protarli alle finali NBA, mostrano un minimo di inesperienza nel gestirla (scelte a dir poco discutibili nel finale), e i Dallas Mavericks ne approfittano vincendo Gara 3 con una partita che però stavano per gettare alle ortiche dopo aver avuto un vantaggio anche di 23 punti.
Insomma match difficile da decifrare, fatto di alti e bassi da parte di tutte e due le squadre, di errori abbastanza incomprensibili e come al solito di giocate sopraffine. Ancora una volta l'ago della bilancia per klahoma City è stato Russell Westbrook, che ha messo 30 punti ma asoprattutto all'inizio ha perso troppi palloni (saranno 7 in totale) e ha messo fuori giri i compagni. Difficile gestire un playmaker di questo talento ma allo stesso modo di tale ostinazione. In squadra c'è Kevin Durant, giocatore di tuttìaltra maturità, e in molti momenti della gara viene ignorato, proprio non gli arrivano i palloni. Non voglio dire che questa sconfitta sia solamente colpa di Westbrook, ma la sua condotta di gara a dir poco rivedibile ha inciso moltissimo sul risultato.
Comunque, veniamo la match: Dallas parte sufficientemente bene e Oklahoma City invece non vede il canestro: vantaggio di 35-12 all'inizio del secondo quarto. I Mavericks giocano di squadra, si passano il pallone e sopperiscono alla giornata storta al tiro di Dirk Nowitzki (finità con un modesto 7/21). Marion in particolare è una spina nel fianco della difesa degli avversari, ma anche in alcuni momenti Barea con le penetrazioni e scarichi.
La partita rimane sempre in controllo dei Mavericks, che tengono i Thunder a debita distanza. Alla fine del terzo quarto però minimi segni di risveglio per Harden e Durant, che nel quarto periodo si tramutano in un vero e proprio arrembaggio. Westbrook si sveglia e ci mette la sua incontenibile fisicità e velocità in penetrazione, e si arriva fino al -7. Poi, fatto clamoroso, per alcuni possessi decisivi la squadra NON VA DA KEVIN DURANT!!! Ma come è possibile? Almeno per prendere dei falli, ma dai! Dallas con un canestro di Jason Terry allora si riporta a + 8, e alla fine chiude i conti 93-87.
24 punti per Durant, 30 per Westbrook come già detto, nessuno degli altri in doppia cifra. Per Dallas 18 di Marion e Nowitzki, 13 per Kidd e Terry.

sabato 21 maggio 2011

Playoff - Szewczyk strapazza Treviso, Montepaschi sul 2-0 con fatica.

Szymon Szewczyk
Con i suoi 34 punti e 10 rimbalzi (con un ottimo 12/19 al tiro) Szewczyk è stato il protagonista della vittoria dell'Air Avellino in Gara 2 87-68 contro la Benetton Treviso. Adesso la serie di quarti di finale è sull'1-1, dopo che Motiejunas e Gentile all'esordio avevano espugnato il campo degli irpini. Evidentemente soddisfatta dopo aver vinto la gara precedente, la giovane squadra di coach Repesa è entrata in campo molle e deconcentrata, e l'Air rabbiosa dopo la prima sconfitta l'ha subito messa alle corde. 23-16 il primo parziale, poi sempre in vantaggio anche consistente fino all'allungo roboante nell'ultimo quarto, dove i trevigiani si sono letteralmente e definitivamente sciolti. Oltre al polacco molto bene anche Green con 16 punti e 9 assist, e anche le triple di Dean (4/6 da dietro l'arco) si sono fatte sentire. Per la Benetton soltanto Devin Smith ha tenuto botta segnando alla fine 16 punti, tutti gli altri hanno fatto molto poco per contrastare i padroni di casa. Si va adesso a Treviso in parità, la Benetton ha la possibilità di sfruttare quindi  le due gare interne per chiudere la serie e andare in semifinale.

Dopo la tremenda ripassata in Gara 1 la Canadian Solar Bologna è scesa in campo decisamente più convinta e ha impegnato il Montepaschi Siena fino agli ultimi secondi, decisi dalla lucidità ai liberi degli uomini di coach Pianigiani. 85-81 per Siena in una gara giocata a sprazzi e che i bolognesi hanno abbastanza claomorosamente riaperto alla fine, quando Rivers, Homan e Koponen hanno effettuato l'ultimo encomiabile sforzo per rimanere nella gara e nella serie. Il Montepaschi però non si è scomposto e ha mantenuto al lucidità necessaria per chiudere e mandare 5 giocatori in doppia cifra: in particolare i 16 di McCalebb e i 15 di Lavrinovic si sono rivelati fondamentali, oltre alla presenza fisica e mentale di David Moss. Adesso si va a Bologna con i campioni d'Italia in carica in vantaggio 2-0. Conti quasi sicuramente chiusi per il passaggio del turno, ma la Virtus con questa gara ha dimostrato di avere il suo orgoglio, che è già molto.

venerdì 20 maggio 2011

Playoff - All'Armani Jeans una Gara 2 desolante. Mazzarino porta Cantù sul 2-0.

Stefano Mancinelli
Se non fosse stato per due triple di un solidissimo Stefano Mancinelli, di cui una su una tabellata piuttosto fortunosa, l'Armani Jeans Milano avrebbe tribolato e tantissimo per avere ragione della Dinamo Sassari anche in questa seconda partita di playoff, dopo la sconfitta subita nel primo incontro. Possibile che Milano sia ancora così imbarazzante nell'attaccare la zona, tra l'altro giocata per larghi tratti dagli avversari?
E comunque, prima di passare a commentare la gara (non certo vibrante di conteuti tecnici, ad essere eufemistici...), bisogna purtroppo segnalare che si è giocata di fronte a un pubblico distante, svogliato e soprattutto molto poco numeroso. Alla fine hanno contato quasi di più i 5/600 tifosi venuti da Sassari che gli spettatori di Milano. Spettacolo sugli spalti decisamente disarmante, a cui ha fatto da specchio una gara altrettanto brutta.
L'Armani Jeans è partita forte non per meriti suoi ma perché Sassari in partita propri non c'è entrata all'inizio. Il 22-8 del primo quarto è frutto di errori, forzature, confusione, rilassatezza da parte degli uomini di Sacchetti, mentre lo score di quelli di Peterson appare frutto di giocate abbastanza casuali. Gli ospiti provano a recuperare nel secondo quarto e si portano fino al -8 dell'intervallo lungo con alcune giocate di solidità psicologica e un Plisnic molto presente, al contrario di James White un po' svagato, soprattutto ai liberi (chiuderà con un pesante 6/12).
Nel terzo quarto come al solito l'Armani Jeans si addormenta, si sveglia paralizzata dal terrore, e Plisnic trascina i suoi a contatto con una serie di bombe. Però Sassari non ha mai la forza per raggiungere gli avversari, e nel finale di gara le già citate giocate di Mancinelli garantiscono ai lombardi un finale tutto sommato tranquillo. Vince l'Armani Jeans 73-63. 17 per Mancio, 16 per Hawkins, troppo a sprazzi tutti gli altri.18 di Plisnic per Sassari, doppia cifra anche per White, Hunter e Sacchetti. Sassari senza Diener paga stavolta la mancanza di lucidità. MIlano è un cantiere aperto, e nella post-season è inammissibile.

Nicolas Mazzarino
Nell'altra gara di stasera  Varese rende difficilissima la vita a Cantù, rimane avanti per quasi tutta la gara ma proprio negli ultimissimi minuti viene sorpassata da un grandioso Nicolas Mazzarino, autore di 24 prodigiosi punti. Per la Bennet importanti anche le prove di Micov (14) e Leunen (11), un po' sottotono Ortner e Tabu, che però ha messo il canestro decisivo. Per la Cimberio Varese, che si è riscattata dopo un'inguardabile prima sfida contro gli uomini di Trincheri, Kangur, Slay e Goss si sono dannati l'anima e hanno raggiunto la doppia cifra anche loro. Se gli ospiti avessero avuto un po' più di lucidità nelle battute conclusive avrebbero probabilmente potuto portare a casa questo incontro. Adesso sul 2-0 per la Bennet Cantù le possibilità di impensierie la seconda classificata in campionato sono davvero minime. Magari a Varese si riuscirà ad allungare la serie, ma pensare di passare il turno adesso diventa abbastanza utopico.

SONDAGGIO - I motivi della crisi dei Lakers

Ecco i risultati del sondaggio sui motivi della stagione abbastanza fallimentare dei Los Angeles Lakers.
Mi trovo abbastanza d'accordo sul risultato finale, anche se a mio avviso è stato sottovalutato un fattore per me decisivo nell'eventuale ricorstruzione dei Lakers: il playmaker.
Per quanto abbia dato tantissimo alla causa gialloviola, il "Venerabile Maestro" Derek Fisher quest'anno non è riuscito a contenere il palleggio di quasi nessuno degli avversari diretti e in attacco ha dato poco ritmo ai compagni. Anche se mi si spezza il cuore affermarlo, forse per lui è arrivato il tempo di lasciare spazio a un playmaker che detti i tempi della squadra e giochi con constanza un buon pick and roll coi lunghi.
Comunque, ecco i risultati delle vostre votazioni:

# 1     PAU GASOL
37,53 %





















 # 2     LA PANCHINA
22,91%














# 3     PHIL JACKSON
18,75%













# 4     ANDREW BYNUM
10,41 %


















# 5     KOBE BRYANT e RON ARTEST

4,16 % a entrambi.












# 7     DEREK FISHER
2,08%

Playoff NBA - I Thunder passano a Dallas e pareggiano la serie.

Russell Westbrook e Kevin Durant.


I fattori che davano speranza agli Oklahoma City Thunder dopo la sconfitta in Gara 1 erano principalmente due: Dirk Nowitzki non poteva ripetere la gara clamorosa di due giorni fa e soprattutto Russell Westbrook proprio non poteva permettersi di giocare ai livelli inconsistenti della sfida precedente.
Equilibrate queste due variabili, i Thunder hano preso le misure ai Dallas Mavericks e sono riusciti ad imporsi per 106-100 all'American Airlines Center.
La gara si è aperta però con i ragazzi di coach Carlisle in discreto controllo, con Chandler che schiaccia un magnifico alley oop in contropiede per il 19-11 iniziale. Una prima svolta emotiva arriva quando Durant, con i suoi sotto di 9, penetra e arriva al ferro con una schiacciata più fallo da antologia. Se vedete gli highlights, notate lo sguardo di KD quando si rialza: questa partita non la poteva perdere, punto.
I Thunder rientrano definitivamente all'inizio del secondo quarto, Maynor li porta avanti sul 37-35 con un contropiede e appoggio facile. Ma i Mavericks rispondono alla grande, Wunderdirk serve ai compagni palloni di platino e Chandler si smarca sotto canestro in mezza transizione che è uno spettacolo. Stavolta però Durant, Westbrook e Harden sembrano avere in qualche maniera il controllo del ritmo della gara, a differenza di quella precedente.
Nella ripresa Sefolosha e i compagni cercano e a tratti riecono a fermare il tedesco, o comunque a limitarlo. Durant col jump dai quattro metri (che bellezza di tiro...) porta OC a + 8 a metà del terzo quarto, ma la partita ancora non si spacca e la tripla di Stevenson pareggia a 65. Gioco da 4 punti di Harden per chiudere il quarto, e i Thunder avanti di 1 punto. E' ancora Harden il protagonista nei minuti successivi: il suo controllo del ritmo e del pallone sono impressionanti, è lui il vero play dei Thunder in questo momento. Si procede punto a punto, e a 5 minuti dal termine Durant ancora in jump mette il 95-90 per i suoi. I Thunder scavano il solco del vantaggio, Harden con un canestro di bellezza rara li porta sul +10. Ma i Mavericks ancora non ci stanno a perdere, finché la tripla di Stojakovic va lunga sul sescondo ferro.
Dirk Nowitzki contenuto ma sempre autore di 29 punti con 10/17 dal campo. Kidd, Barea e Chandler in doppia cifra, quest'ultimo anche con i rimbalzi. Gli Oklahoma City Thunder però hanno giocato maggiormente con la squadra, coinvolto tutti, sfruttato alla grande l'equilibrio che un Westbrook più lucido ha saputo dare ai compagni. 18 per lui con 7/15 dal campo, cifre accettabili per la point-guard. Fondamentali anche i 13 di Maynor con 5/9 dal campo. Ma i due protagonisti sono stati Durant e Harden: 24 per il primo, 23 con 6/9 per il Barba. Strepitosi, lucidi, spietati. I Thunder pareggiano i conti, la finale non è più un obiettivo così lontano.
E questa serie è semplicemente meravigliosa.

giovedì 19 maggio 2011

Playoff - Siena pialla Bologna, la Benetton di Motiejunas sbanca Avellino.

Donatas Motiejunas
Letteralmente non riesco a crederci. A soli 20 anni un giocatore con queste potenzialità è fuori legge.
Alla prima partita di playoff in Italia il lituano Donatas Motiejunas segna 28 punti con 9/15 dal campo e trascina la Benetton Treviso alla vittoria 82-78 in casa dell'Air Avellino in Gara 1 dei quarti di finale. Quarta contro quinta dunque, ma adesso il fattore campo è ribaltato da questa prodezza in trasferta. Primo quarto che procede a cannonate, con 59 punti combinati dalle due squadre. Poi invece difese più attente, esecuzioni più difficili, un controllo arcigno dei tabelloni. La spunta la squadra di Repesa grazie al giovane prodigio lituano ma anche per merito dei 20, quasi altrettanto clamorosi, di Alessandro Gentile. Insomma, la Benetton si affida a i giovani talenti e ne esce vincitrice, condotta sportiva e politica davvero ammirevoli. Per Avellino 13 di Green e 20 di Szewczyck, che però ha mandato sul ferro la tripla della vittoria.
Nell'altra Gara 1 il Montepaschi Siena ha tramortito 94-55 la Canadian Solar Bologna. Inutile commentare il match, perché semplicemente non c'è stato: discreta sgambata per i ragazzi di Pianigiani, che così hanno potuto mettere in ritmo anche giocatori solitamente meno adoperati come Pietro Aradori, autore di 12 punti.

Quando Michael Jordan riuscì a fermare il mondo.

Quello che vi (ri)faccio vedere in questo post è uno dei commercial Nike più famosi degli anni '90. Protagonista non poteva che essere il giocatore simbolo di quel decennio, il Michael Jordan capace di vincere sei titoli coi suoi Chicago Bulls, suoi e di Scottie Pippen, Dennis Rodman, Ron Harper e coach Phil Jackson.

Lo spot è stato diretto dall'inglese Jonathan Glazer (regista al cinema di "Sexy Beast" e "Birth") nel 1996.
Per me è un capolavoro assoluto.
Perché racconta al meglio quello che succede a un appassionato di basket nell'attimo esatto in cui percepisce che questo sport sta per regalargli arte in movimento.
La canzone è "Prayer Cycle" di Alanis Morissette.
Se già lo conoscete lo apprezzerete ancora una volta, sennò godetevelo con cuffie e silenzio assoluto intorno. E' da brividi.


Playoff NBA - Vittoria importante degli Heat a Chicago. Siamo 1-1.


Se i Bulls fossero andati sul 2-0 sarebbe stata durissima, invece con la vittoria di stanotte allo United Center di Chicago e il conseguente pareggio, i Miami Heat ribaltano la tendenza che la pesante sconfitta in Gara 1 aveva delineato. 85-75 il risultato finale.
Miami parte bene e si porta subito in vantaggio controllato, anche se la gara si mantiene equilibrata e infatti Derrick Rose pareggia a 15 con la solita, elegantissima entrata. Chicago ha una fiammata delle sue e passa in vantaggio con difesa e contropiede, le armi che agli avversari sembrano essersi inceppate. Il buzzer di Luol Deng da oltre metà campo per il 26-19 della fine del primo periodo sembra un segno del destino. Non sarà così. Gli Heat infatti recuperano immediatamente, fattore importante a livello soprattutto mentale, e la disputa torna in equilibrio.
Nel secondo tempo gli ospiti stringono la difesa, forzano alcune palle perse che portano LeBron James e un fondamentale Udonis Haslem a chiudere qualche contropiede con autorità. Wade con un altro uno contro uno e appoggio al canestro porta i suoi sul +9, poi ancora Haslem per la schiacciata del +11. Ma i Bulls non si arrendono e tornano sotto.
Nell'ultimo quarto Gibson pareggia a 73, ma una tripla di classe pura di LeBron spariglia nuovamente la situazione a 4' dal termine. Ancora il numero 6 col jump: 5 punti di fila di importanza totale, di peso specifico incommensurabile. Gibson con canestro e fallo prova a reagire, ma James con un altro paio di canestri notevolissimi chiude la questione. Prova maiuscola di The Chosen One, stavolta è impossibile non sottolinearlo: 29 punti e 10 rimbalzi. 24 anche per Wade, 13 di Haslem. Tutti quelli di Chicago abbastanza male: 21 con 23 tiri per D-Rose, percentuali deficitarie comunque per tutta la squadra (con soltanto 75 punti era difficile altrimenti...). Boozer 7 punti e nessuna incisività.
Adesso si va a Miami, dove i Big Three potrebbero avvicinarsi pericolosamente al match point, soprattutto adesso che hanno il vantaggio psicologico di questa vittoria.

mercoledì 18 maggio 2011

Partono i playoff. Cantù stritola Varese, Sassari sbanca subito Milano.

E anche in Italia parte finalmente la postseason.
Ad aprire le danze è stata la gara Bennet Cantù - Cimberio Varese, seconda contro settima. Anche se però a dire il vero si è ballato pochino, perché dopo i primi dieci minuti i ragazzi di coach Trincheri erano avanti 27-10 e la partita si è praticamente chiusa. Del risutatto finale, 78-53, c'è poco da raccontare a parte forse gli score dei vari giocatori. Cantù ha subito imposto ritmo, fisicità, tecnica alla gara e la squadra di Recalcati, che mi è parsa già più che contenta di essere arrivata ai playoff, non ha opposto la minima resistenza. Protagonista dell'allungo iniziale e decisivo Vladimir Micov, che alla fine ha chiuso con 14 punti, gli stessi dell'inossidabile Nicolas Mazzarino (foto). Per il resto davvero poco altro da segnaalre, la partita praticamente non si è giocata. Adesso Gara 2 diventa fondamentale per capire le possibilità di reazione di Varese, che ad essere sinceri sembrano pochine.
Totalmente differente invece la questione tra l'Armani Jeans Milano e la Dinamo Sassari: gli ospiti fanno subito capire che sono venuti al Forum per giocarsela, e rispondono colpo su colpo alla corazzata di Dan Peterson anche se privi del loro cervello, Travis Diener. Molti errori, tensione, dominio delle difese nel primo quarto, che finisce 16-12 per i padroni di casa. Ma Sassari pare prendere sempre di più le misure agli avversari e anche quando subisce dei mini-parziali rimonta immediatamente. Insomma, l'equilibrio è pressoché totale fino alla volata finale, a cui l'Armani Jeans si presenta col vantaggio di 66-59 a pochi minuti dalla fine. E perentoria arriva la rimonta degli ospiti capitana dal solito, gigantesco James White. Il sorpasso arriva all'ultimo minuto coi liberi di Pinton per il 71-69. Hawkins segna il primo libero ma sbaglia quello del pareggio. La Dinamo Sassari sbanca Milano e mette a segno la prima grande sorpersa di questi playoff. 16 per White, 12 per Hunter, 11 per Pinton e 10 per Sacchetti per i vincitori. 18 di Jaaber che però ha perso una palla sanguinosa nel finale concitato. Hawkins 13 ma con un errore tremendo alla fine. Ancora un capolavoro di coach Romeo Sacchetti. Da inchino.

Playoff NBA - Nowitzki vince il primo scontro di Titani.



48 punti. 24/24 ai tiri liberi. 3,2 punti di media ogni volta che stanotte alzava la mano per tirare.  
Queste sono cifre da gara che vale una carriera, soprattutto se si gioca nella prima sfida della finale di Conference. Dirk Nowitzki si è probabilmente scrollato di dosso a titolo definitivo la sua fama di giocatore non decisivo e mai capace di vincere. Forse è presto per dirlo, ma presentarsi alla sfida con Kevin Durant con una prestazione del genere è da applauso.
Fin dalle prime azioni si è capito che anche per i Thunder, dopo Lakers e Trail Blazers, sarebbe stato un dilemma indistricabile come marcarlo. Si perché il tedesco ha deciso spesso e volentieri di mettere anche palla per terra e attaccare dal palleggio a 4/5 dal canestro metri il diretto avversario, e se già è immarcabile con il jump figuriamoci quando varia maggiormente le opzioni. 
Comunque nel primo quarto gli Oklahoma City Thunder hanno giocato alla grande, trascinati da un KD anche lui eccezionale, autore di 13 punti in 12 minuti. Alla fine saranno 40 con soli 18 tiri. Anche per lui parlano ampiamente le cifre, no?
Nel secondo quarto i Mavericks, guidati anche da un Jason Terry assolutamente in vena, rimontano lo svantaggio comunque non impegnativo e in mezza trasizione non sono letteralmente fermabili, con Wunderdirk che corre sui due lati del campo molto meglio che i lunghi dei Thunder. Un paio di canestri dei suoi poi fanno terminare il primo tempo coi Mavericks in vantaggio.
Nel terzo periodo Westbrook sbaglia alcune scelte, l'attacco dei texani non si ferma e il vantaggio inizia a farsi abbastanza consistente, quasi sempre intorno ai 10 punti. Ancora meglio all'inizio dell'ultimo periodo, quando J.J. Barea in penetrazione porta al +16 i Mavericks. Alla fine per lui, terzo protagonista della squadra, saranno 21 con 8/12 al tiro. Comunque dall'altra aprte c'è sempre Kevin Durant, che con il supporto di Ibaka, Westbrook e Harden riporta i Thunder fino al -5 sul 101-106. E cosa poteva chiudere Gara 1 se non il jump dai 5 metri con appoggio a canestro del 41 di Dallas? Esiziale, maestoso. La ciliegina poi arriva con lo scarico perfetto per la tripla di Terry dall'angolo che sbanca il risultato. Finisce 121-112 per i Mavericks, finisce 48-40 per Nowitzki la sfida personale contro Durant: insomma, questa è la finale della Western Conference, meglio non poteva cominciare.

martedì 17 maggio 2011

Kevin Durant - Il futuro è adesso.


Siete pronti al cambiamento?
Quest'anno vincere toccherà probabilmente a Derrick Rose o ai Big Three di Miami, ma il prossimo futuro secondo me avrà un nome soltanto, e quel nome è Kevin Durant.
A 23 anni ancora da compiere, c'è un giocatore più completo nell'NBA di oggi? Non credo. Fisicità, atletismo, visione di gioco, una capacità di tiro di quelle che ricordano i più grandi di questo gioco. 
Se a mio avviso il giovane Kobe Bryant era imparagonabile all'estro e alla forza mentale di Michael Jordan, per Kevin Durant invece l'accostamento è più che legittimo. Perché la lucidità, il controllo delle varie situazioni che un match propone, la capacità di azzannare al momento giusto (che non sono per forza i minuti finali di un incontro), sono doti che il 35 dei Thunder possiede già da adesso, e che col passare del tempo non potrà che affinare. Questo livello di maturità cestistica, abbinata a quella tecnica, a 22 anni è un qualcosa di clamoroso, forse di mai visto nel basket contemporaneo.
La sua padronanza del gioco e la sua tendenza ad una leadeship carismatica ma mai invadente Durant l'ha dimostrata in questi anni ad Oklahoma City ma soprattutto agli ultimi mondiali 2010 in Turchia, dove ha assunto il comando delle operazioni man mano che le partite salivano di importanza, lasciando in precedenza che tutti i compagni/star trovassero il loro ruolo specifico e le loro soddisfazioni personali nel torneo.
Capocannoniere della Lega nelle ultime due stagioni, Durant può ancora migliorare, e questo lo rende un'arma cestistica di comprensione impossibile da valutare al momento. Fermo restando che, già oggi, fa la differenza eccome! 
Alla vigilia della finale di Conference con i Dallas Mavericks voglio quindi celebrare la grandezza e la forza tecnica e  mentale di KD, il giocatore che senza dubbio tiferò una volta finita (e ci siamo quasi purtroppo...) l'era di Kobe Bryant.

lunedì 16 maggio 2011

Playoff NBA - Bulls, prima mazzata agli Heat. Durant e Wesbrook portano i Thunder in finale di Conference.


Perdonale l'aggiornamento tardivo, mattinana di proiezioni abbastanza importanti.

A vedere il primo quarto di Gara 1 della finale della Eastern Conference si sarebbe detto che i Miami Heat avrebbero stritolato i Chicago Bulls: difesa forte, anticipi su ogni passaggio, contropiede letale. Wade e James esordiscono nella partita con due schiacciate uno contro zero. Bosh mostra subito i muscoli e controlla sotto canestro. Ma Chicago è dura di testa, resiste alla prima ondata e punto a punto rientra in gara, soprattutto con la panchina. Uno schiaccione di Gibson cambia l'inerzia emotiva della gara. I Bulls cominciano a dominare senza possibilità di remissione i tabelloni, e Boozer con l'ennesimo rimbalzo offensivo li porta avanti sul 44-42. A metà del terzo quarto la dfiesa dei padroni di casa gioca due o tre azioni perfette, e col contripiede si scava il primo vantaggio un minimo consistente. Si entra nel quarto quarto coi Bulls avanti, e sopratuttto decisi a non guardarsi più indietro. Tutti giocano di squadra, difendono, marcano i confini con la difesa. Gli Heat si fermano demoralizzati e  Rose da loro il colpo di grazia per l'1-0 nella serie. Finale 103-82.
 D-Rose 28, Deng 21, Boozer 14. Per Miami solo Bosh veramente degno di nota, con 30 punti .Wade 18 e James 17 ma con pochi tiri e perncentuali scarse. Chicago segna un punto importante a livello psicologico, vedremo come i Big Thrre reagiranno.

Il nuovo è avanzato.
Gara 7 tra Oklahoma City Thunder e Memphis Grizzlies si può dire sia durata un quarto. Mike Conley porta i suoi sul 13-8 con un bella penetrazione sulla linea di fondo, poi Durant, Westbrook e Harden prendono in mano la situazione e dettano legge. In particolare KD, che a Memphis in Gara 6 aveva giocato la peggior partita di playoff a livello statistico, non vuole saperne di fermarsi. Alla fine ne metterà 39 con soli 25 tiri. Signori, questo è il futuro, c'è poco da dire. Memphis prova d'orgoglio  a rientrare nel terzo periodo, ma Durant si scatena nuovamente e riaccelera, stavolta per chiudere definitivamente. Oklahoma City controlla senza eccessivi timori (fattore che dimostra come quelli passati in questa serie siano probabilmente stati dovuti alla sola inesperienza) e vince 105-90. Il quarto periodo molto si avvicina all'accademia per i Thunder, e così Westbrook (gran prova anche la sua) può mettere a referto una tripla doppia da 14 punti, 14 asist e 10 rimbalzi. Benone anche Harden con 17 punti. Per i Grizzlies quattro in doppia cifra, ma nessuno veramente incisivo. Memphis chiude una corsa magnifica, che ha dimostrato in pieno l'orgoglio e la competenza cestistica della squadra. Complimenti. Adesso Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder. Ci sarà da divertirsi...

domenica 15 maggio 2011

30° Campionato - Lottomatica sconfitta e fuori dai playoff.


La sconfitta a Siena 73-83 toglie ogni residua speranza di playoff alla Lottomatica Roma, ai danni della meritevole Dinamo Sassari e di una Canadian Solar Bologna che proprio tre giorni fa abbiamo sconfitto senza eccessivi problemi. Fuori  dalla post season significa anche perdere la licenza per partecipare alla prossima Eurolega. Insomma, disastro completo.
Ad essere sinceri credo che sia meglio così per la formazione romana. Spero che con questo fallimento totale i vertici societari, insieme alla dirigenza, capiscano che il progetto-Lottomatica non può continuare ad essere affrontato senza la minima idea di come gestirlo, né tanto meno senza un pianificazione a lungo termine, che quindi non sia soltanto anuale e quindi confusa. Il presidente Toti e chi lavora sotto di lui devono RICOSTRUIRE con serietà  e lucidità, da zero o quasi, oppure abbandonare ed ammettere la propria incapacità ormai evidente.
Comunque, veniamo all'ultima giornata di campinato, emozionantisssma: 21 di McCalebb e 19 di Kaukenas come detto sconfiggono i romani. E dire che Siena non si è impegnata neppure più di tanto, questa è una gara che Roma poteva tranquillamente vincere.
Il canestro all'ultimo secondo della Canadian Solar sconfigge Teramo 94-96 e la condanna al tremendo quindicesimo posto. La Banca Tercas era stata in vantaggio anche cospicuo negli ultimi minuti, poi il sorpasso clamoroso e dolorosissimo. Finalmente ritrovato Winston, 21 punti. Dietro di lui 17 di Poeta, 16 di Rivers, 14 di Sanikidze e 13 di Koponen. Per i teramani non è bastato il ventello di Fultz.
La Bennet Cantù batte 75-66 la Cimberio Varese a mantiene il secondo posto, anche perché Milano scivola a Pesaro 71-82. Markoishvili, Ortner e Mazzarino protagonisti per la squadra di Trincheri.
Un grande Dinamo Sassari vince a Cremona 88-82 e si conquistra sesto posto finale e playoff: Grandi ragazzi! 
Biella vince 82-79 una gara drammatica a Montegranaro con clamorosi 43 di Coleman e Sosa. Grazie alla vittoria al fotofinish di Bologna, le due squadre però si salvano entrambe. Quarta arriva l'Air Avellino, che passeggia 112-68 in casa dell'Enel Brindisi già retrocessa. Quinta l'altrettanto ammirevole Benetton Treviso, che passa a Caserta 88-76 con 16 e 10 di Motiejunas.
In fondo la classifica finale della regular season. Gli accoppiamenti dei quarti di playoff sono:

Montepaschi Siena - Canadian Solar Bologna
Bennet Cantù - Cimberio Varese
Armani Jeans Milano- Dinamo Sassari
Air Avellino - Benetton Treviso.

1. Montepaschi SI  52  26  4
2. Bennet Cantu'  44  22  8
3. Armani J. MI  42  21  9
4. Air AV  34  17  13
5. Benetton TV  34  17  13
6. Dinamo SS  30  15  15
7. Cimberio VA  30  15  15
8. Canadian Solar BO  30  15  15
9. Lottomatica Roma  28  14  16
10. Scavolini Siviglia PS  28  14  16
11. Pepsi CE  24  12  18
12. Vanoli‑Braga CR  24  12  18
13. Fabi Shoes MGR  22  11  19
14. Angelico BI  22  11  19
15. Banca Tercas TE  20  10  20
16. Enel BR  16  8  22                          

sabato 14 maggio 2011

Playoff NBA - I Grizzlies non mollano e portano Durant a Gara 7


Si torna a Memphis, teatro qualche giorno fa di una Gara 4 di quelle che rimangono nela memoria, e per molto, moltissimo tempo. I Thunder possono chiudere i conti e centrare la finale di Conference, dove Nowitzki e i Mavericks aspettano tranquilli. Gli ospiti partono bene, Durant sembra infermabile, ma Conley gli prende il tempo e conquista uno sfondamento che gli vale il secondo fallo prestissimo. I Thunder restano avanti e discretamente in controllo nel primo tempo, e chiudono in vantaggio 54-44 dopo aver raggiunto anche il +13 un minuto prima.
Nella ripresa i Grizzlies rientrano trasformati: palla sotto a Randolph che esegue, difesa ferrea e contropiede, Durant contenuto a meraviglia. Insomma, a metà del terzo periodo si è già pari. Conley, Mayo e Arthur continuano a giocare con impressionante volontà, e all'inizio del quarto quarto arriva l'allungo decisivo. I Memphis Grizzlies vincono Gara 6 95-83, cosa che non mi sarei aspettato. Ma questi giocatori sono proprio duri ad arrenderesi, e adesso Gara 7 a Oklahoma City (la prima di questi playoff, finalmente!) si preannuncia molto più aperta di quanto mi sarei immaginato. Male i Thunder, seconda rimonta subita e a mio avviso alcuni errori di immaturità che potrebbero pesare nella tesnione di una "bella". La tecnica è dalla loro parte, il carattere forse pende per i Grizzlies.
Zach Randolph 30 punti e 13 rimbalzi, bisogna aggiungere altro? Gasol sotto media ieri, ma Conley ha messo 12 assist e tutta la squadra gli è andata dietro. I Thunder alla fine hanno patito la giornata-no di Durant: 11 punti con 14 tiri. Westbrook 27, Harden 14, gli altri praticamente nulli (e un po' nervosi...).

venerdì 13 maggio 2011

Scomparsi quattro post dal blog

Nelle ultime 48 ore avevo scritto 4 post:


1 - La vittoria dello scudetto femminile della Famila Schio, vincente in Gara 5 sulla Cras Taranto.

2 - La vittoria in Gara 5 degli Heat sui Celtics (finale 4-1 per Miami) e dei Thunder sui Grizzlies (3-2 per Oklahoma City).

3- Il commento alla 29a giornata di campionato di Lega A.

4 - La vittoria dei Bulls ad Atlanta che ha permesso alla squadra di Rose di passare il turno per 4-2.


Blogger ha avuto dei problemi e li ha cancellati. Mi scuso con i lettori per il disagio e la perdita di informazioni.
Buddy.

mercoledì 11 maggio 2011

Quando eravamo re - Steve Nash.


Quello che deve fare prima di tutto un playmaker è giocare per la squadra, saperne gestire i ritmi, darle sicurezza e fiducia nei propri mezzi. Pochi giocatori come Steve Nash nel basket contemporaneo hanno saputo fare tutto questo, nessuno ai livelli a cui è arrivato lui. Col suo gioco fantasioso e la sua applicazione degli schemi, Nash ha elevato i suoi compagni di squadra a condizioni tecniche e agonistiche che altri nel suo ruolo di sicuro non avrebbero saputo fare. 
Coi Dallas Mavericks di Michael Finley e Dirk Nowitzki ha saputo costruire un team affiatato e talentuoso, arrivando alla finale di Conference nel 2003, sconfitto dai San Antonio Spurs di Duncan e Ginobili.
Ma il capoalvoro vero e proprio Nash lo ha fatto tornando ai "suoi" Phoenix Suns (che lo avevano scelto al draft del 1996). Allenato da Mike D'Antoni, il playmaker è diventato l'espressione perfetta e potente dell'idea di gioco offensivo del suo coach. Quella squadra è stata senza dubbio la più spettacolare da vedere degli ultimi vent'anni di basket NBA. Nash ha ottenuto il riconoscimento personale dell'MVP della Lega nel 2005 e nel 2006, a conferma di un talento cestistico come pochisismi ce ne sono stati. In quelle due stagioni ancora gli Spurs e poi gli ex-compagni di Dallas gli negarono la gioia di partecipare a una finale NBA.
A 37 anni suonati Nash ha ormai pochissime possibilità di arrivare a vincere un anello, probabilmente soltanto andando a giocare in qualche "corazzata" per diventare un componente di un sistema dove le "stelle" sono altre. Quello che però ci ha regalato negli ultimi quindici anni è stato basket di intelligenza e istinto purissimi, e questo potrebbe valere molto più di un anello... 
Ecco un breve ma esplicativo esempio di cosa voglia dire TALENTO:


Playoff NBA - Derrick Rose non si ferma, Bulls sul 3-2.

Solo una gara Giocata in nottata, e cioè Gara 5 tra Chicago Bulls e Atlanta Hawks allo United Center. A partire forte è Luol Deng, che segna 9 punti in un amen e tiene i suoi in vantaggio. Nel primo quarto i Bulls difensono benino, fanno girare la palla e pur non spaccando la partita lasciano intendere di averla in mano. Gli Hawks però  non mollano con le esecuzioni e i giochi chiamati per Smith e Johnson. All'intervallo la distanza tra le due squadre è di pochi punti.
Nella ripresa la musica è praticamente la stessa, anche perché Teague con le sue accelerazioni spesso rende pan per focaccia a Rose  e mette i suoi in grado di segnare canestri facili. Smith alla fine del terzo quarto mette addirittura il canestro del 64-63 per gli Hawks.
All'inizio dell'ultimo periodo però Rose ingrana le marce davvero alte, serve assist sublimi per Deng e Boozer, e quando si mette in proprio non è letteralmente contenibile. I Bulls scavano un vantaggio abbastanza consistente, 78-70, che non verrà più recuperato. 95-83 il risultato finale per Chicago.
Derrick Rose 33 punti e 9 assit, solito score clamoroso (e siamo in una Gara 5!). Ottimi anche i 23 di Luol Deng, la doppia doppia di Boozer e la doppia cifra di Gibson (5/5 dal campo) e Bogans.
Per Atlanta ventello per Teague ma altri quattro in doppia cifra. Si torna adesso in casa degli Hawks per la sesta sfida. La serie è orientata verso i Bulls, ma guai a darla per conclusa.

martedì 10 maggio 2011

Playoff NBA - I Thunder vincono una maratona pazzesca, Heat corsari a Boston.


In gara 4 a Memphis ci sono voluti ben 3 supplementari agli Oklahoma City Thunder per avere la meglio, 133-123, sui Memphis Grizzlies. Dopo il grande recupero dei padroni di casa nella gara precedente, è toccato stavolta a gli ospiti rimontare anche 18 punti patiti a metà del secondo periodo. Nel finale i Thunder sembrano poter controllare con agilità e un discreto vantaggio, ma come al solito la forza emotiva dei Grizzlies recupera il gap, con un paio di giocate di Marc Gasol in attacco e difesa davvero da antologia. Poi la bomba pazzesca di Mike Conley per il 96-96 a 3 secondi dalla fine.
Durant con una paio di azioni delle sue sembra chiudere i conti nel secondo overtime, ma Mayo e Vasquez ancora con due triple pareggiano nuovamente i conti. Alla fine Memphis va addiritura in vantaggio di 3. Ma stavolta tocca a Harden mettere la tripla del pareggio a 117. Nel terzo supplementare Memphis non he ha più, mentre Kevin Durant si esalta con una stoppata grandiosa su Gasol e due canestri di quelli che a chiamarli pesanti di scrive un eufemismo. 35 per KD con 13 rimbalzi, 40 insensati per Westbrook che così recupera le scelte non proprio felici di Gara 3. 19 per Harden che stavolta è stato degna e fondamentale spalla del super-duo. Per Memphis la coppia Randolph/Gasol ha combinato per 60 punti e 37 rimbalzi, fenomenale. Conley, Vasquez e Mayo in pesante doppia cifra. Adesso si torna ad Oklahoma City sul 2-2, dopo un match che entra di diritto nella storia recente dei playoff. Muto inchino a queste due franchigie.


I Miami Heat vincono dopo un overtime a Boston Gara 4 98-90 e si portano 3-1 nella serie contro i Celtics. Nonostante il bel primo quarto di Pierce e compagni, Miami riesce a restare in scia nonostante un gioco abbastanza farraginoso.La forza fisica e il contropiede di James e Wade portano avanti gli ospiti all'inizio della ripresa, anche se la partita rimane punto a punto. Delonte West pareggia 81-81 con una tripla a tre minuti dalla fine, poi ilsolito leggendario Ray Allen manda i suoi sul +3 con la solita bellissima bomba. Ma stavolta LeBron James non esita, e con 5 punti di fila ribalta la situazione. Pierce pareggia, si va al supplementare. I Big Three di Miami segnano 7 punti di fila, i Celtics tentano per l'ennesima volta di rientrare ma un tape-in di Bosh chiude la gara. 35 gloriosi di James, 28 di Wade e una doppia doppia solidissima di Bosh. Per Boston 27 di The Answer ma soltanto 7 punti di Kevin  Garnett. Sconfitta che quasi sicuramente chiude la serie: anche per i Boston Celtics, dopo Lakers e Spurs, si avvicina la chiususa di un ciclo portentoso.