Dirk Nowitzki, il grande vincitore, al tiro decisivo. |
Dopo cinque anni di assenza i Dallas Mavericks tornano in finale e con pieno merito. A trascinarceli la classe purissima di Dirk Nowitzki, l'abnegazione e la lucidità di Shawn Marion, la grande freddezza e capacità organizzativa di un mito come Jason Kidd. Oltre a comprimari di lusso come Jason Terry, J.J. Barea, Tyson Chandler e tutti gli altri. Una squadra completa, difficile da marcare, che propone varie soluzioni in attacco e appare decisamente fredda e capace di affrontare i momenti di difficoltà. Merito anche, forse soprattutto, di coach Carlisle.
Vittoria in Gara 5 per 100-96 sugli Oklahoma City Thunder e 4-1 finale.
Primo quarto equilibrato, con Dirk che mette una schiacciata clamorosa in faccia a Ibaka
e Westbrook che finalmente si ricorda di averein squadra un certo Kevin Durant. I Thunder giocano un primo tempo comunqu esolido, e mantengono un buon vantaggio sugli avversari, fino al +9 messo a segno da Harden.
Nel secondo tempo un inizio un po' svagato degli spiti consente a Dallas di rimanere attaccata, anche se alla fine sono comunque i Thunder a entrare in vantaggio all'ultima frazione.
Westbrook (31 alla fine per lui ma con 28 tiri, ancora davvero troppi), mette il +8 sull'85-77. Dallas rimane però in scia, recupera con forza d'animo e Dirk Nowitzki a 80 secondi dalla fine mette la tripla del 95-94 per i Mavericks. Subito dopo attacco confuso dei Thunder, e Marion può andare in contropiede e ottenere schiacciata più fallo. Alla fine con due liberi ancora Nowitzki suggella il 100-96 finale. 26 per il tedesco come per Marion, doppia cifra anche per Terry e Barea. Per i Thunder già detto di Westbrook, 23 per Durant e Harden, 12 e 12 rimbalzi per il lottatore Collison.
Oklahoma City abbandona i playoff e si conferma una franchigia che con un minimo di esperienza in più e con un maggiore equilibrio nel gestire il pallone tra le sue "prime punte" -non solo Durant e Westbrook, ci va messo secondo me anche Harden - sarà assoluta protagonista nel futuro più prossimo.
Kevin Durant, il grande sconfitto. |
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