giovedì 30 giugno 2011

Il basket secondo Federico Buffa.



Fedeli lettori del blog, eccovi il primo post newyorkese del sottoscritto. C'è voluto un po', chiedo venia, ma andarsene a vivere dall'altra parte del mondo non è una bazzecola, credetemi.
Comunque sia, veniamo al basket. Non quello giocato (visto il lock-out ufficiale, forse non se ne parlerà per un po'...), ma quello scritto.
Uno dei primi post di questo blog era dedicato a I dieci passi, libro scritto da Flavio Tranquillo che parla di cose anche più importanti di una palla messa in fondo a un canestro. Adesso è giunto il momento di rendere la pariglia al suo "gemello" Federico Buffa ed esortarvi a leggere  tutto d'un fiato Black Jesus - The Anthology, ripubblicato nel 2009 e contenente una serie di scritti del nostro riguardanti giocatori, allenatori, campi e partite che fatto (e non) la storia di questo sport che è bello ed emozionante come nessun altro.
Il libro me l'ha regalato prima di partire il mio buon amico Mauro Donzelli, discreto conoscitore di Settima Arte ma quanto a competenza cestistica meglio sorvolare: lui vede di buon occhio qualsiasi franchigia giochi conto i Lakers, e questo già dovrebbe dirla lunga sul suo buon gusto col pallone a spicchi, no? Comunque, la bellezza di Black Jesus sta nel raccontare, col solito stile iperbolico ma irresisitible con cui Buffa commenta su Sky e scrive di basket, volti, caratteri e corpi che magari agli appassionati non troppo addentrati nella storia dello sport non dicono nulla.
E qui entra in gioco davvero l'amore per il basket, perché quello che Federico ci illustra con passione in molti dei suoi capitoli è la grandezza, l'abnegazione, la volontà, il dolore della sconfitta, il carattere, l'istinto sia vincente che autodistruttivo di chi questo gioco lo ha vissuto sulla propria pelle. In molti momenti m'è venuta la pelle d'oca a leggere di grandi cestisti che non ce l'hanno fatta, e che sono finiti bel lontano dalle luci abbaglianti dello Staples o del Garden. In tante altre pagine ho riso come un ossesso a leggere dell'assurda logica che regola questo gioco come nessun altro. Basta leggere le pagine dedicate a un grande come Larry Brown (e fratello) e capirete.
Insomma, se amate il basket, i suoi aneddoti, le sue grandi emozioni e anche le sue tragedie personali, Black Jesus è un testo imperdibile. Compratelo, leggetelo e poi mi direte...

Federico Buffa

domenica 19 giugno 2011

Nikos Zisis regala lo scudetto al Montepaschi Siena

Nikos Zisis
A Siena è arrivato per mettere ordine al gioco e mettere in ritmo i compagni, ma nei momenti che contano Nikos Zisis sa essere l'arma in più di qualsiasi squadra, e i suoi 10 punti nell'ultimo periodo di Gara 5 stasera lo hanno dimostrato. E' stato lui a risolvere i problemi in attacco nell'ultimo quarto per il Montepaschi, dopo che la Bennet Cantù con ogni mezzo disponibile aveva imbrigliato i piani offensivi di coach Pianigiani.
Partita a punteggio bassissimo, 24-24 a fine primo tempo con la Bennet che scappa subito sul 10-0 iniziale per essere pian piano recuperata dall'ostinazione dei padroni di casa, che in difesa ancora uan volta hanno fatto la differenza. Gara combattutissima, dove ogni canestro deve essere segnato almeno tre volte. Protagonisti per gli ospiti uno Scekic che riesce a fare e disfare tutto e un grande Vlado Micov, stasera quasi perfetto con 17 punti e 6/7 dal campo. Per il Montepaschi però McCalebb attacca sempre e comunque, Kaukenas non si tira mai indietro, Hairston fondamentale nel quarto periodo, i lunghi che sotto canestro si dannano l'anima.
Nel secondo tempo Siena allunga e Cantù risponde, ma non riesce mai ad arrivare al pareggio nonostante un cuore grande come una casa. La squadra di Trinchieri ha dimostrato fino all'ultimo secondo di essere mentalmente fortissima, e merita il più lungo e sentito applauso per come ha tenuto in queste finali, soprattutto dopo le due scoppole subite all'inizio. Alla fine la lotteria dei tiri liberi, con Zisis che ancora lui segna un 4/4 fondamentale, dice Montepaschi 63-61.
Quinto scudetto di fila per la corazzata Mens Sana, meritatissimo, non c'è che dire. Però la Bennet Cantù ha fatto una figura magnifica. Purtroppo il resto delle squadre italiane, tolte forse l'Air Avellino e la Dinamo Sassari, hanno invece deluso pesantemente.
Si chiude la stagione di basket 2010/2011. Grazie a tutti per averla vissuta insieme a noi.

sabato 18 giugno 2011

McCalebb, Kaukenas, Stonerook. Siena a un passo dalla cinquina

Shaun Stonerook
Perdonate il ritardo nel commento di Gara 4, festeggiamenti e preparativi per la partenza per New York mi hanno impedito di scriverlo prima.
Che dire? Il Montepaschi Siena ha vinto una gara in realtà dominata molto più del punteggio finale, ma che la Bennet Cantù ha tentato di rimettere in piedi in ogni maniera, a dire il vero grazie anche a Siena che secondo me si è troppo intestardita nel secondo tempo nel cercare Lavrinovic quando il lituano evidentemente non era troppo in partita (solo 6 punti per lui).
Comunque la squadra di Pianigiani ha avuto in un Bo McCalebb infermabile (alla fine 21 con 9/11 al tiro e 4 assist per lui) e un Rimantas Kaukenas cecchino (18 con 7/14 totale) i giocatori che nel primo tempo gli hano consentito, soprattutto nel secondo quarto, di scavare un solco importante.  42-28 alla fine del primo tempo per Siena, perfetta nell'annullare Mazzarino - che difesa di tutti su di lui! - mentre altri giocatori come Markoishvili e Leunen si sono annullati un po' da soli. Benissimo invece Scekic, una presenza sia nel pick and roll che sotto canestro.
Nel secondo tempo assalto all'arma bianca della Bennet, guidata da un Mike Green volenteroso e coraggioso, purtroppo non sempre lucido. Gara a strappi, rientri dei padroni di casa e nuovi allunghi del Montepaschi. Al'ultimo minuto si entra col + 4 per Siena, e una bomba di Stonerook (che qualche secondo prima aveva segnato un canestro di grande intelligenza e intuizione) chiudono i conti. 69-65 per il Montepaschi, 3-1 nella serie finale, adesso Gara 5 in casa e possibilità di festeggiare davanti al proprio publbico il quinto scudetto consecutivo. Memorabili.

giovedì 16 giugno 2011

Finale scudetto - Orgoglio Cantù in gara 3, Montepaschi sconfitto.

Mike Green

Dopo le due sberle rimediate a Siena la Bennet Cantù tira fuori un caratteree una capacità che nessuna delle altre squadre italiane hanno dimoptrato di possedere tra le teoriche avversarie del Montepaschi, e la sconfigge 80-71 nella prima gara di finale al Pianella.
Primo quarto quasi completamente a favore degli ospiti, che nonostante la sostanza di Scekic e Mazzarino chiudono 19-14, grazie soprattutto a Michelori e Moss.
Nel secondo quarto la partita si ribalta: i ragazzi di Trinchieri si sbloccano ed iniziano ad attaccare il canestro, fanno girare la palla e mettono in difficoltà Siena con la zona in difesa. Lavrinovic gioca come soltanto lui sa fare tra i lunghi in Italia, ma i padroni di casa allungano comunque. Grazie a Kaukenas il Montepaschi rimedia al -9 e chiude il primo tempo sotto 33-39.
Nella ripresa la gara rimane molto equilibrata, e comincia a salire in cattedra un Mike Green che sarà protagonista assoluto del secondo tempo. Quando infatti nell'ultimo quarto si continua punto a punto è  lui a far impazzire sia i diretti marcatori che più in generale la difesa dei toscani. Moss pareggia a 62 a quattro minuti dalla fine, ma è proprio quello il momento in cui la Bennet Cantù si scioglie definitivamente e schiaccia magnificamente Siena. La competenza e l'arguzia di Markoishvili e un gioco da tre punti decisivo di Green a chiudere i conti. Alla fine 16 per lui con 4/6 al tiro e 7/7 ai liberi. Fondamentali anche i 15 di un grande Mazzarino (3/4 da tre) e le buone prove di Micov 14 punti, 3/3 da dietro l'arco) e Scekic. Per il Montepaschi Lavrinovic mette una seria ipoteca sul premio di MVP delle finali aggiungnedo 22 punti di ieri alle due belle gare disputate a Siena.
Finale riaperta? Quasi sicuramente no, il Montepaschi col vantaggio del fattore campo è difficilmente superabile. Però la Bennet Cantù ha dimostrato orgoglio, coraggio, lucidità e classe cestistica. Se non già quest'anno, può essere davvero l'avversaria del futuro per Pianigiani e i suoi ragazzi.  

martedì 14 giugno 2011

Tribute to Dirk Nowitzki

Dirk Nowitzki


E' dunque arrivato il momento di cedere, salire sul carro dei vincitori e rendere il mio personale omaggio a questo portentoso talento offensivo.
Ho sempre riconosciuto la maestria di Dirk Nowitzki come attaccante di livello purissimo, uno dei giocatori più immarcabili dell'era moderna, sia individuamente che come squadra. Nel corso degli anni (come moltissimi) gli ho però rimproverato una forza mentale non sempre sufficiente, oltre che la tendenza ad omettere in molti casi quel lato del basket fondamentale che si chiama difesa. Le celeberrime finali del 2006 perse contro i Miami Heat e la stagione successiva con l'eliminazione al primo turno per opera dei Golden State Warriors stanno a evidenziare proprio i difetti che Nowitzki aveva negli anni passati. Dopo quelle temende delusioni - soltanto parzialmente lenite dalla vittoria del titolo MVP della stagione nel 2007, primo epuropeo nella storia NBA -però il tedesco si è concentrato sulla sua tenuta mentale, ha ampliato il proprio raggio d'azione lavorando anche sulla sua incisività in penetrazione, ed è diventato se possibile ancora più completo e letale.
Quando i Dallas Maverick si sono finalmente attrezzati per essere una squadra più esperta e completa, in grado di gestire le varie situazioni che la stagione e i playoff gli avrebbero proposto, Nowitzki è esploso.
Dirk mi ha totalmente convinto non perché ha vinto il titolo, quello è secondario: ho ammirato prima di tutto la trasformazione nel passaggio da una regular season comunque importante a dei playoff che lo hanno visto assoluto dominatore. Ha letto alla perfezione ogni avversario, ogni situazione proposta, ogni momento topico di una serie e l'ha trasformato in punti.
Più che la mazzata ai Lakers, è stato per me il 24/24 ai liberi nei 48 punti i Gara 1 contro i Thunder la svolta nei confronti di questo campione: in quel momento ho capito che Nowitzki era diventato un altro, ed era capace di arrivare fino in fondo come poi è successo.
Ecco dunque il mio doveroso e ammirato tributo a WunderDirk, MVP delle finali 2011.

lunedì 13 giugno 2011

Finali, Gara 2 - Il Montepaschi Siena con autorità va sul 2-0

Stonerook, Zisis, Lavrinovic
Si rigioca 48 ore dopo il pesante 100-75 per Siena.
L'idea di Cantù è molto precisa dopo la scoppola di due giorni fa: abbassare il ritmo, attaccare con pazienza, mandare in uno contro uno la tecnica di Markoishvili, Micov e gli altri. All'inizio la tattca paga, però nel primo quarto la Bennet si stracarica di falli  e concede una valanga di liberi al Montepaschi, che ringrazia e mette il naso avanti. Ne approfittano un po' tutti, e Lavriunovic come al solito uscito dalla panchina è esiziale con 8 punti in un batter di ciglia. Nonostante tutto però Cantù trova ottimi cnestri, costruisce attacco e fa girare il pallone, chiudendo avanti 25-23 il primo quarto.
Alla ripresa delle operazioni Trinchieri sfodera la zona e funziona a meraviglia: Siena si ferma, ci pensa qualche secondo di troppo, e dall'altra aprte Tabu e un Leunen che reagisce da campione alla pessima Gara 1 portano avanti Cantù anche di 6 punti. Protagonisti anche Mazzarino con le solite triple, Scekic sotto canestro, un Marconato commovente e preciso dalla lunetta come sempre gli  è capitato quest'anno. A questo punto Pianigiani risponde con gli italiani e la forza in penetrazione di McCalebb. Michelori e Ress con la difesa, Carraretto e un ottimo Aradori coi piazzati senza paura.  Il primo tempo finisce 49-47 per il Montepaschi, in una gara molto differente da quella precedente ma comunque a punteggio altissimo. Cantù in scia con pieno merito, con tenacia e lucidità sia tecnica che tattica.
Nel secondo tempo tutt'altra storia: il Montepaschi stritola gli avversari con la difesa, abbassa i ritmi e in attacco si affida prima adue schiacciate portentose di Hairston e successivamente a sette punti da campione di Kaukenas. Il buzzer di fine terzo quarto di Zisis da tre è poi costruito con un'azione di pallacanestro che è puro, purissimo spettacolo cestistico.
L''ultimo periodo è praticamente passerella, e la Bennet deve arrendersi a un'avversaria che in venti minuti gli ha concesso praticamente nulla. Leunen è nuovamente scomparso, Mazzarino totalmente limitato, l'unico a combattere sempre il solito Markoishvili.
Finale 81-69 per il Monepaschi, che va sul 2-0. Miglior giocatore della gara Lavrinovic, clamoroso in attacco con pochi palloni tocati ma quasi tutti segnati e magnifico in difesa sugli aiuti e con una stoppata con recupero su Marconato da incorniciare.

domenica 12 giugno 2011

I DALLAS MAVERICKS SONO CAMPIONI NBA 2011

Dirk Nowitzki, Jason Terry
Con una partita da incorniciare i Dallas Mavericks sbancano l'America Airlines Center di Miami in Gara 6 e si laureano campioni, chiudendo la serie 4-2 contro i Miami Heat. E' la vittoria di coloro che da anni erano considerati gli eterni "perdenti": primo su tutti Dirk Nowitzki, ma anche Jason Kidd, Shawn Marion, Jason Terry, e non ultimo il coach Rick Carlisle. Trionfo strameritato, perché il cambio di atteggiamento mentale dei Mavericks nei playoff rispetto alla regular season e più in generale rispetto agli utlimi 5 anni è stato esemplare e ammirevole. Applauso ai camiopni NBA 2011.
Pa passiamo alla partita che li ha incoronati.
Solita gara folle da entrambe le parti nel primo tempo, con almeno quattro strappi importanti. Miami parte molto forte con LeBron James che segna un 4/4 dal campo per 9 punti. Gli Heat vanno sul 20-11, allora Dallas si mette a zona, entra Jason Terry che bombarda gli avversari da ogni posizione, aiutato da uno Stevenson capace di un grande 3/3 da dietro l'arco. I Mavericks arrivano al 40-28 in un amen. Ed allora fuori James che ha perso completamente la bussola, dentro Eddie House che ribalta ancora la partita con le sue triple, insieme alla sorpresa Chalmers che impegna la difesa con le sue penetrazioni e i tagli dal lato debole. Miami torna avanti anche di 6, e allora ancora Terry ribalta nuovamente la storia. Si chiude il primo tempo 53-51 per i Dallas Mavericks nonstante i 3 falli di Chandler e un Dirk Nowitzki che tira un incredibile 1/12 dal campo. Miracoli di questo sport, Dallas è in vantaggio con questa percentuale del suo primo attaccante. Si, perchè Terry ne ha messi 19 con 8/10 da campo, Stevenson 9, Marion 8 e il solito folletto impazzito Barea 6.
Nel secondo tempo la fibra mentale dei Miami Heat, già deboluccia,  si scioglie completamente, e i Mavericks hanno vita sorprendentemente facile nell'arrivare al +9 di fine terzo quarto. Anche perché Nowitzki si sveglia al tiro, Terry e Barea continuano a giocare bene, Jason Kidd mette due bombe che sanno di leggenda. Ultimo periodo con gli Heat sconclusionati, depressi, assurdamente molli: LeBron James esce totalmente dalla gara, pesantissimo il suo atteggiamento mentale che a mio avviso ne mina definitivamente la credibilità come "grande" indicusso di questo sport. Wade non sa più che pesci prendere ma almeno ci prova, Bosh si eclissa dominato da un Dirk Nowitzki che nell'ultimo quarto segna a ripetizione e tiene gli altri a distanza fino al 105-95 finale.
Può definirsi fallimentare la stagione di una squadra che arriva a due partite dal titolo? A mio avviso si, e in maniera anche perentoria. James, Wade, Bosh e gli altri non hanno trovato un sistema di gioco, non hanno dimostrato solidità mentale, sono franati individualmente e come squadra più volte durante la stagione e totalmente in queste finali. Magari vinceranno i prossimi cinque anelli, ma adesso non sono una squadra, tanto meno una squadra di campioni. Punto.

sabato 11 giugno 2011

Finale campionato - Un Montepaschi Siena stellare vince Gara 1

Hairston, Zisis

Chiudere un primo tempo di gara 1 di finale scudetto con 44 punti messi a referto per la Bennet Cantù sarebbe stato un sogno.
Se si fosse trovata di fronte il Montepaschi Siena di Simone Pianigiani, che di punti gliene ha stampati in faccia 55.
E non è che la difesa dei lombardi abbia giocato male, tutt'altro: è che i toscani hanno attaccato con una fisicità e dei tempi di scarico eabbacinanti. Semplicemente la palla viaggiava più veloce di qualsiasi possibilità di recupero. Semplicemente l'attacco senese si adattava immediatamente a qualsiasi soluzione proposta dalla difesa. Nel primo quarto McCalebb e Lavrinovic sontuosi, nel secondo l'ordine di Zisis, la difesa tremenda di Stonerook, la competenza di Kaukenas e Carraretto, l'abnegazione di tutta la squadra, con ogni giocatore a farsi trovare prontissimo in uscita dalla panchina. E Cantù a rincorrere grintosa, determinata a non lasciar andare la gara, con Markoishvili, Ortner, Green, Tabu e Mazzarino a tentare di ribattere canestro su canestro. Meritevoli di applauso i ragazzi di Trinchieri.
Insomma, primo tempo da incorniciare, di quelli che riconciliano col basket nostrano.
Nel secondo tempo il piano difensivo di Siena continua a funzionare a meraviglia, così come l'attacco. In difesa annullare Leunen (che c'ha messo del suo, va detto) e non concedere nulla a Mazzarino da dietro la linea dei tre punti. Il Montepaschi allunga fino al + 19, ma Cantù ancora con Markoishvili rientra fino al -13. Un gioco da tre punti di Mazzarino in apertura di ultimo periodo poteva far sperare chi voleva una partita equilibrata nel finale, e invece i senesi hanno stretto le maglie della difesa ancora di più e in attacco sono tornati a dominare. Finale impietoso, 100-75, con Lavrinovic, McCalebb, Carraretto,Kaukenas, Aradori e un Michelori da applauso in doppia cifra. Cantù era la migliore difesa del campionato, con poco più di 70 punti concessi di media. Stasera è stata sbriciolata da un Montepaschi Siena che quando vede lo striscione del traguardo diventa letteralmente uno squalo. Nient'altro da aggiungere.

venerdì 10 giugno 2011

NBA Finals - Dallas bombarda da tre e arriva al match point.

Jason Terry, Dirk Nowitzki

La chiave dalla vittoria dei Dallas Mavericks in gara 5 per il 3-2 che li porta la match point è stato senza dubbio il clamoroso 13/19 da tre di squadra, frutto del 4/5 di Barea, del 3/5 di Kidd e Terry, dell'1/1 di Dirk Nowitzki. Tiri presi con lucidità, senza forzare, e sorpattutto concessi con troppa facilità dalla difesa degli Heat che non si è saputa adattare. A poco o niente è valsa la tripla doppia di LeBron James (17p, 10a, 10 r), così come il ventello abbondante di Wade, i 19 di Bosh e le buone prove realizzative di Haslem e Chalmers (anche per lui un ottimo 4/6 da dietro l'arco).

I Mavericks cominciano la gara molto bene, Nowitzki e Marion con bei canestri montano un discreto vantaggio. Wade si infortuna in uno scontro con Kidd, ma Miami tiene botta con i senatori. La partita resta equilibrata, anzi Chalmers da metà campo porta in vantaggio i suoi di un punto alla fine del primo quarto. La fortuna però pareggia i conti quando Terry mette una tripla allo scadere dei 24 secondi tirata in maniera a dir poco speranzosa. Wade torna nel secondo quarto e comincia a segnare, posto che in queste finals si sia mai fermato. Un grande. James con la schiacciata porta gli Heat a +6, e a quel punto i Mavericks piazzano tre minuti di basket stellare, con Nowitzki che in jump e penetrazione segna a ripetizione.
Nel secondo tempo la gara rimane equilibrata e a punteggio alto. Dirk mette la sua unica tripla con un canestro mostruoso, con Bosh che gli era uscito addosso mettendogli la mano in faccia. Alla fine del terzo quarto i Mavericks cominciano ad allungare e Chandler con una schiacciata libero porta al +9.
Wade e James non fanno affondare Miami, che però quando è sotto 88-90 subisce una tripla tremenda di Barea. Wade in contropiede per il nuovo -1, addirittura la schiacciata di Haslem per il vantaggio Heat. Quando poi ancora Dwyane Wade mette la tripla del +4 a meno di 5 minuti dalla fine la partita sembra definitivamente girata a favore di Miami.
A questo punto i dallas Mavericks si scatenano: tripla di Terry per il pareggio, poi Wunderdirk danza sulla linea di fondo e schiaccia. Subito dopo vorrebbe farlo James, ma trova Chandler a chiudere e commette fallo in attacco, forse il momento decisivo della gara, anche perché poi un giocatore di esperienza e classe pura (ma davvero pura) come Jason Kidd segna la tripla del 105-100, bissato poi da Terry che chiude definitivamente i conti.
Finisce 112-103 per i Dallas Mavericks, che tornano a Miami con la consapevolezza che adesso la pressione è tutta sulle spalle dei Big Three, ancora una volta capaci di gettare alle ortiche una partita fondamentale, che avrebbero potuto vincere. 

mercoledì 8 giugno 2011

NBA Finals - I Mavericks non si arrendono e conquistano il 2-2

Tyson Chandler, Dirk Nowitzki
In caso di sconfitta sarebbe stato titolo ai Miami Heat. I Dallas Mavericks invece davanti al proprio pubblico sono riusciti con i denti a strappare un pareggio che adesso rimette tutto in gioco, anche perché in tutte e quattro le sfide disputate fino ad ora a regnare è stato il più assoluto equilibrio, quindi nelle prossime partite può succedere davvero di tutto.
Gara 4 è stata molto equilibrata fin dall'inizio, con tutti i protagonisti impegnati a ribattere colpo su colpo. Quando a metà del secondo periodo gli Heat provano un minimo ad allungare con Bosh (altra ottima gara la sua, 24 punti) ecco che Stevenson (11 punti) e gli altri piazzano un bel parziale per il sorpasso. Però a Miami gioca Dwyane Wade, che quando decide di attaccare è letteralmente infermabile: alla fine per lui saranno 32 punti con 20 tiri.
Il secondo tempo scorre ancora con le due franchigie che si muovono punto a punto. J.J.Barea, partito in quintetto, con un paio di scorribande delle sue spacca la difesa avversaria. Nel terzo quarto Wade segna da ogni posizione, ma i Mavericks con Marion (16 punti) e Terry (17 punti) tengono botta.
All'inizio dell'ultimo quarto Miami a +7 con una tripla di Mike Miller. Quando Wade però stoppa Chandler e poi in contropiede a rimorchio segna da sotto per il nuovo +5 la gara sembra segnata, almeno a livello psicologico. Dallas però reagisce ancora, e Terry in contropiede riapre tutti i giochi e porta i suoi sul 79-78. A 14 secondi dalla fine Dirk Nowitzki in penetrazione per l'84-81 che decide la gara. Terry per i due tiri liberi, tripla del pareggio buttata alle ortiche dagli Heat. Siamo 2-2, Gara5 a Dallas giovedì notte. LeBron James pessimo, soltanto 8 punti e una gara totalmente anonima.

domenica 5 giugno 2011

NBA Finals - Chris Bosh regala il 2-1 ai Miami Heat

LeBron James e Chris Bosh
Dirk Nowitzki lo aveva lasciato sul posto per andare a piazzare il canestro della vittoria a Miami in Gara 2. Chris Bosh stanotte si è preso la sua dolcissima rivincita mettendo in faccia al tedesco il jump della vittoria a Dallas, che riporta i Miami Heat in vantaggio e sposta nuovamente gli equilibri della serie di finale 2011.
Gli ospiti chiudono il primo quarto in vantaggio 27-22 perché le penetrazioni di Dwyane Wade (alla fine 29 per lui con anche 11 rimbalzi) e LeBron James semplicemente non si contengono, e Mario Chalmers alla fine del periodo piazza il buzzer da centrocampo per il +5. Quando gli Heat arrivano anche sul + 10 però Dirk Nowitzki (che alla fine ne metterà 34 con 11 palloni catturati) si scatena e segna almeno un paio di canestri da antologia. Insomma, i Dallas Mavericks restano in scia per tutto il primo tempo a debita distanza, e alla fine del terzo quarto ancora Nowitzki e Shawn Marion pareggiano lo score. Però subito James e ancora un Chalmers esiziale riportano gli Heat avanti.
Quarto e decisivo periodo: la tripla di Chalmers porta Miami sul 79-72 a metà tempo, ma Dallas non si arrende e la schiacciata di Nowitzki pareggia  a 84 a due minuti e mezzo dalla fine. Il tiro della vittoria come aperto se lo prende Bosh dai cinque metri, mentre Dirk mette sul ferro lungo quello del pareggio. Miami torna avanti ma i Mavericks sono nella serie, adesso Gara 4 è fondamentale da vincere.
Oltre che dal tesesco, Dallas ha avuto 15 punti da Terry e 10 da Marion, ma con percentuali bassine. I Miami Heat invece hanno aggiunto a Wade i 18 di Bosh, i 17 di James e sopratutto i 12 di Chalmers, autore di un grande 4/6 da tre punti.

Playoff - La Bennet Cantù in finale: sconfitta Milano in Gara 4

Mike Green
La Bennet Cantù sbanca il Forum di Milano 74-62 in Gara 4 di semifinale e raggiunge il Montepaschi Siena nella serie che deciderà quale sarà la squadra campione d'Italia 2011. La finale più logica e aspettata, visto quanto hanno fatto vedere le due formazioni nel corso dell'anno.
Stasera i ragazzi di Trinchieri hanno controllato quelli di Dan Peterson con freddezza, lucidità e un Mike Green finalmente incisivo, top scorer dei suoi con 17 punti e un ottimo 6/9 dal campo. Rispetto alla sconfitta patita nella sfida precedente si è capito immeidatamente che la Bennet Cantù aveva intenzione di chiudere i conti in questa gara, ed ha profuso il massimo sforzo equilibrato però da una competenza tattica ammirevole. Per l'Armani Jeans Milano c'è stato davvero poco da fare, nonostante Ibrahim Jaaber si sia svegliato anche in attacco ed abbia messo anche lui 17 punti. Anche Rocca e Mancinelli in doppia cifra, a mancare purtroppo è stato soprattutto l'apporto di un David Hawkins ormai esausto e tribolante causa ancora il suo ginocchio. Per Cantù tabellino punti a due cifre anche per Mazzarino, Leunen, Markoishvili e Micov, che ha addirittura collezionato la doppia doppia aggiungendo 10 rimbalzi. Gli ospiti hanno dunque controllato agevolmente tutti i quattro periodi e raggiunto una finale che probabilmente a inizio stagione non era stata preventivata, e che permette alla Bennet di poter essere proclamata come la più lieta e valevole sorpresa di questra stagione di basket italiano. 

Semifinali playoff - Siena passa a Treviso e va in finale.

Lavrinovic, McCalebb
Non c'erano molti dubbi sul fatto che il Montepaschi Siena avrebbe vinto nche Gara 3 a Treviso. Come scritto in precedenza, la Benetton di Repesa aveva approcciato questa serie di semifinale già appagata dalla bella stagione e dalla vittoria nei quarti contro l'Air Avellino. Dopo le due batoste subite a Siena, anche al Palaverde il 68-56 sta a dimostrare che, nonostante gli sforzi sicuramente più intensi dei Motiejunas e compagni, nel finale proprio non c'è stata storia. La forza propompente di Bo McCalebb (16 punti) , la competenza di Lavrinovic (15 punti), un Aradori finalmente molto incisivo (12 per lui) hanno consentito al team di Simone Pianigiani di controllare gli assalti volenterosi ma confusi si Alessandro Gentile, ancora in doppia cifra come del resto Smith e Motiejunas.
Siena in finale come era più che prevedibile. Treviso chiude una stagione più che positiva considerate le vicissitudini a cui è andata incontro durane la regular season (ripensaci per favore Gilberto!!!) e che è una squadra giovanissima. Adesso si deve guardare al futuro: Motiejunas andrà come sacrosanto in NBA, Repesa molto probabilmente in una società più blasonata (Milano?). Il futuro di Treviso è sicuramente incerto, ma per il momentobisogna godersi una stagione da incorniciare -  non dimentichiamo anche la Final Four di EuroCup.

sabato 4 giugno 2011

Semifinali playoff - Hawkins riporta Milano nella serie.

David Hawkins

Ginocchio malandato o no, David Hawkins  proprio non ci stava ad abbandonare la semifinale scudetto contro la Bennet Cantù. Sono stati i suoi 18 punti e la sua volontà a trascinare alla vittoria l'Armani Jeans Milano nella prima gara davanti al pubblico amico. Adesso la serie è 1-2, la squadra di Trinchieri rimane favorita, ma le prosepttive di andarsi a giocare il tutto per tutto alla bella sono decisamente più consistenti. Anche perché finalmente la l'Armani Jeans ha dimostrato di saper azzannare gli avversari, e il 70-56 finale lo dimostra. Gara a sprazzi, fatta di molti allunghi ed altrettanti recuperi fino a quello decisivo. E poi oltre a Hawkins finalmente Ibrahim Jaaber, ancora insicuro in attacco ma competentissimo in difesa per frenare Mazzarino, la mente dell'attacco di Cantù. E' stato grazie anche a lui e al solito Mancinelli se Milano ha controllato con discreta facilità i vari tentativi di rientro della Bennet. Gara4 sarà probabilmente differente, più agguerrita. Intanto Milano si gode la vittoria e il rientro nella serei di semifinale.

giovedì 2 giugno 2011

NBA Finals - Wade illude, Nowitzki pareggia a Miami

Il tiro della vittoria di Dirk Nowitzki
Potrebbe essere una vittoria di importanza decisiva nella serie, non tanto per il pareggio 1-1 quanto invece per come è arrivata, in recupero, all'ultimo tiro, dopo che i Miami Heat avevano ottenuto un vantaggio anche di 15 punti nell'ultimo periodo. Insomma, i fantasmi stagionali della squadra di Eric Spoelstra potrebbero essere stati riscoperti dal canestro di Dirk Nowitzki che a pochi secondi dalla fine ha decretato la vittoria dei Dallas Maverciks.
Ma facciamo un po' d'ordine: primo quarto equilibrato e attacchi finalmente sciolti dopo i giri a vuoto di Gara 1. James e Wade segnano a ripetizione, The Chosen One con una schiacciata al volo da meraviglia. I Mavericks però rimangono ordinati, non si scompongono, eseguono con discreta precisione e soprattutto con tutti i giocatori. Gli ospiti iniziano ad accumulare un discreto vantaggio, ma non staccano i Big Three grazie in particolar modo ai contropiede ferali che Wade organizza  e chiude con canestri spettacolari.
Dallas inizia malissimo il terzo quarto e Miami si riporta in vantaggio, e la schiacciata con cui ancora James chiude il periodo sa abbastanza di sentenza. Il quarto parziale infatti comincia con gli Heat in pieno controllo,  si arriva in un amen all'88-73 coi canestri di Wade e Bosh. E invece, proprio quando sembravano destinati al K.O. e allo 0-2, i Dallas Mavericks sono resuscitati stringendo la difesa e segnando a raffica. Notiwzki chiude il contropiede del 90-90 a 57 secondi dalla fine, poi la tripla maestosa del +3 ancora del tedesco (l'unica della giornata su due tentativi: ecco la grandezza di Dirk!!!). Da rimessa Mario Chalmers trova la bomba del pareggio, ma l'ultima azione rimane ai Mavericks, e il solito Dirk Nowitzki con un passo di danza di quelli che soltanto i giocatori di un livello superiore sanno fare lascia letteralmente sul posto Chris Bosh e va a depositare dolcemente a canestro il 95-93. Wade sul ferro da centrocampo, i Mavericks espugnano l'American Airlines Arena e pareggiano la serie. Adesso ci si trasferisce a Dallas, le Finali NBA si sono di colpo accese.
Scores: per Miami 36 di Wade cn 13/20 al tiro, 20 di James, 14 di un ottimo Bibby (4/7 da tre), 12 di Bosh. Per Dallas 24 di Nowitzki, 20 di uno Shawn Marion sempre più decisivo e competente, 16 di Terry e 13 di Chandler.


Semifinali playoff - Siena sbriciola Treviso anche in gara 2

Carraretto e Kaukenas

Come si fa a commentare un gara di semifinale finita con 31 unti di scarto?
Io onestamente non so da dove cominciare. I parziali dei quarti sono stati 23-11, 42-23, 72-41 e infine 94-63. Come dire che praticamente non c'è stata mai partita. La Benetton Treviso la sua stagione l'ha già impreziosita prima con i playoff e poi con una semifinale ottneuta con la volontà e la classe dei suoi giovani. Alla sfida diretta contro il Montepaschi, ogettivamente improponibile, è arrivata quindi appagata e nelle due gare a Siena è stata tramortita. La sintesi delle due mazzate subite è probabilmente tutta qui.
Che altro rimane da segnaalae? Ah già, i tabellini: per il Montepaschi in doppia cifra Kaukenas (17), Hairston (12) e McCalebb, Stonerook, Moss e Lavrinovic, tutti con 10 punti. Per la Benetton 14 di Nicevic, 13 di Gentile, 11 di Smith.
2-0 per il Montepaschi, serie mentalmente già archiviata, vediamo quanto la Benetton giocherà con l'orgoglio Gara 3 davanti al proprio pubblico.


mercoledì 1 giugno 2011

Semifinali playoff - Cantù si porta sul 2-0 contro Milano

Markoishvili, Leunen, Green
La Bennet Cantù è una squadra incredibilmente capace di esguire gli schemi e dotata di individualità di notevole talento. Ha però due difetti evidenti che non la rendono una "corazzata" probabilmente in grado di fronteggiare con competenza il Montepaschi Siena in una eventuale finale scudetto: entra troppo morbida all'inizio dei vari periodi e qualche volta ha paura di vincere. Se in Gara 2 avesse tenuto a bada questi due fattori la vittoria sofferta per 70-64 contro l'Armani jeans Milano sarebbe stata invece una passeggiata trionfale. Già, perché per lunghissimi tratti la Bennet Cantù ha letteralmente dominato gli avversari, arrivando spessissimo a vantaggi anche di 14 punti. Esecuzioni perfette, percentuali tra tre esaltanti, gioco dentro/fuori che funzionava a meraviglia. Poi però gli uomini di Trinchieri si fermano, si specchiano, tendono  più a eseguire che ad attaccare veramente. Ed ecco allora che la squadra di Dan Peterson, guidata da un Lynn Greer finalmente lucidissimo e da un Rocca col cuore come al solito grande come una montagna (peccato per i tantissimi liberi sbagliati e alla fine decisivi Mason!!!) si è riportata decisamente sotto nell'ultimo quarto senza però arrivare mai al pareggio. Nella lotteria finale dalla lunetta Mike Green (confusionario stasera) e Nicolas Mazzarino, un pittore da dietro la linea dei tre punti, hanno suggellato questo 2-0 che pesa moltissimo. Adesso si va a Milano, l'Armani avrà due gare casalinghe per allungare la serie all'eventuale bella.
Gli score: 13 di Mazzarino, 12 di Leunen con 4/4 dal campo, 11 per Scekic e Micov, fondamentali. Per Milano come detto encomiabili Greer (15 punti, 7 assit) e Rocca (12 punti e 7 rimbalzi). Male David Hawkins fermato però d aun ginocchio traballante, malissimo Jaaber che è l'ombra dell'attaccante visto qualche anno fa a Roma. Opachi gli altri.


NBA Finals - Miami si prende Gara 1

Dwyane Wade
Il primo round va a ai Miami Heat 92-84. Una partita di certo non memorabile, dove le due squadre hanno giocato in maniera contratta, con percentuali basse dal campo e attacchi abbastanza involuti. I Dallas Mavericks hanno giustamente cercato di concedere meno contropiede possibile a Wade e compagni, ma così facendo hanno attaccato molto contratti. Dal canto suo Miami si è affidata a due, masismo tre schemi ed ha cercato di trarre il massimo dal fatto che Nowitzi proprio non difende su Bosh e sulla possibilità di andare forte a rimbalzo. Il primo quarto si è chiuso 17-16 per i Mavericks, con James a trascinare suoi con 8 punti ma a commettere il secondo fallo alla fine del periodo. Nella ripresa gioco un po' più sciolto soprattutto grazie all'intraprendenza di Terry, ad alcune giocate di classe pura di Nowitzki, e dall'altra parte alla presenza decisa di Bosh e James. Wade male nel primo tempo. All'intervallo lungo 44-43 per i Mavericks, con Miami che però trova una bella arma in Mario Chalmers, autore di 10 punti preziosissimi.
Nella ripresa Stevenson con la tripla porta Dallas a + 8, ma ancora LeBron James con un paio di bombe non permette agli avversari di scappare via. Anzi ancora una tripla del numero 6 di Miami consente agli Heat di affrontare l'ultimo periodo sopra di 4, 65-61. L'ultima frazione vede il tentativo di rimonta di Nowitzki e compagni frustrato dalla buona difesa degli Heat e dalle giocate di atletismo di Wade e James.
Alla fine 24 per LeBron James con 9/16 dal campo, 22 per Wade, 19 per Bosh, 12 per Chalmers.I Dallas Mavericks hanno risposto con i 27 di Dirk Nowitzki, i 16 di un buon Shawn Marion, i 12 di Jason Terry che però è scomparso letteralmente nella ripresa.
Pochi contenuti tattici, basket non eccelso, giocate più improvvisate che frutto di schemi applicati. Gara 1 ci ha detto pochino, speriamo nelle prossime sfide.