giovedì 16 giugno 2011

Finale scudetto - Orgoglio Cantù in gara 3, Montepaschi sconfitto.

Mike Green

Dopo le due sberle rimediate a Siena la Bennet Cantù tira fuori un caratteree una capacità che nessuna delle altre squadre italiane hanno dimoptrato di possedere tra le teoriche avversarie del Montepaschi, e la sconfigge 80-71 nella prima gara di finale al Pianella.
Primo quarto quasi completamente a favore degli ospiti, che nonostante la sostanza di Scekic e Mazzarino chiudono 19-14, grazie soprattutto a Michelori e Moss.
Nel secondo quarto la partita si ribalta: i ragazzi di Trinchieri si sbloccano ed iniziano ad attaccare il canestro, fanno girare la palla e mettono in difficoltà Siena con la zona in difesa. Lavrinovic gioca come soltanto lui sa fare tra i lunghi in Italia, ma i padroni di casa allungano comunque. Grazie a Kaukenas il Montepaschi rimedia al -9 e chiude il primo tempo sotto 33-39.
Nella ripresa la gara rimane molto equilibrata, e comincia a salire in cattedra un Mike Green che sarà protagonista assoluto del secondo tempo. Quando infatti nell'ultimo quarto si continua punto a punto è  lui a far impazzire sia i diretti marcatori che più in generale la difesa dei toscani. Moss pareggia a 62 a quattro minuti dalla fine, ma è proprio quello il momento in cui la Bennet Cantù si scioglie definitivamente e schiaccia magnificamente Siena. La competenza e l'arguzia di Markoishvili e un gioco da tre punti decisivo di Green a chiudere i conti. Alla fine 16 per lui con 4/6 al tiro e 7/7 ai liberi. Fondamentali anche i 15 di un grande Mazzarino (3/4 da tre) e le buone prove di Micov 14 punti, 3/3 da dietro l'arco) e Scekic. Per il Montepaschi Lavrinovic mette una seria ipoteca sul premio di MVP delle finali aggiungnedo 22 punti di ieri alle due belle gare disputate a Siena.
Finale riaperta? Quasi sicuramente no, il Montepaschi col vantaggio del fattore campo è difficilmente superabile. Però la Bennet Cantù ha dimostrato orgoglio, coraggio, lucidità e classe cestistica. Se non già quest'anno, può essere davvero l'avversaria del futuro per Pianigiani e i suoi ragazzi.  

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