Non sarà per niente facile per l'Italia di Simone Pianigiani superare il girone B e andare avanti ad Eurobasket 2001.
Saranno Serbia, Germania, Lettonia, Francia e Israele a contendere agli azzurri l'accesso alla seconda fase. Dal 31 agosto al 5 settembre in Lituania dovremo vedercela coi vicecampioni del mondo serbi, con Dirk Nowitzi, con il trio Parker-Batum-Diaw e con Israele, che la scorsa estate ci eliminò nel girone, salvo poi come noto essere stati "ripescati" quando si è deciso che la competizione avrebbe dovuto essere allargata a 24 squadre.
Sia ben chiaro fin da subito: possiamo farcela. Il roster dell'Italia è potenzialmente letale, pieno di soluzioni offensive e allenato da un coach straordinario, che non mollerà un centimetro e un punto. Ricordiamoci quanto siamo partiti male all'inizio della scorsa estate e quanto poi Pianigiani ha forgiato una squadra ottima con la sua grinta e la sua preparazione tattica. Quello che mi spaventa è sapere quale sarà la condizione fisico-mentale dei tre giocatori "americani", soprattutto Bargnani che mi pare il più debole dei tre a livello caratteriale (e la stagione dei Raptors non lo sta di certo aiutando ad esaltarsi...), e soprattutto la momentanea mancanza di un play ordinato e capace di dare i ritmi giusti alle varie fasi della partita. Poeta soprattutto e Maestranzi devono maturare, altrimenti c'è sempre il solido Giachetti. Vedremo.
Gli altri gironi sono:
A - Spagna, Turchia, Lituania, Gran Bretagna,Polonia, 2° qualificata Additional Round.
C- Grecia, Croazia, Montenegro, Macedonia, Bosnia Erzegovina, 1° qualificata Additional Roud.
D - Slovenia, Russia, Belgio, Georgia, Bulgaria, Ukraina.
lunedì 31 gennaio 2011
Gallinari trascina ancora i Knicks
Il Gallo è in un buon momento: 29 punti con 12 tiri (di cui 4/7 da tre) e 11/11 ai liberi nella vittoria di stanotte contro i Detroit Pistons, che comunque sono rimasti in gara per più di tre quarti e hanno esposto un Ben Gordon da 35 punti. Ma la mobilità di Stoudemire (33 punti) e la sorpresa Mozgov (23 punti e 14 rimbalzi) hanno consentito alla squadra di D'Antoni di portare a casa il 124-106 al Madison Square Garden.
Non sorride troppo invece Marco Belinelli, i cui New Orleans Hornets sono stati sconfitti dai Phoenix Suns 102-104 sprecando un paio di tiri per vincere allo scadere. Per l'italiano solo 2 punti in 13 minuti, è crisi di gioco. Sdifa generazionale tra play: a un Chris Paul da 26 e 12 assit ha risposto uno Steve Nash da 10 e 15 assist. Insomma, la palla viaggiava veloce all'US Airways Center. Ma a decidere il match è stato un monumentale Gortat da 25 punti, 11 rimbazli e 9/10 al tiro.
Gli Orlando Magic si riprendono dalla sconfitta a Chicago superando 103-87 gli imbarazzanti Cleveland Cavaliers (e sono 20...): 20 e 20 di Howard, 23 e 26 di Ryan Anderson. I Denver Nuggtes scivolano inopinatamente a Philadelphia 99-110: Anthony torna quello svagato di qualche settimana fa, non bastano i 26 del grande Chauncey Billups e i 23 di Smith. Per i 76ers ottimi Iguodala (era ora!) e Young.
I Golden State Warriors affossano 96-81 gli Utah Jazz, che in trasferta fanno acqua da tutte le parti: senza Deron Wiliams si oscura la vallata per gli uomini di Jerry Sloan, e uno Stephen Curry da 27 punti decide il match.
Di Lakers-Celtics e Thunder-Heat abbiamo parlato nel post di stanotte.
Non sorride troppo invece Marco Belinelli, i cui New Orleans Hornets sono stati sconfitti dai Phoenix Suns 102-104 sprecando un paio di tiri per vincere allo scadere. Per l'italiano solo 2 punti in 13 minuti, è crisi di gioco. Sdifa generazionale tra play: a un Chris Paul da 26 e 12 assit ha risposto uno Steve Nash da 10 e 15 assist. Insomma, la palla viaggiava veloce all'US Airways Center. Ma a decidere il match è stato un monumentale Gortat da 25 punti, 11 rimbazli e 9/10 al tiro.
Gli Orlando Magic si riprendono dalla sconfitta a Chicago superando 103-87 gli imbarazzanti Cleveland Cavaliers (e sono 20...): 20 e 20 di Howard, 23 e 26 di Ryan Anderson. I Denver Nuggtes scivolano inopinatamente a Philadelphia 99-110: Anthony torna quello svagato di qualche settimana fa, non bastano i 26 del grande Chauncey Billups e i 23 di Smith. Per i 76ers ottimi Iguodala (era ora!) e Young.
I Golden State Warriors affossano 96-81 gli Utah Jazz, che in trasferta fanno acqua da tutte le parti: senza Deron Wiliams si oscura la vallata per gli uomini di Jerry Sloan, e uno Stephen Curry da 27 punti decide il match.
Di Lakers-Celtics e Thunder-Heat abbiamo parlato nel post di stanotte.
domenica 30 gennaio 2011
Non basta Kobe, anche i Celtics passano allo Staples Center
Ennesima figuraccia casalinga dei Los Angeles Lakers in una partita che conta, eccome.
Stavolta passare senza neppure troppi problermi allo Staples Center sono i rivali di sempre, i Boston Celtics, che vincono 109-96 dopo aver finito il primo tempo sotto 50-54. Ma all'intervallo i Lakers c'erano andati in vantaggio soltanto perché Kobe Bryant s'era inventato un quarto dei suoi, di quelli che non lo marchi ma puoi solo raccogliere il pallone per la rimessa dopo il canestro.
Per il resto i Lakers sono sembrati i soliti: avulsi dal gioco Artest, Gasol, Bynum e l'intera panchina, in alcuni momenti molti dei nomi appena citati hanno anche evidenziato una condizione mentale a dir poco rivedibile. Artest irriconoscibile, s'è fatto annichilire da un Paul Pierce che gli ha messo in faccia 32 punti con 18 tiri.
Nel secondo tempo poco a poco la concentrazione e l'organizzazione di gioco dettata da Rondo ai compagni ha avuto la meglio su Los Angeles, che praticamente ha risposto solo con le invenzioni di Bryant: per lui 41 punti e una gara encomiabile, perché a differenza di tutti gli altri compagni ogni volta ci mette la testa, la cattiveria, la determinazione e quando sbaglia anche la faccia. Ma lui, solotanto lui.
Per Celtics, solita squadra che è sempre un piacere vedere all'opera nelle gare che contano, la "cattiveria" di Garnett gli ha fruttato 18 punti e 13 rimbalzi, il genio di Rondo invece 10 punti e 16 assist. 21 punti per Ray Allen con 3 bombe messe a segno: gliene manca una manciata per superare il recond di Reggie Miller. Speriamo che con l'arrivo dei playoff l'equilibrio psicofisico visto oggi in campo cambi, perché al momento tra le due squadre non ci sarebbe storia.
Altro match piuttosto importante giocato nel pomeriggio domenicale americano: i Miami Heat sono andati a vincere 108-103 in casa degli Oklahoma City Thunder: Wade 32, James 23, Bosh 20. Per i padroni di casa 33 di Durant, 23 di Green, 20 di Westbrook. Bella vittoria per Miami, non bellissima sconfitta per i Thunder che potevano vincerla questa partita.
Stavolta passare senza neppure troppi problermi allo Staples Center sono i rivali di sempre, i Boston Celtics, che vincono 109-96 dopo aver finito il primo tempo sotto 50-54. Ma all'intervallo i Lakers c'erano andati in vantaggio soltanto perché Kobe Bryant s'era inventato un quarto dei suoi, di quelli che non lo marchi ma puoi solo raccogliere il pallone per la rimessa dopo il canestro.
Per il resto i Lakers sono sembrati i soliti: avulsi dal gioco Artest, Gasol, Bynum e l'intera panchina, in alcuni momenti molti dei nomi appena citati hanno anche evidenziato una condizione mentale a dir poco rivedibile. Artest irriconoscibile, s'è fatto annichilire da un Paul Pierce che gli ha messo in faccia 32 punti con 18 tiri.
Nel secondo tempo poco a poco la concentrazione e l'organizzazione di gioco dettata da Rondo ai compagni ha avuto la meglio su Los Angeles, che praticamente ha risposto solo con le invenzioni di Bryant: per lui 41 punti e una gara encomiabile, perché a differenza di tutti gli altri compagni ogni volta ci mette la testa, la cattiveria, la determinazione e quando sbaglia anche la faccia. Ma lui, solotanto lui.
Per Celtics, solita squadra che è sempre un piacere vedere all'opera nelle gare che contano, la "cattiveria" di Garnett gli ha fruttato 18 punti e 13 rimbalzi, il genio di Rondo invece 10 punti e 16 assist. 21 punti per Ray Allen con 3 bombe messe a segno: gliene manca una manciata per superare il recond di Reggie Miller. Speriamo che con l'arrivo dei playoff l'equilibrio psicofisico visto oggi in campo cambi, perché al momento tra le due squadre non ci sarebbe storia.
Altro match piuttosto importante giocato nel pomeriggio domenicale americano: i Miami Heat sono andati a vincere 108-103 in casa degli Oklahoma City Thunder: Wade 32, James 23, Bosh 20. Per i padroni di casa 33 di Durant, 23 di Green, 20 di Westbrook. Bella vittoria per Miami, non bellissima sconfitta per i Thunder che potevano vincerla questa partita.
17° Campionato - Belle vittorie per Lottomatica, Bologna e Avellino.
Con un terzo quarto chiuso 29-3 (parziale di 20-0), la Lottomatica Roma ha steso la Scavolini Pesaro col risultato finale di 85-53. Protagonista della gara Nihad Dedovic, che ha messo 12 punti nel primo quarto e ha chiuso con 23 punti: 8/13 al tiro, 5/5 ai liberi, 7 palle recuperate, 6 falli subiti. E' lui il faro di Roma, tornato a brillare dopo qualche partita meno convincente.
Molto bene anche Dasic, che dopo un primo tempo abbastanza opaco è salito in cattedra e ha condotto da protagonista il break decisivo. Alla fine 16 punti con 6/6 al tiro e 8 rimbalzi per lui.
Roma come al solito a strappi, capace di dominare per i 15 minuti iniziali e poi farsi recuperare dalla Scavolini guidata da un coraggioso Hackett. Di positivo c'è il controllo dei rimbalzi e la buona gara dei lunghi Traoré e Crosariol, autori di 21 punti complessivi. Bene anche Datome, ancora sottotono Washington e Smith, che è andato troppo a sprazzi.
In giornata abbiamo già commentato la vittoria della Benetton sull'Armani Jeans e quella di Siena a Montegranaro.
Cantù si avvicina in classifica alla squadra di Dan Peterson passando 71-68 a Cremona con 14 di Green e 13 di Mazzarino e Leunen. La Canadian Solar Bologna spazza via l'Enel Brindisi 93-72 con Rivers, Homan, Gailius e Sanikidze in doppia cifra. Inutili ma roboanti i 27 punti di Robertson.
L'Air Avellino passa nel finale in casa di una sempre meno convincente Cimberio Varese: 85-83 con 26 di Dean e 23 di Thomas. Per Varese 25 di Fajardo e 20 di Goss.
Chiudiamo con due incontri finiti al supplementare: Sassari è andata a vincere a Caserta 94-90 con una bella prova di squadra che ha neutrilizzato i 22 di Jones e i 21 di Bowers per la Pepsi.Continua invece la crisi dell'Angelico Biella, che ha dato una bella boccata d'ossigeno in chiave salvezza a Teramo facendosi battere per 87-83. Protagonista Diener con 23 punti, con molto piacere segnaliamo anche la bella prova del grande Rodrigo De La Fuente, autore di 11 punti e 9 rimbalzi. La sua esperienza farà molto bene alla Banca Tercas.
Molto bene anche Dasic, che dopo un primo tempo abbastanza opaco è salito in cattedra e ha condotto da protagonista il break decisivo. Alla fine 16 punti con 6/6 al tiro e 8 rimbalzi per lui.
Roma come al solito a strappi, capace di dominare per i 15 minuti iniziali e poi farsi recuperare dalla Scavolini guidata da un coraggioso Hackett. Di positivo c'è il controllo dei rimbalzi e la buona gara dei lunghi Traoré e Crosariol, autori di 21 punti complessivi. Bene anche Datome, ancora sottotono Washington e Smith, che è andato troppo a sprazzi.
In giornata abbiamo già commentato la vittoria della Benetton sull'Armani Jeans e quella di Siena a Montegranaro.
Cantù si avvicina in classifica alla squadra di Dan Peterson passando 71-68 a Cremona con 14 di Green e 13 di Mazzarino e Leunen. La Canadian Solar Bologna spazza via l'Enel Brindisi 93-72 con Rivers, Homan, Gailius e Sanikidze in doppia cifra. Inutili ma roboanti i 27 punti di Robertson.
L'Air Avellino passa nel finale in casa di una sempre meno convincente Cimberio Varese: 85-83 con 26 di Dean e 23 di Thomas. Per Varese 25 di Fajardo e 20 di Goss.
Chiudiamo con due incontri finiti al supplementare: Sassari è andata a vincere a Caserta 94-90 con una bella prova di squadra che ha neutrilizzato i 22 di Jones e i 21 di Bowers per la Pepsi.Continua invece la crisi dell'Angelico Biella, che ha dato una bella boccata d'ossigeno in chiave salvezza a Teramo facendosi battere per 87-83. Protagonista Diener con 23 punti, con molto piacere segnaliamo anche la bella prova del grande Rodrigo De La Fuente, autore di 11 punti e 9 rimbalzi. La sua esperienza farà molto bene alla Banca Tercas.
L'orgoglio del Montepaschi Siena, grande vittoria a Montegranaro
Qualsiasi altra squara italiana avrebbe perso contro una Fabi Shoes a tratti scintillante, che ha epsresso un atletismo e una vitalità impressionanti, che ha messo in vetrina uno Sharrod Ford praticamente incontenibile: 24 punti, 13 rimbalzi, 7 falli subiti.
Invece il Montepaschi Siena, mancante di McCalebb, Lavrinovic e Aradori, ha giocato una partita col coltello tra i denti e alla fine l'ha spuntata 74-70 coi tiri liberi decisivi di Moss e Kaukenas.
Un solo dato per capire quanto gli uomini di Simone Pianigiani siano "tosti" anche quando non affrontano un momento facile come questo: massacrati dai rimbalzi in attacco presi dagli avversari per tre quarti di gara, nell'ultimo quarto non ne hanno concesso nemmeno uno. E poi l'organizzazione di gioco, che sceglie di volta in volta il realizzatore che diventa il perno dell'attacco. Oggi è toccato a un grande Rimantas Kaukenas, autore di 21 punti. E poi Nikos Zisis, salito definitivamente in cattedra con il suo ordine, la sua logica, la capacità di attaccare in penetrazione nei momenti fondamentali: Siena ha ritrovato un play di extralusso, che oggi ha messo 11 punti con soli 5 tiri. E poi a turno Hairston, Moss, Rakovic a mettere canestri decisivi e molta fisicità. E poi c'è Marko Jaric, ancora fisicamente e mentalemnte ondivago, che però nel secondo quarto ha mostrato sprazzi si genio cestistico con 2 bombe che hanno permesso al Montepaschi di uscire da una situaizone complicata.
Insomma, non è la squadra schiacciasassi che ricordavamo, la perdita di McCalebb è ancora una ferita aperta. Però Siena ha testa, gambe e soprattutto fegato per fronteggiare le avversità, e almeno in Italia questo le basta per continuare ad essere insuperabile. E in Eurolega per me ancora la questione non è del tutto finita per il secondo posto nel girone.
Detto di Siena, applauso a Montegranaro, realtà del nostro basket.
Invece il Montepaschi Siena, mancante di McCalebb, Lavrinovic e Aradori, ha giocato una partita col coltello tra i denti e alla fine l'ha spuntata 74-70 coi tiri liberi decisivi di Moss e Kaukenas.
Un solo dato per capire quanto gli uomini di Simone Pianigiani siano "tosti" anche quando non affrontano un momento facile come questo: massacrati dai rimbalzi in attacco presi dagli avversari per tre quarti di gara, nell'ultimo quarto non ne hanno concesso nemmeno uno. E poi l'organizzazione di gioco, che sceglie di volta in volta il realizzatore che diventa il perno dell'attacco. Oggi è toccato a un grande Rimantas Kaukenas, autore di 21 punti. E poi Nikos Zisis, salito definitivamente in cattedra con il suo ordine, la sua logica, la capacità di attaccare in penetrazione nei momenti fondamentali: Siena ha ritrovato un play di extralusso, che oggi ha messo 11 punti con soli 5 tiri. E poi a turno Hairston, Moss, Rakovic a mettere canestri decisivi e molta fisicità. E poi c'è Marko Jaric, ancora fisicamente e mentalemnte ondivago, che però nel secondo quarto ha mostrato sprazzi si genio cestistico con 2 bombe che hanno permesso al Montepaschi di uscire da una situaizone complicata.
Insomma, non è la squadra schiacciasassi che ricordavamo, la perdita di McCalebb è ancora una ferita aperta. Però Siena ha testa, gambe e soprattutto fegato per fronteggiare le avversità, e almeno in Italia questo le basta per continuare ad essere insuperabile. E in Eurolega per me ancora la questione non è del tutto finita per il secondo posto nel girone.
Detto di Siena, applauso a Montegranaro, realtà del nostro basket.
Bene Spurs e Bulls, finisce la striscia degli Hornets.
Nella foto di copertina del nostro aggiornamento giornaliero sul campionato NBA tornato ad esserci i San Antonio Spurs, che stanotte hanno consolidato il loro strapotere ad Ovest battendo 108-95 gli Houston Rockets all'AT&T Center.
Protagonista come al solito Manu Ginobili, autore di 22 punti con 7-11 al tiro e 4-6 da tre. Ma tutti gli Spurs giocano come un gruppo compatto, e piazzano altri cinque giocatori in doppia cifra. Se non calano di ritmo, e a parte la lunga trasferta causa rodei a San Antonio non vedo altre possibilità, sono loro che avranno il fattore campo a favore per tutti i playoff, Finals comprese.
Convincente anche la vittoria dei Chicago Bulls, che dopo aver superato ieri d'autorità i Magic anche stanotte si sono sbarazzati dei Pacers 110-89. Solite prime punte sono stati Boozer, Deng e Rose,con l'aggiunta dei 16 di Korver. Adesso i Bulls sono secondi a Est, posizione affascinante.
Chi si ferma dopo 10 vittorie sono i New Orleans Hornets, battutti da quei SacramentoKings che avevano precedentemente fatto piangere i Lakers allo Staples Center. 102-96 per Evans e compagni, Belinelli oggettivamente male con 2 punti in 23 minuti.
Appaiono in discreta ripresa i Dallas Mavericks, vittoriosi 102-91 sugli eternamente incompiuti Atlanta Hawks. Non bastano i 27 di Johnson, per gli aversari 7 giocatori con due cifre dentro la casella dello score.
Chi si sta avvicinando all'ottavo posto a Est con notevole grinta sono i Milwaukee Bucks, che in attesa di riavere il peperino Brandon Jennings sono alla terza vittoria di fila, stanotte ottenuta 91-81 contro i New Jersey Nets. Protagonista il resuscitato Carlos Delfino con 21 punti. I Bucks si sono avvicinati ai Charlotte Bobcats che hanno perso a Los Angeles contro i Clippers 88-103: "solo" 24 e 10 per Blake Griffin.
I Memphis Grizzlies superano i Washington Wizards 107-93 con i 24 di Randolph e i 22 del giovane Arthur. Ennesima nota dolente i Toronto Raptors (11 sconfitta di fila, i Cavaliers si sentiranno meno ciuchi...), battuti 87-103 a Minneapolis. Anche Bargnani comincia a scendere pesantemente di percentuali: 15 punti con 24 tiri. Caduta libera.
Protagonista come al solito Manu Ginobili, autore di 22 punti con 7-11 al tiro e 4-6 da tre. Ma tutti gli Spurs giocano come un gruppo compatto, e piazzano altri cinque giocatori in doppia cifra. Se non calano di ritmo, e a parte la lunga trasferta causa rodei a San Antonio non vedo altre possibilità, sono loro che avranno il fattore campo a favore per tutti i playoff, Finals comprese.
Convincente anche la vittoria dei Chicago Bulls, che dopo aver superato ieri d'autorità i Magic anche stanotte si sono sbarazzati dei Pacers 110-89. Solite prime punte sono stati Boozer, Deng e Rose,con l'aggiunta dei 16 di Korver. Adesso i Bulls sono secondi a Est, posizione affascinante.
Chi si ferma dopo 10 vittorie sono i New Orleans Hornets, battutti da quei SacramentoKings che avevano precedentemente fatto piangere i Lakers allo Staples Center. 102-96 per Evans e compagni, Belinelli oggettivamente male con 2 punti in 23 minuti.
Appaiono in discreta ripresa i Dallas Mavericks, vittoriosi 102-91 sugli eternamente incompiuti Atlanta Hawks. Non bastano i 27 di Johnson, per gli aversari 7 giocatori con due cifre dentro la casella dello score.
Chi si sta avvicinando all'ottavo posto a Est con notevole grinta sono i Milwaukee Bucks, che in attesa di riavere il peperino Brandon Jennings sono alla terza vittoria di fila, stanotte ottenuta 91-81 contro i New Jersey Nets. Protagonista il resuscitato Carlos Delfino con 21 punti. I Bucks si sono avvicinati ai Charlotte Bobcats che hanno perso a Los Angeles contro i Clippers 88-103: "solo" 24 e 10 per Blake Griffin.
I Memphis Grizzlies superano i Washington Wizards 107-93 con i 24 di Randolph e i 22 del giovane Arthur. Ennesima nota dolente i Toronto Raptors (11 sconfitta di fila, i Cavaliers si sentiranno meno ciuchi...), battuti 87-103 a Minneapolis. Anche Bargnani comincia a scendere pesantemente di percentuali: 15 punti con 24 tiri. Caduta libera.
sabato 29 gennaio 2011
Anticipo di campionato: la Benetton infligge la prima sconfitta a Dan Peterson
In una gara che non verrà certo ricordata per la sua qualità cestistica la Benetton Treviso ha battuto l'Armani Jeans Milano 76-59 regalando al coach Dan Peterson la sua prima sconfitta dopo quattro vittorie (non tutte scintillanti, vedi l'ultima su Teramo).
Protagonista della gara il giovane talento lituano Donatas Motiejunas, che dopo un periodo opaco ha sfoderato stasera 18 punti, 9 rimbalzi, 5 palle recuperate e 8 falli subiti, chiudendo con una valutazione di 27. Bene anche Peric, Brunner, Bulleri e Smith.
Partita brutta come dicevamo, con un primo quarto inguardabile dove per molti minuti le palle perse sono state più o uguali al numero di punti segnati. Nel secondo periodo Treviso si è portata avanti fino a chiudere a + 7 all'intervallo lungo.
Per Milano tutti malissimo a parte Hawkins e Jaaber, che hanno chiuso entrambi a 17 punti. Pecherov e Maciulis tremendi, Greer inconcludente, Eze con un paio di buone giocate difensive ma poco utilizzato.
Nel secondo tempo la Benetton con maggiore voglia di vincere e più lucidità ha fatto un po' l'elastico allungando fino a + 14 per poi farsi recuperare alla fine del terzo quarto. Ma il parziale messo a segno dagli uomini di Repesa all'inizio dell'ultima frazione ha chiuso definitivamente il match.
Boccata d'ossigneo per Treviso, c'è molto da lavorare per Milano: Peterson ha provato (forse anche troppo) la zona 1-3-1, che non ha dato i risultati sperati, anche se è ancora presto per giudicarla in quanto per funzionare a dovere ha bisognodi maggiore affiatamento tra i giocatori. Comunque brutta Armani Jeans, i problemi rimangono e stasera sono stati del tutto evidenti.
Protagonista della gara il giovane talento lituano Donatas Motiejunas, che dopo un periodo opaco ha sfoderato stasera 18 punti, 9 rimbalzi, 5 palle recuperate e 8 falli subiti, chiudendo con una valutazione di 27. Bene anche Peric, Brunner, Bulleri e Smith.
Partita brutta come dicevamo, con un primo quarto inguardabile dove per molti minuti le palle perse sono state più o uguali al numero di punti segnati. Nel secondo periodo Treviso si è portata avanti fino a chiudere a + 7 all'intervallo lungo.
Per Milano tutti malissimo a parte Hawkins e Jaaber, che hanno chiuso entrambi a 17 punti. Pecherov e Maciulis tremendi, Greer inconcludente, Eze con un paio di buone giocate difensive ma poco utilizzato.
Nel secondo tempo la Benetton con maggiore voglia di vincere e più lucidità ha fatto un po' l'elastico allungando fino a + 14 per poi farsi recuperare alla fine del terzo quarto. Ma il parziale messo a segno dagli uomini di Repesa all'inizio dell'ultima frazione ha chiuso definitivamente il match.
Boccata d'ossigneo per Treviso, c'è molto da lavorare per Milano: Peterson ha provato (forse anche troppo) la zona 1-3-1, che non ha dato i risultati sperati, anche se è ancora presto per giudicarla in quanto per funzionare a dovere ha bisognodi maggiore affiatamento tra i giocatori. Comunque brutta Armani Jeans, i problemi rimangono e stasera sono stati del tutto evidenti.
Kobe Bryant ottavo marcatore di sempre nell'NBA.
Superato un Titano come Hakeem Olajuwon, adesso nel mirino c'è Elvin Hayes.
Può arrivare nella Top 5 dei più grandi marcatori della storia del basket americano.
Si accettano paragoni soltanto con quel 23 che giocava a Chicago...
Signore e signori, Kobe Bryant!
Può arrivare nella Top 5 dei più grandi marcatori della storia del basket americano.
Si accettano paragoni soltanto con quel 23 che giocava a Chicago...
Signore e signori, Kobe Bryant!
Su questi Lakers al momento non si può contare.
12 match giocati stanotte.
Partiamo subito da quello più irritante, la sconfitta casalinga dei Lakers 95-100 contro i Sacramento Kings. La questione più importante della giornata evidentemente era il fatto che Kobe Bryant superasse come numero di punti segnati Hakeem Olajuwon e diventasse l'ottavo marcatore della storia dell'NBA.
Missione compiuta già ne primo quarto, con Kobe che segna 21 dei primi 23 punti de Lakers.
Poi però c'era anche una partita, facile, da vincere: i compagni di squadra hanno pensato che, siccome il loro leader era in vena, l'avrebbe vinta da solo. Quindi non hanno giocato. Nel secondo e terzo periodo i King hanno preso a schiaffi i Lakers, che non hanno saputo completare la rimonta nel'ultima frazione. Ennesima sconfitta causata dalla presunzione di una squadra che si specchia invece di giocare. E' davvero ora di spegnere le luci sfavillanti e cominciare a fare sul serio. Il primo posto degli Spurs ormai è garantito, ma con questo approccio mentale ai playoff non si supera neppure un turno. Da recuperare un Gasol che sta clamorosamente mancando prima a livello emotivo che tecnico. Odom stanotte non è neppure sceso in campo: 0/7 per 4 punti, imbarazzante.
A Est i Chicago Bulls hanno vinto un importante scontro diretto con gli Orlando Magic 99-90. Partita sontuosa per Dwight Howard, 40 punti e 15 rimbalzi. Il terzo quarto dei Bulls però ha schiantato l'equilibrio, con Luol Deng e Boozer protagonisti. Rose impreciso ma sempre presente.
Boston si ferma senza troppo lottare a Phoenix, che vince 88-71. Miami ancora abbastanza impresentabile sconfigge di un sol punto, 88-87, i Detroit Pistons: dopo Bosh fuori anche Wade, così James ha campo libero e ne mette 39. Dopo la brutta serata al Madison Square Garden una bella rivalsa, ma la squadra decisamente non gira, a prescindere dal risultato. I New York Knicks non danno continuità alla bella vittoria di ieri contri gli Heat e perdono 102-112, mantrattati dai 34 punti di Joe Johnson. Per Gallinari 12 con 4/8 ma non una gara incisiva.
40 di Durant, 35 di Westbrook e i Thunder passano i Wizards dopo due supplementari. Coppia delle meraviglie.
Denver passa senza problemi nella disastrata Cleveland 117-103 con i 33 di un ritrovato Carmelo Anthony. Buon momento per i Charlotte Bobcats che vanno a vincere in casa dei Golden State Warriors 121-113 con 31 di Jackson e 27 di Augustin. Gli Utah Jazz senza Williams fermano l'emorragia di vittorie sconfiggendo 108-100 i Timberwolves con 30 di Millsap e 27 di Kirilenko. I Toronto Raptors perdono (ma dai!) in casa contro i Milwaukee Bucks 110-116. 23 con 23 tiri di Bargnani, 29 di Maggette. Infine i Grizzlies sbancano Philadelphia 99-94 con 22 di Randolph e gli Indiana Pacers passeggiano 124-92 sui New Jersey Nets con 30 di Dunleavy.
Partiamo subito da quello più irritante, la sconfitta casalinga dei Lakers 95-100 contro i Sacramento Kings. La questione più importante della giornata evidentemente era il fatto che Kobe Bryant superasse come numero di punti segnati Hakeem Olajuwon e diventasse l'ottavo marcatore della storia dell'NBA.
Missione compiuta già ne primo quarto, con Kobe che segna 21 dei primi 23 punti de Lakers.
Poi però c'era anche una partita, facile, da vincere: i compagni di squadra hanno pensato che, siccome il loro leader era in vena, l'avrebbe vinta da solo. Quindi non hanno giocato. Nel secondo e terzo periodo i King hanno preso a schiaffi i Lakers, che non hanno saputo completare la rimonta nel'ultima frazione. Ennesima sconfitta causata dalla presunzione di una squadra che si specchia invece di giocare. E' davvero ora di spegnere le luci sfavillanti e cominciare a fare sul serio. Il primo posto degli Spurs ormai è garantito, ma con questo approccio mentale ai playoff non si supera neppure un turno. Da recuperare un Gasol che sta clamorosamente mancando prima a livello emotivo che tecnico. Odom stanotte non è neppure sceso in campo: 0/7 per 4 punti, imbarazzante.
A Est i Chicago Bulls hanno vinto un importante scontro diretto con gli Orlando Magic 99-90. Partita sontuosa per Dwight Howard, 40 punti e 15 rimbalzi. Il terzo quarto dei Bulls però ha schiantato l'equilibrio, con Luol Deng e Boozer protagonisti. Rose impreciso ma sempre presente.
Boston si ferma senza troppo lottare a Phoenix, che vince 88-71. Miami ancora abbastanza impresentabile sconfigge di un sol punto, 88-87, i Detroit Pistons: dopo Bosh fuori anche Wade, così James ha campo libero e ne mette 39. Dopo la brutta serata al Madison Square Garden una bella rivalsa, ma la squadra decisamente non gira, a prescindere dal risultato. I New York Knicks non danno continuità alla bella vittoria di ieri contri gli Heat e perdono 102-112, mantrattati dai 34 punti di Joe Johnson. Per Gallinari 12 con 4/8 ma non una gara incisiva.
40 di Durant, 35 di Westbrook e i Thunder passano i Wizards dopo due supplementari. Coppia delle meraviglie.
Denver passa senza problemi nella disastrata Cleveland 117-103 con i 33 di un ritrovato Carmelo Anthony. Buon momento per i Charlotte Bobcats che vanno a vincere in casa dei Golden State Warriors 121-113 con 31 di Jackson e 27 di Augustin. Gli Utah Jazz senza Williams fermano l'emorragia di vittorie sconfiggendo 108-100 i Timberwolves con 30 di Millsap e 27 di Kirilenko. I Toronto Raptors perdono (ma dai!) in casa contro i Milwaukee Bucks 110-116. 23 con 23 tiri di Bargnani, 29 di Maggette. Infine i Grizzlies sbancano Philadelphia 99-94 con 22 di Randolph e gli Indiana Pacers passeggiano 124-92 sui New Jersey Nets con 30 di Dunleavy.
venerdì 28 gennaio 2011
Con Stoudemire e Gallinari i Knicks fermano i Miami Heat
E' una vittoria che può significare molto quella ottenuta dai New York Knicks stanotte contro i Miami Heat. Il 93-88 testimonia infatti di una squadra che si è battuta in difesa, coi denti, e alla fine l'ha spuntata su James e Wade. E' vero che il primo ne ha piazzati 24 e l'altro addiritutra 34, ma la forza dei Knicks è stata quella di non offrire loro una terza opzione (ricordiamo che Bosh era assente), a parte qualche sprazzo di Jones. Alla fine son contati di più i 19 e 13 rimbalzi di Fields, i 20 di un Gallinari combattivo (5/15 e 3/7 da tre, ma comunque presenza in campo contro James), i 24 di uno Stoudemire leader. Grandissimo ultimo periodo di New York, che ha recuperato lo svantaggio di 9 punti e ha piazzato un parziale di 29-15. Applauso a D'Antoni e ragazzi.
I Boston Celtics ne approfittano per distanziarsi ancora un po' vincendo con la difesa 88-78 a Portland. Quattro del quintetto in doppia cifra, ancora assente O'Neal. Nopnostante i 30 di Scola e i 27 di Martin Dallas batte Houston 111-106 mandandone ben sette di giocatori sopra i 10 punti.
I Boston Celtics ne approfittano per distanziarsi ancora un po' vincendo con la difesa 88-78 a Portland. Quattro del quintetto in doppia cifra, ancora assente O'Neal. Nopnostante i 30 di Scola e i 27 di Martin Dallas batte Houston 111-106 mandandone ben sette di giocatori sopra i 10 punti.
giovedì 27 gennaio 2011
Top16 - La Lottomatica Roma perde di 41 punti col Maccabi Tel Aviv
Seconda giornata delle Top16 di Eurolega.
Maccabi Tel Aviv - Lottomatica Roma 99-58.
Vi scrivo semplicemente il risultato, onestamente non me la sento di commentarlo.
Nelle altre gare giocate oggi il Regal Barcelona ed un Navarro da 27 punti hanno vinto 68-67 in casa dell'Olimpia Lubiana nello stesso girone dei romani, il Panathinaikos ha asfaltato l'Unicaja Malaga per 82-56 nel girone E, il Fenerbahce Ulker ha battuto 75-73 Valencia con 22 punti di Onan.
Maccabi Tel Aviv - Lottomatica Roma 99-58.
Vi scrivo semplicemente il risultato, onestamente non me la sento di commentarlo.
Nelle altre gare giocate oggi il Regal Barcelona ed un Navarro da 27 punti hanno vinto 68-67 in casa dell'Olimpia Lubiana nello stesso girone dei romani, il Panathinaikos ha asfaltato l'Unicaja Malaga per 82-56 nel girone E, il Fenerbahce Ulker ha battuto 75-73 Valencia con 22 punti di Onan.
Durant stratosferico: 47 punti e 18 rimbalzi nella vittoria all'overtime sui Timberwolves.
Continueremo a scriverlo fino alla fine: quest'anno non ci sono James, Bryant, Stoudemire, Rose, Wade che tengano. E' Kevin Durant l'MVP di questa prima metà di regular season. E non perché è il miglior marcatore della lega (il che noin guasta, ci mancherebbe), ma perché ormai ha consolidato una leadership mentale e tecnica non solo sulla sua squadra, ma anche sugli avversari che afronta, tutti. Certo, poi i Thunder non hanno il roster che possono avere Lakers, Spurs e Mavericks a Ovest e alla fine perderanno più match, ma Durant resta il vero leader della lega, considerata l'età così giovane e quindi la possibilità di migliorare ulterioremente.
Come scritto nel titolo, stanotte nella vittoria 118-117 all'overtime sui Minnesota Timberwolves ne ha piazzati 47, conditi da 18 rimbalzi. Tra gli avversari notevole 31 e 21 rimbalzi per la garanzia Kevin Love, 30 per un Beasley rientrato a pieno regime.
I San Antonio Spurs passano 112-105 a salt Like City nonostante deron williams sisia svelgiato dal torpore e ne abbia segnati 39. Ma la coppia Ginobili-Parker ha risposto con 49 complessivi, e quando loro due girano a questo ritmo per (quasi) chiunque c'è davvero poco da fare. Continua il momento magico dei New Orleans Hornets, che arrivano a 10 vittorie di fila sbancando i Golden State Warriors 112-103. Meglio rispetto al recente passato Marco Belinelli: 11 punti con 5/8 al tiro.18 punti e 17 assit per il genio di Chris Paul.
Sei giocatori in doppia cifra, attacco che non conosce pause, e gli Orlando Magic si liberano senza problemi degli Indiana Pacers, capaci di opporre soltanto Danny Granger (27 punti) e Collison (21).
Chi invece proprio non ne vuole sapere di uscire fuori dal baratro in cui si è gettato è Toronto, sconfitta in casa 94-107 dagli abborabilissimi Philadelphia 76ers. 29 per DeRozan e 17 per Bargnani, am come abbiamo più volte scritto con una squadra che va così male le statistiche sono un dato quanto mai relativo.
Non se la passando bene neppure i Phoenix Suns, sconfitti in casa dai Charlotte Bobcats per 107-114. Steve Nash 27 e 15 assist, ventello per Carter, ma di difendere di squadra manco a parlarne,e cos' Stephen Jackson e Gerard Wallace hanno la meglio. Quarta batosta di fila per i Suns, i playoff si allontanano.
Chi invece continua nel processo di "rinascista" sono i Denver Nuggets, vittoriosi 109-100 a Detroit con il grande ex Chauncey Billups che si fa rimpangere eccome, con 26 punti, 6/9 da dietro l'arco e una gara solidissima. I Milwaukee Bucks battono i soliti discontinui Atlanta Hawks: 98-90 con 20 di Boykins e 22 di Maggette. Gli Houston Rockets hanno la meglio 96-83 sui Clippers orfani di Eric Gordon (3-4 settimane di stop per lui): Griffin un po' sotto il par con 14 e 11. Chiudiamo infine con i Nets che battono i Grizzlies 93-88 grazie soprattutto ai 19 del ritrovato Morrow.
Come scritto nel titolo, stanotte nella vittoria 118-117 all'overtime sui Minnesota Timberwolves ne ha piazzati 47, conditi da 18 rimbalzi. Tra gli avversari notevole 31 e 21 rimbalzi per la garanzia Kevin Love, 30 per un Beasley rientrato a pieno regime.
I San Antonio Spurs passano 112-105 a salt Like City nonostante deron williams sisia svelgiato dal torpore e ne abbia segnati 39. Ma la coppia Ginobili-Parker ha risposto con 49 complessivi, e quando loro due girano a questo ritmo per (quasi) chiunque c'è davvero poco da fare. Continua il momento magico dei New Orleans Hornets, che arrivano a 10 vittorie di fila sbancando i Golden State Warriors 112-103. Meglio rispetto al recente passato Marco Belinelli: 11 punti con 5/8 al tiro.18 punti e 17 assit per il genio di Chris Paul.
Sei giocatori in doppia cifra, attacco che non conosce pause, e gli Orlando Magic si liberano senza problemi degli Indiana Pacers, capaci di opporre soltanto Danny Granger (27 punti) e Collison (21).
Chi invece proprio non ne vuole sapere di uscire fuori dal baratro in cui si è gettato è Toronto, sconfitta in casa 94-107 dagli abborabilissimi Philadelphia 76ers. 29 per DeRozan e 17 per Bargnani, am come abbiamo più volte scritto con una squadra che va così male le statistiche sono un dato quanto mai relativo.
Non se la passando bene neppure i Phoenix Suns, sconfitti in casa dai Charlotte Bobcats per 107-114. Steve Nash 27 e 15 assist, ventello per Carter, ma di difendere di squadra manco a parlarne,e cos' Stephen Jackson e Gerard Wallace hanno la meglio. Quarta batosta di fila per i Suns, i playoff si allontanano.
Chi invece continua nel processo di "rinascista" sono i Denver Nuggets, vittoriosi 109-100 a Detroit con il grande ex Chauncey Billups che si fa rimpangere eccome, con 26 punti, 6/9 da dietro l'arco e una gara solidissima. I Milwaukee Bucks battono i soliti discontinui Atlanta Hawks: 98-90 con 20 di Boykins e 22 di Maggette. Gli Houston Rockets hanno la meglio 96-83 sui Clippers orfani di Eric Gordon (3-4 settimane di stop per lui): Griffin un po' sotto il par con 14 e 11. Chiudiamo infine con i Nets che battono i Grizzlies 93-88 grazie soprattutto ai 19 del ritrovato Morrow.
mercoledì 26 gennaio 2011
Top16 - Incubo Montepaschi, capolavoro Messina. Il Real rimonta e batte Siena.
Per 25 minuti il miglior Montepaschi Siena della stagione, che perde solo 2 palloni nel primo tempo e costringe il Real Madrid a commettere 3 volte in 4 azioni infrazione di 24 secondi. Squadra perfetta, oliata a puntino da un grande e definitivamente rinato Nikos Zisis (foto), che domina Prigioni e porta i ragazzi di Pianigiani fino al +18 del 55-37.
Ma il Real Madrid non va mai ko, e pur annaspando si tiene appena a galla con i rimbalzi offensivi e le triple. Come infatti il Montepaschi rallenta un minimo nella seconda metà del terzo quarto la squadra di un Ettore Messina sempre tosto rimonta, e chiude la terza frazione sotto di 10 punti.
Nell'ultimo periodo si consuma l'incubo cestistico di Kaukenas e compagni: solo 2 punti segnati in 7 minuti contro la grandinata di triple che Tucker e gli altri continuano a metttere. Alla fine il Montepaschi, stordito e abbattuto, non ha la forza di reagire e chiude con un pesantissimo 68-78.
Sconfitta clamorosa, inaspettata, dolorosissima. L'accesso ai playoff di Eurolega non è precluso ma adesso molto, molto difficile. E comunque inchino al Real Madrid, che non ha mai mollato pur giocando malissimo per più di un tempo. Reyes nel primo tempo e Mirotic nel secondo sono stati l'anima della squadra. Ettore Messina conferma di essere (ma ce n'era bisogno? E proprio stasera?) un lottatore e un profondo conoscitore di questo sport.
Nel gruppo H l'Olympiakos ha parzialmente annullato la sconfitta interna della prima giornata col Fenerbahce vincendo 71-64 in casa dello Zalgiris. 17 punti di Spanoulis.
Ma il Real Madrid non va mai ko, e pur annaspando si tiene appena a galla con i rimbalzi offensivi e le triple. Come infatti il Montepaschi rallenta un minimo nella seconda metà del terzo quarto la squadra di un Ettore Messina sempre tosto rimonta, e chiude la terza frazione sotto di 10 punti.
Nell'ultimo periodo si consuma l'incubo cestistico di Kaukenas e compagni: solo 2 punti segnati in 7 minuti contro la grandinata di triple che Tucker e gli altri continuano a metttere. Alla fine il Montepaschi, stordito e abbattuto, non ha la forza di reagire e chiude con un pesantissimo 68-78.
Sconfitta clamorosa, inaspettata, dolorosissima. L'accesso ai playoff di Eurolega non è precluso ma adesso molto, molto difficile. E comunque inchino al Real Madrid, che non ha mai mollato pur giocando malissimo per più di un tempo. Reyes nel primo tempo e Mirotic nel secondo sono stati l'anima della squadra. Ettore Messina conferma di essere (ma ce n'era bisogno? E proprio stasera?) un lottatore e un profondo conoscitore di questo sport.
Nel gruppo H l'Olympiakos ha parzialmente annullato la sconfitta interna della prima giornata col Fenerbahce vincendo 71-64 in casa dello Zalgiris. 17 punti di Spanoulis.
martedì 25 gennaio 2011
Lakers e Celtics senza problemi
Nottata piuttosto tranquilla per le Big della lega.
I Lakers hanno chiuso i conti 120-91 con gli Utah Jazz già nel primo quarto, terminato 37-22. Se concedi fin da subito il loro gioco agli uomini di Phil Jackson, soprattutto allo Staples Center, c'è poco da fare. 17° sconfita di fila per i Jazz a Los Angeles, la squadra di Deron Williams è in crisi piena, non rischia ancora i playoff ma sta scivolando di posizioni in maniera piuttosto preoccupante. Stanotte i senatori di Los Angeles sono stati ecumenici nel dividersi i canestri (Bryant 21, Gasol 20, Bynum 19, Odom 17), e c'è stato spazio anche per la panchina. Bene, continuiamo così.
Tutto facile anche per i Boston Celtics, che hanno strapazzato 112-95 i Cleveland Cavaliers pur giocando senza Shaq. 24 punti di Pierce e 7 uomini in doppia cifra. I Denver Nuggets hanno espugnato Washington 120-109 con un Carmelo Anthony che, placate (per il momento?) le voci di mercato, sta ritrovando tranquilità e gioco. 23 per lui e punteggi alti per tutta la squadra. Per i Wizards invece il solito Young con 26 punti.
I Dallas Mavericks superano i Los Angeles Clippers 112-105 con Chandler, Nowitzki, Terry e un sorprendente Barea tutti sopra il ventello, così come Davis e Griffin per gli avversari. Infine i Charlotte Bobcats vanno a vincere 94-89 in casa dei Sacramento Kings con 21 punti dell'immarciscibile Stephen Jackson.
I Lakers hanno chiuso i conti 120-91 con gli Utah Jazz già nel primo quarto, terminato 37-22. Se concedi fin da subito il loro gioco agli uomini di Phil Jackson, soprattutto allo Staples Center, c'è poco da fare. 17° sconfita di fila per i Jazz a Los Angeles, la squadra di Deron Williams è in crisi piena, non rischia ancora i playoff ma sta scivolando di posizioni in maniera piuttosto preoccupante. Stanotte i senatori di Los Angeles sono stati ecumenici nel dividersi i canestri (Bryant 21, Gasol 20, Bynum 19, Odom 17), e c'è stato spazio anche per la panchina. Bene, continuiamo così.
Tutto facile anche per i Boston Celtics, che hanno strapazzato 112-95 i Cleveland Cavaliers pur giocando senza Shaq. 24 punti di Pierce e 7 uomini in doppia cifra. I Denver Nuggets hanno espugnato Washington 120-109 con un Carmelo Anthony che, placate (per il momento?) le voci di mercato, sta ritrovando tranquilità e gioco. 23 per lui e punteggi alti per tutta la squadra. Per i Wizards invece il solito Young con 26 punti.
I Dallas Mavericks superano i Los Angeles Clippers 112-105 con Chandler, Nowitzki, Terry e un sorprendente Barea tutti sopra il ventello, così come Davis e Griffin per gli avversari. Infine i Charlotte Bobcats vanno a vincere 94-89 in casa dei Sacramento Kings con 21 punti dell'immarciscibile Stephen Jackson.
lunedì 24 gennaio 2011
I New York Knicks tornano alla vittoria, gli Hornets al nono successo.
Dopo sei pesanti sconfitte i New York Knicks tornato alla vittoria al Madison Square Garden sconfiggento i Washington Wizards 115-106 nell'ultimo periodo. Bene Stoudemire e Chandler, autori rispettivamente di 30 e 25 punti. Benino anche il nostro Danilo Gallinari, che ne ha messi 17. La squadra è tornata a vincere soprattutto perché è tornato a girare Raymond Felton, autore di 17 punti e di 15 preziosi assist. Per Washington Young e Lewis sugli scudi.
Nona vittoria di fila per i New Orleans Hornets, che battono gli Oklahoma City Thunder 91-89. La coppia Durant/Westbrook limitata a "soli" 40 punti, meglio hanno fatto West e Paul con 44. Male Marco Belinelli, solo 2 punti e 14 minuti di parquet.
I San Antonio Spurs tornano al successo con il 113-102 rifilato ai Golden State Warriors: 20 di Ginobili, 18 di Parker e a seguire tutta la squadra. Per i Warriors 31 di Lee e 25 di Ellis. Gli Orlando Magic vengono fermati in casa dagli orgogliosi Detroit Pistons, che passano all'Amway Center 103-96. McGrady, Prince e Daye col ventello per Detroit, Howard e Anderson per Orlando.
Ottava sconfitta consecutiva per i Toronto Raptors, battutti a domicilio dai Grizzlies 98-100. Bargnani 29, ma ormai le cifre per questa squadra sono puramente accessorie, la delusione è totale.
I Chicago Bulls battono i Milwaukee Bucks 92-83 con 22 punti del grande veterano Kurt Thomas. Portland viene asfaltata in casa da Sacramento per 81-96, con Tyreke Evans che ne piazza 26. Houston sbanca invece Minneapolis 129-125 con i 34 di un sempre più convincente Kevin Martin. I Philadelphia 76ers superano i Phoenix Suns in una gara con poca storia: Brand 22, Young 24. Infine i New Jersey Nets battono 103-101 i Cleveland Cavaliers (striscia di 17 sconfitte) con 28 di Lopez e 16 di Morrow.
Nona vittoria di fila per i New Orleans Hornets, che battono gli Oklahoma City Thunder 91-89. La coppia Durant/Westbrook limitata a "soli" 40 punti, meglio hanno fatto West e Paul con 44. Male Marco Belinelli, solo 2 punti e 14 minuti di parquet.
I San Antonio Spurs tornano al successo con il 113-102 rifilato ai Golden State Warriors: 20 di Ginobili, 18 di Parker e a seguire tutta la squadra. Per i Warriors 31 di Lee e 25 di Ellis. Gli Orlando Magic vengono fermati in casa dagli orgogliosi Detroit Pistons, che passano all'Amway Center 103-96. McGrady, Prince e Daye col ventello per Detroit, Howard e Anderson per Orlando.
Ottava sconfitta consecutiva per i Toronto Raptors, battutti a domicilio dai Grizzlies 98-100. Bargnani 29, ma ormai le cifre per questa squadra sono puramente accessorie, la delusione è totale.
I Chicago Bulls battono i Milwaukee Bucks 92-83 con 22 punti del grande veterano Kurt Thomas. Portland viene asfaltata in casa da Sacramento per 81-96, con Tyreke Evans che ne piazza 26. Houston sbanca invece Minneapolis 129-125 con i 34 di un sempre più convincente Kevin Martin. I Philadelphia 76ers superano i Phoenix Suns in una gara con poca storia: Brand 22, Young 24. Infine i New Jersey Nets battono 103-101 i Cleveland Cavaliers (striscia di 17 sconfitte) con 28 di Lopez e 16 di Morrow.
domenica 23 gennaio 2011
Prima di ritorno - Vincono le prime, boccata d'ossigeno per Roma.
Nella prima giornata del girone di ritorno Siena e Milano non erano attese da incontri proibitivi, per di più in casa, e hanno portato a casa il risultato anche se non in piena scioltezza. Il Montepaschi chiude addirittura sotto di 2 il primo tempo contro la Vanoli Cremona, salvo poi ingranare la marcia nel suo solito terzo periodo e vincere 70-62. La squadra non sta attraversando un periodo di forma entusiasmante, e l'assenza di McCalebb non può non sentirsi. La vera nota positiva però arriva da uno Zisis da 18 punti, 4 recuperi e 7/11 al tiro. Finalmente una prova convincente di un play potenzialmente decisivo, che a Siena ancora non ha dimostrato il suo valore. Anche l'Armani Jeans ci mette forse un po' troppo a scrollarsi di dosso il fanalino di coda Teramo, su cui allunga soltanto nell'ultimo quarto. L'87-74 finale è merito del gioco di squadra con 5 giocatori in doppia cifra, un convincente esordio di un Lynn Greer da 14 punti, ed un Jaaber finalmente ai livelli romani.
La Bennet Cantù mantiene saldo il suo terzo posto asfaltando a mezzogiorno la Canadian Solar Bologna 83-67, con vantaggio massimo addirittura a +24. Mazzarino ne mette 23 con 6/7 da dietro l'arco, monumentale. Al quarto posto si piazza in solitaria Montegranaro, che va a vincere 81-80 a Sassari nonostante James White (nella foto) ne abbia messi la bellezza di 38 (!!!). Per i toscani 20 di Ivanov e un ritrovato Allan Ray.
La Lottomatica Roma vince a Brindisi 84-80 un importante scontro delle parti basse della classifica. Finalmente Charles Smith si sveglia e ne sigla 23. Roma parte malissimo, chiude il primo quarto sotto di 11, ma finalmente non si scompone e recupera nel secondo. Per i capitolini molto utili anche i 15 di un ottimo Gigi Datome e i di Gordic. In ombra Dedovic, 2 punti e solo 14 minuti giocati. Per Brindisi 23 di Robertson.
Con il punteggio di 83-81 Caserta passa sul campo di un Angelico Biella abbastanza in crisi di risultati: 21 di Ere e 17 di Williams per i campani, 21 di Slaughter, 18 di Jurak e 16 di Soragna per Biella.
La Scavolini Pesaro supera la Cimberio Varese 74-72 con i 18 di Almond, ieri nell'anticipo Avellino aveva sotterrato una Benetton Treviso in caduta libera: 77-53 con 24 di Thomas, a cui aveva saputo rispondere solo Devin Smith con 19. Momento totalmente no per Motiejunas.
La Bennet Cantù mantiene saldo il suo terzo posto asfaltando a mezzogiorno la Canadian Solar Bologna 83-67, con vantaggio massimo addirittura a +24. Mazzarino ne mette 23 con 6/7 da dietro l'arco, monumentale. Al quarto posto si piazza in solitaria Montegranaro, che va a vincere 81-80 a Sassari nonostante James White (nella foto) ne abbia messi la bellezza di 38 (!!!). Per i toscani 20 di Ivanov e un ritrovato Allan Ray.
La Lottomatica Roma vince a Brindisi 84-80 un importante scontro delle parti basse della classifica. Finalmente Charles Smith si sveglia e ne sigla 23. Roma parte malissimo, chiude il primo quarto sotto di 11, ma finalmente non si scompone e recupera nel secondo. Per i capitolini molto utili anche i 15 di un ottimo Gigi Datome e i di Gordic. In ombra Dedovic, 2 punti e solo 14 minuti giocati. Per Brindisi 23 di Robertson.
Con il punteggio di 83-81 Caserta passa sul campo di un Angelico Biella abbastanza in crisi di risultati: 21 di Ere e 17 di Williams per i campani, 21 di Slaughter, 18 di Jurak e 16 di Soragna per Biella.
La Scavolini Pesaro supera la Cimberio Varese 74-72 con i 18 di Almond, ieri nell'anticipo Avellino aveva sotterrato una Benetton Treviso in caduta libera: 77-53 con 24 di Thomas, a cui aveva saputo rispondere solo Devin Smith con 19. Momento totalmente no per Motiejunas.
Si fermano Spurs e Celtics, caduta libera per i Knicks.
Una volta tanto partiamo da un squadra di "seconda fascia", gli scatenati New Orleans Hornets, che hanno strapazzato i leader della Lega con un perentorio 96-72. Ottava vittoria di fila per Chris Paul e compagni, che nel terzo quarto hanno piazzato un devastante 31-10 che ha spezzato l'equilibrio. Belinelli ha tirato molto male, 2/10, per soli 7 punti, ma con una squadra che al momento gira così non è che importi più di tanto. Brutta sconfita anche per i Boston Celtics, superati 83-85 a Washington. Shaq fermo ai box, Erden in quintetto, ma giocatori tutti un po' spenti. Si avvicina così Miami, che senza troppi problemi supera i Raptors 120-103. Bargnani nel mette 28, ma prende solo 4 rimbalzi, troppo pochi per un centro: solito problema del romano. DeRozan buoni 30 punti. Per Miami, assenti Wade e Bosh, ottima spalla di un James da 38 punti è stato il rientrato Mike Miller, che ne ha piazzati 32. Ritorno decisamente importante per la squadra di Spoelstra. Gallinari mette 23 punti in 29 minuti con un ottimo 7/12, ma i New York Knicks devono arrendersi 98-101 ad Oklahoma City alla coppia Durant/Westbrook, autori di 58 complessivi.
Chi non ne vuole aspere di frenare sono gli Orlando Magic, che passano a Houston 118-104 con un Josh Howard dominante sotto canestro e sette giocatori complessivi in doppia cifra. Anche Portland non si ferma e sconfigge i Pacers 97-92 con i soliti Aldridge e Batum.
Gli Atlanta Hawks passano in casa dei Bobcats 103-87 con un Joe Johnson da 32 punti. Blake Griffin continua a dettare legge: 30 punti e 18 rimbalzi, e i Clippers superano i Warriors 113-109 nonostante i 32 di Curry. I Bulls si liberano d'autorità dei Cavaliers 92-79 con Rose, Deng e Boozer tutti sul ventello.
I Jazz continuano a perdere in trasferta, stavolta 85-96 in casa dei 76ers. Dallas invece passa di un punto, 87-86, in casa dei New Jersey Nets: decisivi i 23 di Dirk Nowitzki.
I Detroit Pistons battono i Phoenix Suns 75-74, i Memphis Grizzlies passano a Milwaukee 94-81 con 24 e 16 rimbalzi di Marc Gasol.
Chi non ne vuole aspere di frenare sono gli Orlando Magic, che passano a Houston 118-104 con un Josh Howard dominante sotto canestro e sette giocatori complessivi in doppia cifra. Anche Portland non si ferma e sconfigge i Pacers 97-92 con i soliti Aldridge e Batum.
Gli Atlanta Hawks passano in casa dei Bobcats 103-87 con un Joe Johnson da 32 punti. Blake Griffin continua a dettare legge: 30 punti e 18 rimbalzi, e i Clippers superano i Warriors 113-109 nonostante i 32 di Curry. I Bulls si liberano d'autorità dei Cavaliers 92-79 con Rose, Deng e Boozer tutti sul ventello.
I Jazz continuano a perdere in trasferta, stavolta 85-96 in casa dei 76ers. Dallas invece passa di un punto, 87-86, in casa dei New Jersey Nets: decisivi i 23 di Dirk Nowitzki.
I Detroit Pistons battono i Phoenix Suns 75-74, i Memphis Grizzlies passano a Milwaukee 94-81 con 24 e 16 rimbalzi di Marc Gasol.
sabato 22 gennaio 2011
NBA - Il punto a metà stagione
Dovessi puntare ora un dollaro su chi arriverà fino in fondo alla stagione NBA 2010/11 io lo metterei ahime, da tifoso Lakers quale sono, sui Boston Celtics. In finale contro una tra San Antonio e proprio i Lakers.
La squadra di Doc Rivers, evidentemente ferita da queaa Gara7 che gli è stata strappata da Ron Artest e compagni, quest'anno sono il team più compatto, esperto, rognoso (nel senso buono) e tecnincamente completo. Tra qualche partita poi torna Perkins, un altro colosso da mettere a difesa del tabellone che può dare più riposo e quindi più minuti di qualità a Shaquille O'Neal, Garnett, Davis e soci. Senza contare che comunque ci sono anche Jermaine O'Neal e Erden che, soprattutto il secondo, quando entrano in campo non scherzano. La panchina è lunga e possiede una discreta qualità, e se Nate Robinson gioca con un minimo di raziocinio è un playmaker competente. Poi, non dimentichiamolo mai, Rondo, Allen e Pierce sono tre giocatori inventivi e letali. Allen sta per diventare il maggior realizzatore nella storia NBA nel tiro da 3 punti, qualcosa vorrà dire o no? Pierce è un leader nato, un "mastino" di questo gioco quanto forse soltanto Garnett sa essere. Rondo inventa basket come tre o quattro soltanto nella lega sanno fare.
A contrastare Boston a Est vedo più pericolosi gli Orlando Magic degli Heat, compagine che se non si impegna a trovare equilibri tra 5 (e non 3) giocati in campo e soluzioni tecniche più varie in attacco rischia di essere la delusione dell'anno. Van Gundy e il roster dei Magic sotto questo punto di vista garantiscono più affidabilità, con Richardson e il rinato Turkoglu in testa.
In testa a Ovest adesso ci sono i San Antonio Spurs, ammirevoli e molto di più, ma rimane l'incognita di nuovi giocatori e parte della panchina che hanno poca esperienza di playoff. Poi secondo me la squadra dipende molto più dei Celtics dalla condizione fisica di due, tre giocatori quali sono ovviamente Parker, Ginobili e Duncan. I meccanismi adesso funzionato a meraviglia, ma ci sono da affrontare parecchie trasferte e bisogna arrivare a giugno freschi ed integri.
Altra questione fondamentale: prima o poi nei playoff gli Spurs dovranno verosimilmente affrontare i Lakers, magari in finale di Conference. In una serie al meglio delle 7 io vedo ancora favoriti Kobe Bryant e compagni, in quanto posseggono esperienza e soluzioni offensive più variegate grazie a un reparto lunghi mobile e caapce di dominare arimbalzo. Il "triangolo" quando è giocato con tempi e spazi adeguati è ancora difficilmente marcabile. E poi c'è la difesa, che se per San Antonio è quella e sempre quella, molto competente, per Los Angeles è una variante impazzita ed imprevedibile, ma quando funziona ti può ribaltare una partita e una serie. Per me chi ha in squadra Odom e Artest possiede comunque un'arma difensiva pazzesca, che quando si innesca riesce a fermare qualsiasi attacco.
Possibili sorprese ad Ovest? Credo poche. Molto sfortunati i Dallas Mavericks a perdere Nowitzki e Butler quando stavano giocando veramente bene: mi sarebbe piaciuto vederli arrivare fino alla fine della regular season con quella continuità. Adesso mi paiono crollati prima di tutto alivello mentale, come sempre gli capita. Spero che i Thunder facciano grandi playoff: per me Kevin Durant quest'anno è da MVP.
La squadra di Doc Rivers, evidentemente ferita da queaa Gara7 che gli è stata strappata da Ron Artest e compagni, quest'anno sono il team più compatto, esperto, rognoso (nel senso buono) e tecnincamente completo. Tra qualche partita poi torna Perkins, un altro colosso da mettere a difesa del tabellone che può dare più riposo e quindi più minuti di qualità a Shaquille O'Neal, Garnett, Davis e soci. Senza contare che comunque ci sono anche Jermaine O'Neal e Erden che, soprattutto il secondo, quando entrano in campo non scherzano. La panchina è lunga e possiede una discreta qualità, e se Nate Robinson gioca con un minimo di raziocinio è un playmaker competente. Poi, non dimentichiamolo mai, Rondo, Allen e Pierce sono tre giocatori inventivi e letali. Allen sta per diventare il maggior realizzatore nella storia NBA nel tiro da 3 punti, qualcosa vorrà dire o no? Pierce è un leader nato, un "mastino" di questo gioco quanto forse soltanto Garnett sa essere. Rondo inventa basket come tre o quattro soltanto nella lega sanno fare.
A contrastare Boston a Est vedo più pericolosi gli Orlando Magic degli Heat, compagine che se non si impegna a trovare equilibri tra 5 (e non 3) giocati in campo e soluzioni tecniche più varie in attacco rischia di essere la delusione dell'anno. Van Gundy e il roster dei Magic sotto questo punto di vista garantiscono più affidabilità, con Richardson e il rinato Turkoglu in testa.
In testa a Ovest adesso ci sono i San Antonio Spurs, ammirevoli e molto di più, ma rimane l'incognita di nuovi giocatori e parte della panchina che hanno poca esperienza di playoff. Poi secondo me la squadra dipende molto più dei Celtics dalla condizione fisica di due, tre giocatori quali sono ovviamente Parker, Ginobili e Duncan. I meccanismi adesso funzionato a meraviglia, ma ci sono da affrontare parecchie trasferte e bisogna arrivare a giugno freschi ed integri.
Altra questione fondamentale: prima o poi nei playoff gli Spurs dovranno verosimilmente affrontare i Lakers, magari in finale di Conference. In una serie al meglio delle 7 io vedo ancora favoriti Kobe Bryant e compagni, in quanto posseggono esperienza e soluzioni offensive più variegate grazie a un reparto lunghi mobile e caapce di dominare arimbalzo. Il "triangolo" quando è giocato con tempi e spazi adeguati è ancora difficilmente marcabile. E poi c'è la difesa, che se per San Antonio è quella e sempre quella, molto competente, per Los Angeles è una variante impazzita ed imprevedibile, ma quando funziona ti può ribaltare una partita e una serie. Per me chi ha in squadra Odom e Artest possiede comunque un'arma difensiva pazzesca, che quando si innesca riesce a fermare qualsiasi attacco.
Possibili sorprese ad Ovest? Credo poche. Molto sfortunati i Dallas Mavericks a perdere Nowitzki e Butler quando stavano giocando veramente bene: mi sarebbe piaciuto vederli arrivare fino alla fine della regular season con quella continuità. Adesso mi paiono crollati prima di tutto alivello mentale, come sempre gli capita. Spero che i Thunder facciano grandi playoff: per me Kevin Durant quest'anno è da MVP.
Lakers finalmente d'autorità a Denver!
Finalmente una bella vittoria in trasferta per i Lakers contro una squadra di peso come i Denver Nuggets di Carmelo Anthony e Chauncey Billups. 107-97 con un secondo tempo d'autorità, dove prima si è scappati via nel terzo quarto e poi non si più permesso ai Nuggets di ritornare. Score ad alta percentuale per tutti i Lakers: sopra il 50% abbondante Odom, Gasol, Artest, Bynum e Bryant. Controllo assoluto dei rimbalzi (fattore fondamentale) con Gasol e Odom. Insomma, una vittoria di quelle "vere". Era ora.
Gli Spurs regolano i Knicks 101-92, quinta sconfitta di fila per D'Antoni. Bello scontro tra lunghi, ma alla fine la comptenza cestistica di Parker e Ginobili ha avuto al meglio. Gallinari 16 punti.
I Boston celtics ci mettono 12 minuti per liberarsi degli Utah Jazz. Risultato finale 110-86 con Pierce e Garnett autori di un ventello.
I Toronto Raptors massacrati ad Orlando 72-112, risultato imbarazzante e sesta sconfitta di fila. Ma mettere in discussione Triano? 32 e 19 rimbalzi per Dwight Howard, 21 e 10 per Anderson. Bargnani 11 punti e prova incolore. Se la ride invece Marco Belinelli, che infligge con i suoi New Orleans Hornets un pesantisimo 100-59 a dimicilio agli Atlanta Hawks: 15 per lui con un buon 5/8. Hornets ins triscia positiva di 7, sono decisamente caldi. I Golden State Warriors superano dopo un supplementare i Kings 119-112 con Ellis che mette un magnifico buzzer per andare all'overtime. 28 per lui, 34 per Curry e 22 per Lee. Dall'altra parte Tyreke Evans ne mette 35.
I Memphis Grizzlies battono gli Houston Rockets 115-110 con i soliti Randolph e Gay, che neutralizzano alla fine i 32 di Kevin Martin. I Bucks passano a Cleveland 102-88 con i ventelli di Bogut e Maggette. Bella vittoria dei Phoenix Suns a Washington per 109-91: sugli scudi Channing frye ei suoi 25 punti. Infine i Nets sconfiggono i Piston 89-74 in un match che probabilmente non molti ricorderanno...
venerdì 21 gennaio 2011
Il carattere dei Portland Trail Blazers
Prima l'infortunio Greg Oden, poi il giocatore-franchigia Brandon Roy, qualche giorno fa Marcus Camby. Molte squadre avrebbero gettato la spugna e la stagione. I Portland Trail Blazers no, sembrano fare gruppo e mostrare una tenacia onestamente sorprendente, almeno per me. Quarta vittoria di fila stanotte contro i Los Angeles Clippers, che avevano Eric Gordon e Blake Griffin che certamente non sono stati a guardare: 35 per il primo, 20 e 14 rimbalzi per l'altro. Portland però ha giocato di squadra, ha messo intensità e carattere per sopperire alla inevitabile carenza tecnica dovuta soprattuto alla perdita di Roy. Aldridge ormai è un punto di riferimento sicuro: 28 per lui come per Matthews, che sta notevolmente salendo di colpi. E stanotte anche Rudy Fernandez ha fatto il suo eccome, con 7/10 dal campo e 17 punti totali. A cavallo tra secondo e terzo periodo Portland ha inserito le marce alte e per i Clippers non c'è stato niente da fare, inchino a questa squadra di lottatori veri.
I Chicago Bulls battono 82-77 i Dallas Mavericks con 26 di Derrick Rose, che pur non tirando bene trascina i suoi con un carisma ormai consolidato. Infine i Charlotte Bobcats superano i Philadelphia 76ers 100-97 con bei 31 di Augustin.
I Chicago Bulls battono 82-77 i Dallas Mavericks con 26 di Derrick Rose, che pur non tirando bene trascina i suoi con un carisma ormai consolidato. Infine i Charlotte Bobcats superano i Philadelphia 76ers 100-97 con bei 31 di Augustin.
giovedì 20 gennaio 2011
Una Lottomatica senza attributi butta via la vittoria nell'esordio di Top16
In un PalaLottomatica praticamente vuoto (ed onestamente non ce la sentiamo di biasimare chi non vuole più spendere denaro per vedere dal vivo questa squadra...) Roma spreca in maniera imbarazzante quella che era probabilmente l'unica occasione di vincere una partita in questo girone di Top16.
In vantaggio di 8 punti a meno di 4 minuti dalla fine la squadra di Filipovski ha completamente smesso di attaccare, lasciando che l'Olimpia Lubiana, eseguendo semplicemente gli schemi, tornasse in partita fino al 58 pari. Poi una bomba di un Dasic positivo ma comunque troppo ondivago anche all'interno di una singola partita (18 punti e 11 rimbalzi per lui) e una bella penetrazione di Gordic - PUNTIAMO SU QUESTO PLAY E MENO SU WASHINGTON!!! - ci ridanno il + 5 che poteva davvero spezzare l'equilibrio. Ma ecco il nuovo blackout tecnico, mentale ma soprattutto emotivo. Nessuna grinta, nessuna reazione rabbiosa, solo le gambe molli e una serie di disconnessioni tra i giocatori che lasciano trasparire una confusione e un'insicurezza disarmanti. Lubiana arriva coi liberi al 64-63, e con 9" da giocare si lascia il tiro decisivo a Gordic, un ventenne che ne aveva preso soltano un altro in partita, quello sopra citato appunto. MA CHE VUOL DIRE???
Il "cappotto" nel girone è a un passo già alla prima giornata. In campionato siamo messi male a dir poco. A questo punto è meglio creare un gruppo di giovani vogliosi anche se inesperti e dargli la possibilità di esprimersi con libertà. Con tutto il rispetto, i cosiddetti "senatori" latitano pesantemente e onestamente non meritano di giocare così tanti minuti. Charles Smith? Dannoso. Affidiamo la squadra a Gordic, Dedovic, Dasic, Datome e vediamo. E basta aspettare presunti talenti o presunti "lottatori" che poi alla fine si tirano costantemente indietro, sia mentalmente che fisicamente. Dovremmo avere in Crosariol un centro che intimidisce, ma nei momenti importanti non ha mai fermato una penetrazione se non con il fallo.
Ultima considerazione: forse è giunto il momento di mettere in discussione anche la dirigenza, che continua a costruire squadre con ossature che ogni anno poi ri rivelano troppo deboli.
In vantaggio di 8 punti a meno di 4 minuti dalla fine la squadra di Filipovski ha completamente smesso di attaccare, lasciando che l'Olimpia Lubiana, eseguendo semplicemente gli schemi, tornasse in partita fino al 58 pari. Poi una bomba di un Dasic positivo ma comunque troppo ondivago anche all'interno di una singola partita (18 punti e 11 rimbalzi per lui) e una bella penetrazione di Gordic - PUNTIAMO SU QUESTO PLAY E MENO SU WASHINGTON!!! - ci ridanno il + 5 che poteva davvero spezzare l'equilibrio. Ma ecco il nuovo blackout tecnico, mentale ma soprattutto emotivo. Nessuna grinta, nessuna reazione rabbiosa, solo le gambe molli e una serie di disconnessioni tra i giocatori che lasciano trasparire una confusione e un'insicurezza disarmanti. Lubiana arriva coi liberi al 64-63, e con 9" da giocare si lascia il tiro decisivo a Gordic, un ventenne che ne aveva preso soltano un altro in partita, quello sopra citato appunto. MA CHE VUOL DIRE???
Il "cappotto" nel girone è a un passo già alla prima giornata. In campionato siamo messi male a dir poco. A questo punto è meglio creare un gruppo di giovani vogliosi anche se inesperti e dargli la possibilità di esprimersi con libertà. Con tutto il rispetto, i cosiddetti "senatori" latitano pesantemente e onestamente non meritano di giocare così tanti minuti. Charles Smith? Dannoso. Affidiamo la squadra a Gordic, Dedovic, Dasic, Datome e vediamo. E basta aspettare presunti talenti o presunti "lottatori" che poi alla fine si tirano costantemente indietro, sia mentalmente che fisicamente. Dovremmo avere in Crosariol un centro che intimidisce, ma nei momenti importanti non ha mai fermato una penetrazione se non con il fallo.
Ultima considerazione: forse è giunto il momento di mettere in discussione anche la dirigenza, che continua a costruire squadre con ossature che ogni anno poi ri rivelano troppo deboli.
Celtics e Spurs sempre più lontani
Con la vittoria 86-82 sui Detroit Pistons i Boston Celtics hanno ripreso un vantaggio di 3 partite sui Miami Heat, al momento ripiombati in una discreta crisi di risutlati e soprattutto gioco. Stanotte a piegare Prince e soci ci ha pensato un Paul Pierce da 22 punti e soprattutto una difesa di squadra di quelle che solo i Celtics sanno mettere in campo. Al TD Garden giocare una partita a punteggio basso è ormai sinonimo di sconfitta. Considerando che anche Shaquille O'Neal - stanotte 12 e 12 rimbalzi - sta ritrovando un minimo di forma, Boston appare oggi inarrivabile, infortuni e stanchezza permettendo. Sembrano invece essersi pesantemente inceppati i New York Knicks, battuti a Houston con un pesante 89-104: a salvarsi parzialmente solo Stoudemire e i suoi 25 punti. Chi invece continua a convincere - e lo ha fatto anche, anzi soprattutto, nella sconfitta coi Celtics - sono gli Orlando Magic, che hanno sistemato di misura 99-98 i 76ers con 6 giocatori in doppia cifra. I New Jersey Nets (che a quanto pare hanno definitivamente rinunciato a Carmelo Anthony) superano 103-93 gli Utah Jazz che stanno attraversando un momento non ottimale. Milwaukee torna alla vittoria sconfiggendo i Washington Wizards 100-87.
Passiamo ad Ovest, dove i San Antonio Spurs nel terzo quarto passeggiano sui Toronto Raptors, recuperano il -11 dell'intervallo e chiudono con un perentorio 104-95. Male Bargnani con 14 punti ottenuti con un 6/20 al tiro. Anche Ginolbili sbaglia molto dal campo ma mette un grandioso 14/14 ai liberi per 23 punti totali. Ottimo Blair con 22 segnature. Gli Spurs adesso hanno 6 partite di vantagio sui Lakers, sconfitti a Dallas 100-109. Terzo periodo imbarazzante per Kobe e compagni, che dopo i Clippers qualche giorno fa sono riusciti a far resuscitare anche i Mavericks. Decisivi Kidd, Marion e Terry, inutili i ventelli di Bryant, Gasol e Odom.
Anthony ne piazza 35, risponde ai 50 combinati della coppia Westbrook/Durant, e i Nuggets battono i Thunder 112-107 in uno statement game secondo me abbastanza importante. Vincono anche i New Orleans Hornets, 103-102 sui Memphis Grizzlies: 20 e 12 assist per Paul, 8 punti con 4/7 per Belinelli. I Suns passano a Cleveland con i 27 dell'eterno Grant Hill e i 15 e 15 assist dell'infinito Steve Nash. I Portland Trail Blazers provano a reagire alla serie interminabile di infortuni (sarà operato anche Marcus Camby) e vanno a sbancare Sacramento 94-90 con Aldridge, Batum e Przybilla. I Warriors superano i Pacers con 36 di Ellis, che contrastano i 32 di Granger. La ciliegina finale è però il solito portento Blake Griffin, che ne mette 29 nella vittoria dei Clippers sui Timberwolves 126-111. Ad andare però in doppia cifra è il suo rivale diretto Kevin Love, con 26 e 11 rimbalzi.
Passiamo ad Ovest, dove i San Antonio Spurs nel terzo quarto passeggiano sui Toronto Raptors, recuperano il -11 dell'intervallo e chiudono con un perentorio 104-95. Male Bargnani con 14 punti ottenuti con un 6/20 al tiro. Anche Ginolbili sbaglia molto dal campo ma mette un grandioso 14/14 ai liberi per 23 punti totali. Ottimo Blair con 22 segnature. Gli Spurs adesso hanno 6 partite di vantagio sui Lakers, sconfitti a Dallas 100-109. Terzo periodo imbarazzante per Kobe e compagni, che dopo i Clippers qualche giorno fa sono riusciti a far resuscitare anche i Mavericks. Decisivi Kidd, Marion e Terry, inutili i ventelli di Bryant, Gasol e Odom.
Anthony ne piazza 35, risponde ai 50 combinati della coppia Westbrook/Durant, e i Nuggets battono i Thunder 112-107 in uno statement game secondo me abbastanza importante. Vincono anche i New Orleans Hornets, 103-102 sui Memphis Grizzlies: 20 e 12 assist per Paul, 8 punti con 4/7 per Belinelli. I Suns passano a Cleveland con i 27 dell'eterno Grant Hill e i 15 e 15 assist dell'infinito Steve Nash. I Portland Trail Blazers provano a reagire alla serie interminabile di infortuni (sarà operato anche Marcus Camby) e vanno a sbancare Sacramento 94-90 con Aldridge, Batum e Przybilla. I Warriors superano i Pacers con 36 di Ellis, che contrastano i 32 di Granger. La ciliegina finale è però il solito portento Blake Griffin, che ne mette 29 nella vittoria dei Clippers sui Timberwolves 126-111. Ad andare però in doppia cifra è il suo rivale diretto Kevin Love, con 26 e 11 rimbalzi.
mercoledì 19 gennaio 2011
Siena perde la prima di Top 16 a Istanbul.
Poteva cominciare meglio l'avventura del Montepaschi Siena in questa Top 16: sconfitta in casa dell'Efes Pilsen per 58-60, risultato non tragico e sicuramente ribaltabile, però dispiace perché arriva in un momento non particolarmente folgorante dei ragazzi di coach Pianigiani, e soprattutto perché l'assenza di McCalebb si è tremendamente fatta sentire al primo appuntamento veramente importante senza di lui. Siena è stata in partita sempre, ma non è mai riuscita a dare la zampata vincente che ha contraddistinto il suo passato recente. A punirla un Rakocevic da 17 punti e molta solidità, mentre per il Montepaschi bella prova di Rakovic, Kaukenas e tutto sommato anche uno Zisis autore di 9 punti, di una tripla fondamentale che ha rimesso in partita la sua squadra nel finale, e che ha avuto la palla della vittoria tra le mani ma l'ha sbagliata. Peccato.
Nell'altra gara il Real Madrid di Ettore Messina ha fatto un sol boccone del Partizan Belgrado accelerando nel secondo quarto senza più voltarsi indietro. 78-58 il risultato finale. Anche il Panathinaikos ha esordito alla grande strapazzando il il Lietuvos Rytas 80-59, per di più in trasferta. Pella anche la vittoria del Power Valencia che tra le mura amiche ha superato 73-59 lo Zalgiris.
Nell'altra gara il Real Madrid di Ettore Messina ha fatto un sol boccone del Partizan Belgrado accelerando nel secondo quarto senza più voltarsi indietro. 78-58 il risultato finale. Anche il Panathinaikos ha esordito alla grande strapazzando il il Lietuvos Rytas 80-59, per di più in trasferta. Pella anche la vittoria del Power Valencia che tra le mura amiche ha superato 73-59 lo Zalgiris.
Basta l'organizzazione degli Hawks per infliggere a Miami la quarta sconfitta.
Nella vittoria degli Atlanta Hawks a Miami 93-89 dopo un supplementare corre tutta la differenza che c'è tra una squadra minimanete organizzata a un'altra che punta quasi esclusivamente sulla capacità tecniche ed atletiche delle loro star.
Basta guardare gli highlights del match per capire come nei momenti importanti gli Heat siano stati deficitari quanto a comunicazione ed intesa di squadra. Cosa che agli Hawks, che pure al momento stanno secondo me disputando una stagioen al di sotto delle aspettative, un minimo appartiene. Ecco così che, mancante Bosh per un infortunio alla caviglia, i 34 del rientrante LeBron James (con 30 tiri, troppi) e i 27 di Wade non nascondono i problemi tattici e di amalgama tra i giocatori.
Nell'altra gara giocata stanotte i Charlotte Bobcats hanno interoto la striscia di otto vittorie casalinghe dei Chicago Bulls vincendo allo United Center per 83-82. I 33 di un grande Derrick Rose non bastano, e il play dei Bulls sbaglia il tiro della vittoria.
Basta guardare gli highlights del match per capire come nei momenti importanti gli Heat siano stati deficitari quanto a comunicazione ed intesa di squadra. Cosa che agli Hawks, che pure al momento stanno secondo me disputando una stagioen al di sotto delle aspettative, un minimo appartiene. Ecco così che, mancante Bosh per un infortunio alla caviglia, i 34 del rientrante LeBron James (con 30 tiri, troppi) e i 27 di Wade non nascondono i problemi tattici e di amalgama tra i giocatori.
Nell'altra gara giocata stanotte i Charlotte Bobcats hanno interoto la striscia di otto vittorie casalinghe dei Chicago Bulls vincendo allo United Center per 83-82. I 33 di un grande Derrick Rose non bastano, e il play dei Bulls sbaglia il tiro della vittoria.
martedì 18 gennaio 2011
Garnett è tornato, i soliti Lakers fermano Durant.
13 gare giocate stanotte, la più importante è stata senza dubbio lo statement game disputato tra i Celtics e i Magic, finito 109-106 per la squadra di Doc Rivers. Ray Allen esiziale con 26 punti e 8/11 al tiro, squadra compatta, Garnett al rientro autore di 19 e 8 rimbalzi. Boston c'è, eccome. Per Orlando un 33 e 13 rimbalzi di Dwight Howard.
Soliti fastidiosi Lakers: dopo la pessima sconfitta nel derby si rifanno subito battendo gli Oklahoma City Thunder 101-94 con una bella prova di squadra, 21 per Gasol e Bryant, 24 per Durant, 32 per Westbrook.
Continua il periodo negativo dei New York Knicks, battutti al Madison dai Phoenix Suns 121-129. Danilo Gallinari è rientrato con 17 punti, Stoudermire ha bussato 41 volte a canestro, ma alla fine i 29 di Carter , i 25 di Hill e Nash che ha dominato Felton sono stati i fattori decisivi. Derby italiano tra New Orleans e Toronto, con Belinelli che al rientro mette solo 2 punti. Non fa molto meglio Bargnani che ne piazza 11 e perde 81-85.
Dallas ritrova finalmente un Dirk Nowitzki da 32 punti ma non interrompe la serie nerissima: sconfitta a Detroit 89-103 da Stuckey e Prince. Anche gli Utah Jazz non stanno brillando, e vanno a perdere a Washington 101-108 nonostante i 28 e 11 assist di Deron Williams e i 28 di Jefferson.
Bene invece i Chicago Bulls che passano facilmente a Memphis 96-84. Derrick Rose, Luol Deng e Kyle Korver sopra il ventello, non basta ai Grizzlies il solito Randolph. Portland sconfigge i Timberwolves 113-102 con i giganteschi 37 e 12 rimbalzi di Aldridge, aiutato dai 23 di Matthews. 22 e 17 per Kevin Love.
Blake Griffin gioca una partita monumentale da 47 punti e 14 rimbalzi e i Clippers superano i Pacers 114-107. Questo giocatore comincia ad essere incontenibile.
Chiudiamo con Golden State Warriors-New Jersey Nets 109-100 (Ellis 26, Lee 24), Atlanta Hawks-Sacramento Kings 100-98 (Johnson 36, Horford 23), Houston Rockets-MIlwaukee Bucks 93-84 (Martin 36, Maggette 25), Philadelphia 76ers-Charlotte Bobcats 96-92 (Diaw 25, Williams 23).
Soliti fastidiosi Lakers: dopo la pessima sconfitta nel derby si rifanno subito battendo gli Oklahoma City Thunder 101-94 con una bella prova di squadra, 21 per Gasol e Bryant, 24 per Durant, 32 per Westbrook.
Continua il periodo negativo dei New York Knicks, battutti al Madison dai Phoenix Suns 121-129. Danilo Gallinari è rientrato con 17 punti, Stoudermire ha bussato 41 volte a canestro, ma alla fine i 29 di Carter , i 25 di Hill e Nash che ha dominato Felton sono stati i fattori decisivi. Derby italiano tra New Orleans e Toronto, con Belinelli che al rientro mette solo 2 punti. Non fa molto meglio Bargnani che ne piazza 11 e perde 81-85.
Dallas ritrova finalmente un Dirk Nowitzki da 32 punti ma non interrompe la serie nerissima: sconfitta a Detroit 89-103 da Stuckey e Prince. Anche gli Utah Jazz non stanno brillando, e vanno a perdere a Washington 101-108 nonostante i 28 e 11 assist di Deron Williams e i 28 di Jefferson.
Bene invece i Chicago Bulls che passano facilmente a Memphis 96-84. Derrick Rose, Luol Deng e Kyle Korver sopra il ventello, non basta ai Grizzlies il solito Randolph. Portland sconfigge i Timberwolves 113-102 con i giganteschi 37 e 12 rimbalzi di Aldridge, aiutato dai 23 di Matthews. 22 e 17 per Kevin Love.
Blake Griffin gioca una partita monumentale da 47 punti e 14 rimbalzi e i Clippers superano i Pacers 114-107. Questo giocatore comincia ad essere incontenibile.
Chiudiamo con Golden State Warriors-New Jersey Nets 109-100 (Ellis 26, Lee 24), Atlanta Hawks-Sacramento Kings 100-98 (Johnson 36, Horford 23), Houston Rockets-MIlwaukee Bucks 93-84 (Martin 36, Maggette 25), Philadelphia 76ers-Charlotte Bobcats 96-92 (Diaw 25, Williams 23).
lunedì 17 gennaio 2011
Quando eravamo re - Allen Iverson, The Answer
Proprio adesso che si trova nel momento di massima difficoltà ci pare giusto ricordare a tutti quale grande, immenso giocatore è stato Allen Iverson. Prima scelta al draft 1996 dei Philadelphia 76ers, ha giocato con questa franchigia per 11 stagioni, dando letteralmente tutto per essa. Quattro volte miglior marcatore NBA, MVP nel 2001, quando trascinò la squadra alle finali contro i Lakers e vinse da solo gara1 a Los Angeles.
Dopo Philadelphia Denver, Detroit, Memphis per tre partite, poi un brevissimo ritorno ai 76ers e infine la Turchia al Besiktas. Adesso i problemi di salute che potrebbero essere più gravi ed andare oltre la mera attività agonistica.
Ancora oggi ci si chiede come poteva un corpo minuto e fragile come il suo contenere un cuore ed un guerriero così grandi: Iverson non si è fermato davanti a nessun avversario, davanti a nessun punteggio. Un piccolo grande, grandissimo giocatore.
Dopo Philadelphia Denver, Detroit, Memphis per tre partite, poi un brevissimo ritorno ai 76ers e infine la Turchia al Besiktas. Adesso i problemi di salute che potrebbero essere più gravi ed andare oltre la mera attività agonistica.
Ancora oggi ci si chiede come poteva un corpo minuto e fragile come il suo contenere un cuore ed un guerriero così grandi: Iverson non si è fermato davanti a nessun avversario, davanti a nessun punteggio. Un piccolo grande, grandissimo giocatore.
domenica 16 gennaio 2011
Lakers presuntuosi, sconfitta idiota coi Clippers nel derby.
La solita supponenza di una squadra che crede di vincere le partite soltanto col blasone. I Los Angeles Lakers vanno a perdere 92-99 coi Clippers un derby che potevano tranquillamente portare a casa, avanti di 12 e con il controllo totale a metà del terzo periodo. Ma gli uomini di Jackson come troppo spesso gli capita tolgono il piede dall'acceleratore, staccano la spina della concentrazione, ed Eric Gordon (30 punti) e Blake Griffin (18 e 13 rimbalzi dopo un pessimo primo tempo) riportano in gara i Clippers e nell'utlimo periodo (parziale 31-19) sorpassano senza voltarsi più indietro. Sconfitta che fa davvero imbufalire per i gialloviola, pigri e supponenti dopo un buon periodo costellato con 7 vittorie. Si doveva vincere anche questa per avvicinarsi il più possibile agli Spurs. Sconfitta stupida.
P.S. Nel finale a partita finita stupido acenno di rissa che ha portato all'espulsione Baron Davis, Blake Griffin, Lamar Odom e un incolpevole ed allibito Ron Artest. Episodio assurdo, Lakers sempre troppo nervosi.
P.S. Nel finale a partita finita stupido acenno di rissa che ha portato all'espulsione Baron Davis, Blake Griffin, Lamar Odom e un incolpevole ed allibito Ron Artest. Episodio assurdo, Lakers sempre troppo nervosi.
Ultima di andata - Siena passa a Roma, l'Armani di Peterson asfalta Pesaro.
Con la vittoria al PalaLottomatica 73-67 il Montepaschi Siena mantiene intatto il vantaggio sull'Armani Jeans Milano e si laurea Campione d'Inverno con l'invidiabile score di 14-1.
A sistemare Roma ci ha pensato il gioco di squadra, che ha fatto notare pochissimo l'assenza di McCalebb, e un Rimantas Kaukenas trascinatore con 17 punti. Per Roma soliti alti e bassi: Smith e Crosariol partono alla grande epoi si perdono clamorosamente. Note positive da Dasic (14 punti) e dal neoacquisto Gordic (altri 13 punti come a Bologna), volenteroso ma non sempre lucido Dedovic. Malissimo Washington e i tiri liberi, un inquietante 11/21. Milano batte 94-84 la Scavolini in una partita dominata ben oltre i dieci punti di scarto del punteggio finale. Hawkins 23, Jaaber 19 (quanto li rimpiangono a Roma? Parecchio...), per Pesaro Hackett 23 e Diaz 21. Vista la striscia vincente dell'Armani da quando è arrivato Dan Peterson in panchina, lo scetticismo che avevo espresso alla notizia del suo tesseramento devo rimangiarmelo: Chapeau Dan!
Dopo 6 sconfitte Varese torna al successo nel derby contro Cantù di mezzogiorno: l'82-67 è firmato soprattutto da un Phil Goss fenomenale, autore di 26 punti con 10/14 al tiro.
La "cura" Luca Bechi fa sempre meglio all'Enel Brindisi, che sbanca Avellino all'ultimo tiro 80-79. Protagonista Anthony Robertson con 27 punti, per Avellino ottimi i 22 di Troutman. Ultima rimane Teramo, battuta in casa 55-62 dalla Caandian Solar Bologna: top scorer Winston con 14 punti (altro ex-romano...). Montegranaro d'autorità va a vincere a Biella 86-78 con le belle prove di Ivanov e Ford, per i padroni di casa 19 dell'intramontabile Matteo Soragna. Negli anticipi di ieri tremenda mazzata casalinga per Treviso, sconfitta 67-90 da Caserta (20 di Williams), e bella vittoria di Sassari 83-71 contro Cremona.
A sistemare Roma ci ha pensato il gioco di squadra, che ha fatto notare pochissimo l'assenza di McCalebb, e un Rimantas Kaukenas trascinatore con 17 punti. Per Roma soliti alti e bassi: Smith e Crosariol partono alla grande epoi si perdono clamorosamente. Note positive da Dasic (14 punti) e dal neoacquisto Gordic (altri 13 punti come a Bologna), volenteroso ma non sempre lucido Dedovic. Malissimo Washington e i tiri liberi, un inquietante 11/21. Milano batte 94-84 la Scavolini in una partita dominata ben oltre i dieci punti di scarto del punteggio finale. Hawkins 23, Jaaber 19 (quanto li rimpiangono a Roma? Parecchio...), per Pesaro Hackett 23 e Diaz 21. Vista la striscia vincente dell'Armani da quando è arrivato Dan Peterson in panchina, lo scetticismo che avevo espresso alla notizia del suo tesseramento devo rimangiarmelo: Chapeau Dan!
Dopo 6 sconfitte Varese torna al successo nel derby contro Cantù di mezzogiorno: l'82-67 è firmato soprattutto da un Phil Goss fenomenale, autore di 26 punti con 10/14 al tiro.
La "cura" Luca Bechi fa sempre meglio all'Enel Brindisi, che sbanca Avellino all'ultimo tiro 80-79. Protagonista Anthony Robertson con 27 punti, per Avellino ottimi i 22 di Troutman. Ultima rimane Teramo, battuta in casa 55-62 dalla Caandian Solar Bologna: top scorer Winston con 14 punti (altro ex-romano...). Montegranaro d'autorità va a vincere a Biella 86-78 con le belle prove di Ivanov e Ford, per i padroni di casa 19 dell'intramontabile Matteo Soragna. Negli anticipi di ieri tremenda mazzata casalinga per Treviso, sconfitta 67-90 da Caserta (20 di Williams), e bella vittoria di Sassari 83-71 contro Cremona.
Terza sconfitta di fila per Miami
Perdonate l'aggiornamento tardivo, problemi di connessione.
Ancora fuori LeBron James per infortunio, Miami dimostra di non avere ancora un gioco valido per sopperire ad un'assenza così importante, e perde la terza di fila a Chicago per 96-99. Dwyane Wade ne mette 33, Bosh 17, ma alla fine il dominatore della partita è il solito Derrick Rose che ne piazza 34 con 8 assist. Gli Heat tornano lontani da Boston.
Chi sta peggio della squadra di Spoelstra sono gli sfortunatissimi Dallas Mavericks, che nel momento in cui stavano dimostrando grande affidabilità hanno perso sia Nowitzki che Butler. Però adesso la quinta sconfitta di fila a Memphis denota la solita fragilità psicologica di una squadra che non sa reagire alle avversità. 70-89 è un punteggio pesantissimo.
In quella che potrebbe essere stata l'ultima partita a Denver per Anthony e Billups, i Nuggets hanno strapazzato Cleveland 127-99 segnando 80 (!) punti nel primo tempo. Si rimettono in carregiata gli Orlando Magic che vincono in casa dei Timberwolves 108-99 con 21 punti di Richardson e Redick. Toronto sconfitta a Washington nonostante i 25 di Bargnani e i 21 di Calderon. Gli Hornets abbastanza in forma sbancano invece Charlotte 88-81 con 26 di David West. Portland supera i Nets 96-89 con i 50 punti combinati da Aldridge e Batum, che fanno meglio dei 32 di Lopez. Chiudiamo con Houston che coglie una sorprendnete vittoria 112-106 ad Atlanta (24 di Brooks, 30 per Johnson) e Detroit che davanti al pubblico amico supera Sacramento 110-106 con i 21 dell'eterno combattente Tayshaun Prince.
Ancora fuori LeBron James per infortunio, Miami dimostra di non avere ancora un gioco valido per sopperire ad un'assenza così importante, e perde la terza di fila a Chicago per 96-99. Dwyane Wade ne mette 33, Bosh 17, ma alla fine il dominatore della partita è il solito Derrick Rose che ne piazza 34 con 8 assist. Gli Heat tornano lontani da Boston.
Chi sta peggio della squadra di Spoelstra sono gli sfortunatissimi Dallas Mavericks, che nel momento in cui stavano dimostrando grande affidabilità hanno perso sia Nowitzki che Butler. Però adesso la quinta sconfitta di fila a Memphis denota la solita fragilità psicologica di una squadra che non sa reagire alle avversità. 70-89 è un punteggio pesantissimo.
In quella che potrebbe essere stata l'ultima partita a Denver per Anthony e Billups, i Nuggets hanno strapazzato Cleveland 127-99 segnando 80 (!) punti nel primo tempo. Si rimettono in carregiata gli Orlando Magic che vincono in casa dei Timberwolves 108-99 con 21 punti di Richardson e Redick. Toronto sconfitta a Washington nonostante i 25 di Bargnani e i 21 di Calderon. Gli Hornets abbastanza in forma sbancano invece Charlotte 88-81 con 26 di David West. Portland supera i Nets 96-89 con i 50 punti combinati da Aldridge e Batum, che fanno meglio dei 32 di Lopez. Chiudiamo con Houston che coglie una sorprendnete vittoria 112-106 ad Atlanta (24 di Brooks, 30 per Johnson) e Detroit che davanti al pubblico amico supera Sacramento 110-106 con i 21 dell'eterno combattente Tayshaun Prince.
sabato 15 gennaio 2011
A Ovest è duello tra Spurs e Lakers
Quinta vittoria di fila per i San Antonio Spurs nel derby texano su Dallas, settima per i Lakers sui Nets: le due quadre stanno prendendo il largo nella Western Conference, se continuano a giocare in questo modo difficile che vengano riprese. Saranno loro a giocarsi il primo posto ad Ovest, con gli Spurs che al momento hanno un vantaggio consistente di 5 partite ma hanno giocato molto più in casa rispetto ai Lakers.
Ma torniamo a stanotte. 101-89 di San Antonio su Dallas, sempre mancante di Nowitzki e Butler. Poco da fare, partita messa in ghiaccio senza troppi problemi da Ginobili e compagni. I 35 punti di Lopez hanno dato qualche patema in più ai Lakers, che però hanno sfoderato un Kobe Bryant da 27, un Gasol da 20 e Odom, Artest e Brown in doppia cifra.
Passiamo ad Est dove i Celtics si riprendono un minimo vantaggio in classifica sugli Heat battendo i Charlotte Bobcats 99-94 con tutto il quintetto di aprtenza in doppia cifra e uno Shaquille O'Neal da 23 punti con 10/12. Se la voce che vorrebbe Rasheed Wallace tornare a giocare con i Celtics, quando Garnett recupererà dall'infortunio ci sarà davvero da divertirsi. Brutta sconfitta casalinga dei New York Knicks che si sono fatti sorprendere 83-93 dai sacramento Kings. Giornata nerissima per Felton, 2/15 al tiro. Magnigica invece per Udrih, 11/14 e 29 punti totali. Non va meglio a Toronto, sconfitta dai Detroit Pistons 95-101. 31 per Bargnani, dall'altra parte 22 per McGrady. Chicago passa invece in casa degli Indiana Pacers 99-85 con 29 di Derrick Rose.
Torniamo ad Ovest dove gli Hornets trovano una bella vittoria in overtime a Houston 110-105 e consolidano il sesto posto. 29 di David West, doppie doppie corpose per Okafor e Ariza, 23 per Jack. Gli Utah Jazz battono facilmente i Cavaliers 121-99 con 26 di Williams e 20 di Miles, Phoenix sconfigge Portland 115-111 con un ammirevole 23 e 13 assist di Steve Nash. Facciamo gli auguri a Brandon Roy che dovrà operarsi ad entrambe le gnocchia. Ultime due gare: i Golden State Warriors hanno sorpassato i Los Angeles Clippers 122-112 con 30 di Monta Ellis, i 76ers hanno battuto i Bucks 95-94 con i 25 di Louis Williams.
Ma torniamo a stanotte. 101-89 di San Antonio su Dallas, sempre mancante di Nowitzki e Butler. Poco da fare, partita messa in ghiaccio senza troppi problemi da Ginobili e compagni. I 35 punti di Lopez hanno dato qualche patema in più ai Lakers, che però hanno sfoderato un Kobe Bryant da 27, un Gasol da 20 e Odom, Artest e Brown in doppia cifra.
Passiamo ad Est dove i Celtics si riprendono un minimo vantaggio in classifica sugli Heat battendo i Charlotte Bobcats 99-94 con tutto il quintetto di aprtenza in doppia cifra e uno Shaquille O'Neal da 23 punti con 10/12. Se la voce che vorrebbe Rasheed Wallace tornare a giocare con i Celtics, quando Garnett recupererà dall'infortunio ci sarà davvero da divertirsi. Brutta sconfitta casalinga dei New York Knicks che si sono fatti sorprendere 83-93 dai sacramento Kings. Giornata nerissima per Felton, 2/15 al tiro. Magnigica invece per Udrih, 11/14 e 29 punti totali. Non va meglio a Toronto, sconfitta dai Detroit Pistons 95-101. 31 per Bargnani, dall'altra parte 22 per McGrady. Chicago passa invece in casa degli Indiana Pacers 99-85 con 29 di Derrick Rose.
Torniamo ad Ovest dove gli Hornets trovano una bella vittoria in overtime a Houston 110-105 e consolidano il sesto posto. 29 di David West, doppie doppie corpose per Okafor e Ariza, 23 per Jack. Gli Utah Jazz battono facilmente i Cavaliers 121-99 con 26 di Williams e 20 di Miles, Phoenix sconfigge Portland 115-111 con un ammirevole 23 e 13 assist di Steve Nash. Facciamo gli auguri a Brandon Roy che dovrà operarsi ad entrambe le gnocchia. Ultime due gare: i Golden State Warriors hanno sorpassato i Los Angeles Clippers 122-112 con 30 di Monta Ellis, i 76ers hanno battuto i Bucks 95-94 con i 25 di Louis Williams.
venerdì 14 gennaio 2011
Tripla doppia per Westbrook, Miami strapazzata a Denver
Continua la striscia positiva degli Oklahoma City Thunder, arrivati al quarto successo di fila con la vittoria 125-124 sugli Orlando Magic. Prima di tutti gli altri questa volta va segnalata la prova di un enorme Russell Westbrook, che ha messo a referto una tripla doppia da 32 punti, 13 assit e 10 rimbalzi. Monumentale. Ma il canestro decisivo l'ha messo, e non poteva essere altrimenti, Kevin Durant (MVP! MVP!), autore di 36 punti con un incredibile 13-17 al tiro. Per i Magic Dwight Howard non è di certo rimasto a guardare: 39 punti e 18 rimbalzi, a cui si è aggiunto un 4/5 da 3 punti per J.J.Redick. Insomma, partita di alto livello.
Chi invece non ha giocato secondo gli standard che gli competono sono stati i Miami Heat, orfani di LeBron James, asfaltati in casa dei Denver Nuggets 130-102. Partita chiusa da una maestosa seconda frazione di Anthony e compagni, finita con un devastante 34-20. Protagonista del match J.R.Smith, che ha piazzato un 8/14 da dietro l'arco.Per gli Heat discreto Bosh con 26 punti.
Nel terzo incontro di ieri i Minnesota Timberwolves hanno superato i Washington Wizards 109-97 con un Kevin Love da 35 e 11 rimbalzi, che non ha fatto pesare ai suoi l'assenza di Michael Beasley.
Chi invece non ha giocato secondo gli standard che gli competono sono stati i Miami Heat, orfani di LeBron James, asfaltati in casa dei Denver Nuggets 130-102. Partita chiusa da una maestosa seconda frazione di Anthony e compagni, finita con un devastante 34-20. Protagonista del match J.R.Smith, che ha piazzato un 8/14 da dietro l'arco.Per gli Heat discreto Bosh con 26 punti.
Nel terzo incontro di ieri i Minnesota Timberwolves hanno superato i Washington Wizards 109-97 con un Kevin Love da 35 e 11 rimbalzi, che non ha fatto pesare ai suoi l'assenza di Michael Beasley.
mercoledì 12 gennaio 2011
Griffin ferma gli Heat, Boston torna al comando.
Come non detto. Dura soltanto 48 ore la testa della classifica ad est per i Miami Heat, sconfitti a Los Angeles dai Clippers per 105-111. Gordon, Davis e un grande Blake Griffin da 24 punti 1 14 rimbalzi hanno sistemato la questione, con un primo quarto da 44 punti per i Clippers. Miami ha risposto con i Big Three tutti sopra i 20 (Wade 31), ma il problema rimane sembra quello: giocano soltanto in 3 e non hanno un centro che cattura rimbalzi ed intimidisce. I Boston Celtics ne approfittano subito, battono Sacramento 119-95 e tornato a cappeggiare la Eastern Conference: 25 per Pierce, 13 assist per Rondo e panchina che contribuisce in toto.
Ad Ovest gli Spurs non ne vogliono sapere di fermarsi e passano a Milwaukee 91-84 grazie al solito Manu Ginobili, autore di 23 punti. Adesso però potrebbero avere una piccoloa preoccupazione in più: dietro ci sono i Lakers che sembrano tornati quelli di una volta. I gialloviola passano anche in casa dei Golden State Warriors 115-110 con un Kobe Bryant da 39 punti (e questa non sarebbe una notizia fondamentale) ma soprattutto con Gasol che appare trasformato: 24 punti e 11 rimbalzi, a cui si aggiungono poi i 20 punti di Odom e i 14 rimbalzi di Bynum. Insomma, i Lakers tornato a fare paura eccome!
Se non torna in fretta almeno uno tra Nowitzki e Butler per Dallas è buio pesto: sconfitti anche dai Pacers 102-89 con un disastroso secondo tempo. Per il terzo posto adesso si stanno avvicinado i Thunder, che hanno sbancato Houston 118-112 trascinati da un Kevin Durant da 30 e dal resto della squadra molto reattivo.
Torniamo ad Est dove si ferma la striscia vincente degli Orlando Magic, sconfitti a New Orleans 92-89 dopo un supplementare: non basta un Dwight Howard da 29 e 20, per gli Hornets ha risposto tutta la squadra, che ha dovuto anche sopperire all'infortunio fulmineo di Marco Belinelli, uscito immediatamente. Speriamo non sia niente di grave. Andrea Bargnani ne mette 26 ma Toronto perde lo stesso 101-104 in casa contro gli Hawks, che vengono condotti da un Crawford autore di 36 punti, aiutato da un Johnson che ne ha piazzati anche lui 26. Si ferma anche New York, che a Salt Lake City chiude con un 125-131 (stanotte non s'è troppo difeso per D'Antoni...). 24 punti e 12 rimbalzi per Deron Williams.
Altri incontri notturni: i Phoenix Suns superano i New Jersey Nets 118-109 con Carter, Frye e uno Steve Nash sa 23 punti e 16 assist. Ma come fa a giocare così anche quando gli stimoli stagionali sono ormai bassi?
I Charlotte Bobcats fermano Chicago 96-91, Derrick Rose decisamente sotto i suoi standard. Infine i Grizzlies passano a Detroit 107-99 con 34 di Randolph e 25 di Gay. Per i Pistons Ben Gordon si ricorda un minimo di essere un giocatore di basket e ne mette 25.
Sarà Filipovski a guidare la Lottomatica
Accordo raggiunto con la società, contratto fino alla fine della stagione 2011/12.
Ammetto di non conoscere molto Saso Filipovski come allenatore, quindi posso basarmi sull'unico dato certo della sua scheda: è giovane.
Classe 1974. Forse questo lo aiuterà, come spero, a trovare il dialogo con una squadra immatura e che ha bisogno di grinta, entusiasmo e fiducia nei propri mezzi. Ed anche qualche schema offensivo non guasterebbe.
Tanto gli obiettivi della stagione in corso non sono altissimi, diciamocelo: fare una figura decente nella Top16 (a me andrebbe benissimo un 2-4, ma anche un 1-5 con qualche buona partita non lo vedrei come una tragedia) e arrivare ai playoff in campionato.
E poi, soprattutto, ridare morale a molti giocatori che l'hanno perso - e mi ripeto, molto per demeriti loro - e valorizzare il talento dei giovani, Dedovic su tutti.
Ammetto di non conoscere molto Saso Filipovski come allenatore, quindi posso basarmi sull'unico dato certo della sua scheda: è giovane.
Classe 1974. Forse questo lo aiuterà, come spero, a trovare il dialogo con una squadra immatura e che ha bisogno di grinta, entusiasmo e fiducia nei propri mezzi. Ed anche qualche schema offensivo non guasterebbe.
Tanto gli obiettivi della stagione in corso non sono altissimi, diciamocelo: fare una figura decente nella Top16 (a me andrebbe benissimo un 2-4, ma anche un 1-5 con qualche buona partita non lo vedrei come una tragedia) e arrivare ai playoff in campionato.
E poi, soprattutto, ridare morale a molti giocatori che l'hanno perso - e mi ripeto, molto per demeriti loro - e valorizzare il talento dei giovani, Dedovic su tutti.
martedì 11 gennaio 2011
Tutto facile per i Lakers, bella vittoria dei Knicks a Portland.
Era semplice prevedere che i Cavaliers non sarebbero stati un problema allo Staples Center, ma il 112-57 finale con cui i Lakers li hanno superati è quasi avvilente per la franchigia che fino alla scorsa stagione era data come favorita per il titolo. Il 57-25 del primo tempo parla chiaro. 7 giocatori in doppia cifra per Los Angeles, doppia doppia per Pau Gasol. Ma le cifre contano davvero poco in un match che praticamente non è neppure comincitato. Conta invece che i Lakers sono ad un passo dal superare i Dallas Mavericks e prendersi al seconda piazza ad Ovest. La prima al momento è ancora lontana, visto che i San Antono Spurs continuano anche loro a vincere: 107-96 a Minneapolis, con punti distribuiti praticamente su tutto il roster dai 13 assist di Tony Parker. Per i Timberwolves 20 e 20 di Kevin Love, molto male Beasley.
Netta e molto convincente la vittoria 100-86 dei New York Knicks a Portland: ruotando solo 8 giocatori D'Antoni non sta di certo facendo riposare i titolari, che però gli danno ampie garanzie. 23 per Stoudemire, 17 e 14 assistenze per Felton, 19 e 10 rimbalzi per Turiaf. Per i Trail Blazers segnaliamo i 18 di Rudy Fernandez.
Le voci insistenti di mercato stanotte non hanno distratto i Denver Nuggets che hanno massacrato i Phoenix Suns 132-98. Billups, quello più infastidito dal tentativo di trade, ha giocato male, gli altri decisamente no. 28 e 10 rimbalzi per Anthony, 31 punti per Afflalo.
Altra partita con le difese un filo sotto l'essere arcigne è stata Washington-Sacramento, finita 136-133. Segnaliamo i 43 punti di Nick Young ottenuti con un bel 7/10 da dietro la linea dei 3 punti. I Pacers vincono a Philadelphia 111-103 con i 27 di Granger, i 20 di Dunleavy e i 21 e 13 assist di Collison. Posticipata la gara tra Atlanta e Milwaukee.
Netta e molto convincente la vittoria 100-86 dei New York Knicks a Portland: ruotando solo 8 giocatori D'Antoni non sta di certo facendo riposare i titolari, che però gli danno ampie garanzie. 23 per Stoudemire, 17 e 14 assistenze per Felton, 19 e 10 rimbalzi per Turiaf. Per i Trail Blazers segnaliamo i 18 di Rudy Fernandez.
Le voci insistenti di mercato stanotte non hanno distratto i Denver Nuggets che hanno massacrato i Phoenix Suns 132-98. Billups, quello più infastidito dal tentativo di trade, ha giocato male, gli altri decisamente no. 28 e 10 rimbalzi per Anthony, 31 punti per Afflalo.
Altra partita con le difese un filo sotto l'essere arcigne è stata Washington-Sacramento, finita 136-133. Segnaliamo i 43 punti di Nick Young ottenuti con un bel 7/10 da dietro la linea dei 3 punti. I Pacers vincono a Philadelphia 111-103 con i 27 di Granger, i 20 di Dunleavy e i 21 e 13 assist di Collison. Posticipata la gara tra Atlanta e Milwaukee.
Boniciolli e la Lottomatica si separano. Adesso a chi tocca?
E' arrivata la notizia della rescissione consensuale del contratto che legava Matteo Boniciolli alla Lottomatica Roma. Tra i nomi più accreditati per guidare la squadra almeno fino a fine stagione Saso Filipowski (36 anni, ex Olimpia Lubiana), a seguire Zare Markovski e poi Sergio Scariolo. E' circolato anche il nome di Valerio Bianchini, dopo Peterson a Milano un'altra opzione magari affascinante ma forse troppo retrò.
Difficile secondo me che un allenatore prestigioso come è Scariolo, nonostante il recente allontanamento dal Khimki, adesso voglia prendere in corsa una squadra che al momento non ha prospettive esaltanti in campionato, ed il cui obiettivo massimo al momento sembra quello di arrivare ai playoff (cosa non facilissima visto il rendimento dei ragazzi, non impossibile visto che anche le altre aspiranti alla post-season sono a dir poco ondivaghe).
Giusto lasciar andare Boniciolli? Per quanto le responsabilità secondo me dovrebbe prenderesele prima di tutto la squadra, in paritcolare giocatori totalmente al di sotto delle aspettative, rimane il fatto che Matteo non ha saputo trasmettere al team la giusta voglia, ma in molti casi soltanto nervosismi un po' esasperati. Anche a livello tattico Roma ha cambiato troppo spesso schemi, affidandosi a giocatori ogni volta diversi senza trovare un vero leader.
E pure la dirigenza le sue responsabilità ce le ha: facilissimo parlare col senno di poi, per carità, ma ad esempio non potevamo tenere quel Kennedy Winston visto domenica a Bologna? Un giocatore di carisma e soprattutto capace di salire in cattedra nei momenti importanti di un match, invece di squagliarsi man mano che la pressione sale (il riferimento a Smith e Washington non è casuale...). Altra questione: Boniciolli e la Lottomatica hanno veramente cercato di valorizzare il tanto strombazzato gruppo di italiani? A me rimane impresso il "caso" Vitali, non ho ancora capito quanto sia lui ad essere fiacco oppure quanto poco l'ex allenatore ha creduto in lui. Vedremo nelle prossime partite. Per la Lottomatica c'è davvero molto, moltissimo da lavorare.
Difficile secondo me che un allenatore prestigioso come è Scariolo, nonostante il recente allontanamento dal Khimki, adesso voglia prendere in corsa una squadra che al momento non ha prospettive esaltanti in campionato, ed il cui obiettivo massimo al momento sembra quello di arrivare ai playoff (cosa non facilissima visto il rendimento dei ragazzi, non impossibile visto che anche le altre aspiranti alla post-season sono a dir poco ondivaghe).
Giusto lasciar andare Boniciolli? Per quanto le responsabilità secondo me dovrebbe prenderesele prima di tutto la squadra, in paritcolare giocatori totalmente al di sotto delle aspettative, rimane il fatto che Matteo non ha saputo trasmettere al team la giusta voglia, ma in molti casi soltanto nervosismi un po' esasperati. Anche a livello tattico Roma ha cambiato troppo spesso schemi, affidandosi a giocatori ogni volta diversi senza trovare un vero leader.
E pure la dirigenza le sue responsabilità ce le ha: facilissimo parlare col senno di poi, per carità, ma ad esempio non potevamo tenere quel Kennedy Winston visto domenica a Bologna? Un giocatore di carisma e soprattutto capace di salire in cattedra nei momenti importanti di un match, invece di squagliarsi man mano che la pressione sale (il riferimento a Smith e Washington non è casuale...). Altra questione: Boniciolli e la Lottomatica hanno veramente cercato di valorizzare il tanto strombazzato gruppo di italiani? A me rimane impresso il "caso" Vitali, non ho ancora capito quanto sia lui ad essere fiacco oppure quanto poco l'ex allenatore ha creduto in lui. Vedremo nelle prossime partite. Per la Lottomatica c'è davvero molto, moltissimo da lavorare.
Foto dal vivo di Knicks-Spurs del 4 gennaio
Magnifico regalo di alcuni miei amici che si trovavano a passare il Capodanno a New York, e che sono andati al Madison Square Garden a vedere Knicks-Spurs dello scorso 4 gennaio.
Se volete vedere la galleria, l'ho pubblicata sulla pagina di Facebook.
Immagini a dir poco emozionanti: Grazie Ludo & Co!!!
I Celtics perdono in casa, arriva il sorpasso degli Heat
Potrebbe essere un momento decisivo per la stagione NBA. Boston cede in casa 102-108 agli Houston Rockets e si vede sorpassare dai Miami Heat che stanotte non hanno giocato. 30-9 contro 28-9, un divario assolutamente non incolmabile ma che potrebbe rivelarsi psicologicamente pesante, anche perché gli uomini di Doc Rivers, alla seconda sconfitta di fila, stanno mostrando un po' il fiato grosso (e qui ritorna in gioco l'età avanzata dei "senatori" e l'assenza fondamentale di Garnett), mentre Wade e compagni stanno viaggiando sulle ali dell'entusiasmo, pur continuando a non mostrare un gioco di squadra e un equilibrio ancora del tutto convincenti. Houston è riuscita a mandare sette giocatori in doppia cifra con Aaron Brooks che ne ha messi 24, i Celtics hanno giocato lo stesso di squadra ma alla fine la freschezza degli avversari ha prevalso.
Combinando 56 punti in due Derrick Rose e Carlos Boozer hanno permesso ai Chicago Bulls di superare i Detroit Pistons 95-82. Prince e soci hanno chiuso il primo tempo sopra di 12, salvo poi mettere soltanto 27 punti nel secondo. Nell'altra gara giocata in nottata i Charlotte Bobcats hanno battuto i Memphis Grizzlies 96-82 con altri 27 dell'immarciscibile Stephen Jackson.
Combinando 56 punti in due Derrick Rose e Carlos Boozer hanno permesso ai Chicago Bulls di superare i Detroit Pistons 95-82. Prince e soci hanno chiuso il primo tempo sopra di 12, salvo poi mettere soltanto 27 punti nel secondo. Nell'altra gara giocata in nottata i Charlotte Bobcats hanno battuto i Memphis Grizzlies 96-82 con altri 27 dell'immarciscibile Stephen Jackson.
lunedì 10 gennaio 2011
I Lakers sono tornati!
La netta supremazia su una squadra deicsamente in forma come i New York Knicks, sconfitti per 109-87, lascia pensare che siano di nuovo i Lakers che abbiamo imparato ad amare: quarta vittoria di fila per la compagine di Phil Jackson, con un dominio della partita degno dei tempi migliori. 27 e 10 rimbalzi per Bryant, 20 e 14 per Gasol, 18 punti per Bynum, 13 e 18 rimbalzi per Odom, 16 per Brown. Queste sono le cifre di una squadra che gioca con equilibrio e distribuisce il peso dell'attacco. La crisi sembra definitivamente passata, i Dallas Mavericks sono ad un passo.Per i Knicks 23 di Stoudemire ma poco altro.
Miami passa all'overtime a Portland 107-100. Straripanti James e Wade: 44 e 13 rimbalzi il primo, "solo" 34 il secondo. 18 per Bosh. Aldridge ne ha piazzati 31 per i Trail Blazers, che alla fine si sono dovuti arrendere. Gli Heat hanno praticamente ripreso i Celtics, un eventuale sorpasso vorrebbe dire un qualcosa di molto molto importante.
I San Antonio Spurs superano i Minnesota Timberwolves 94-91 con i 21 del solito, imprescindibile Manu Ginobili e il buon contributo della panchina.
30 di Bargnani, 28 di DeRozan e i Toronto Raptors sorridono 118-112 contro i sacramento Kings, privi dell'infortunato Tyreke Evans. Se la ride anche Marco Belinelli, i cui New Orleans Hornets vincono 96-87 in casa dei sempre più disastrati Denver Nuggets: le voci di mercato stanno probabilmente spaccando la squadra, pare risentirne soprattutto Billups che non vuole essere ceduto ai Nets. Phoenix torna alla vittoria contro Cleveland 108-100: Steve Nash illumina gli altri con 17 assist e 20 punti, tanto per gradire.
Infine i Los Angeles Clipper superano i Golden State Warriors 105-91 con le belle prove di Blake Griffin ed Eric Gordon.
Miami passa all'overtime a Portland 107-100. Straripanti James e Wade: 44 e 13 rimbalzi il primo, "solo" 34 il secondo. 18 per Bosh. Aldridge ne ha piazzati 31 per i Trail Blazers, che alla fine si sono dovuti arrendere. Gli Heat hanno praticamente ripreso i Celtics, un eventuale sorpasso vorrebbe dire un qualcosa di molto molto importante.
I San Antonio Spurs superano i Minnesota Timberwolves 94-91 con i 21 del solito, imprescindibile Manu Ginobili e il buon contributo della panchina.
30 di Bargnani, 28 di DeRozan e i Toronto Raptors sorridono 118-112 contro i sacramento Kings, privi dell'infortunato Tyreke Evans. Se la ride anche Marco Belinelli, i cui New Orleans Hornets vincono 96-87 in casa dei sempre più disastrati Denver Nuggets: le voci di mercato stanno probabilmente spaccando la squadra, pare risentirne soprattutto Billups che non vuole essere ceduto ai Nets. Phoenix torna alla vittoria contro Cleveland 108-100: Steve Nash illumina gli altri con 17 assist e 20 punti, tanto per gradire.
Infine i Los Angeles Clipper superano i Golden State Warriors 105-91 con le belle prove di Blake Griffin ed Eric Gordon.
domenica 9 gennaio 2011
14a campionato - Kennedy Winston si fa rimpiangere. Bologna sconfigge la solita Lottomatica.
Sconfitta a Bologna 87-79 dopo essere stati avanti addirittura di 17 (31-14). Solita Lottomatica Roma, che parte forte e poi comincia pian piano a tirarsi indietro - ricordate la sconfitta a Milano? - a concedere rimbalzi offensivi (Homan 8 in attacco dei 18 totali), a perdere lucidità a connessione nelle fasi che contano. Prendiamo ad esempio Charles Smith, che ne ha messi 21 ma si è smarrito come tuti gli altri nel'ultimo quarto, in cui Roma era entrata con un vantaggio importante di 7 punti. Kennedy Winston invece, ex col dente abbastanza avvelenato, ha tirato male per tutta la prima parte ma nel secondo tempo ha cominciato a segnare con continuità, dominando in lungo e largo l'ultimo periodo. 22 per lui con 9 rimbalzi. L'unica tripla che ha messo, ad esempio, è stata quella che ha spezzato l'equilibrio e ha lanciato la Canadian Solar.
Per Roma ottimo l'esordio del nuovo playmaker Gordic, che ha piazzato 13 punti ma soprattutto ha dettato tempi ed assist con evidente lucidità. Va invece biasimata la difesa di Crosariol, che nell'ultima frazione è sembrato totalmente sconcentrato, ed ha concesso due canestri imbarazzanti ad Amoroso ed ha sbagliato un passaggio in contropiede su palla recuperata che è stato probabilmente decisivo. Addio Final Eight di Coppa Italia per la Lottomatica.
Il Montepaschi Siena si sbarazza di Sassari 92-83 con un Nikos Zisis finalmente incisivo (13 con 5/7), l'Armani Jeans del ritrovato Dan Peterson - 2 su 2 in campionato, l'entusiasmo pare averlo riportato alla squadra - rimane in scia vincendo a Cremona 78-71 con un Jaaber finalmente da ventello (è la giornata degli ex-romani evidentemente...). Varese in caduta libera: disastroso 77-107 a Montegranaro con il solo Righetti a salvare la faccia. Recalcati ha perso il controllo della squadra?
Cantù sconfigge Treviso 75-65 con i 17 punti del grande veterano Denis Marconato, Caserta supera Teramo 89-81 con i 24 di Jumaine Jones. A mezzogiorno Avellino aveva sbancato Pesaro 80-69 mandando 5 giocatori in doppia cifra. Domani alle 20:15 Brindisi contro Biella per un interessante testa/coda.
Per Roma ottimo l'esordio del nuovo playmaker Gordic, che ha piazzato 13 punti ma soprattutto ha dettato tempi ed assist con evidente lucidità. Va invece biasimata la difesa di Crosariol, che nell'ultima frazione è sembrato totalmente sconcentrato, ed ha concesso due canestri imbarazzanti ad Amoroso ed ha sbagliato un passaggio in contropiede su palla recuperata che è stato probabilmente decisivo. Addio Final Eight di Coppa Italia per la Lottomatica.
Il Montepaschi Siena si sbarazza di Sassari 92-83 con un Nikos Zisis finalmente incisivo (13 con 5/7), l'Armani Jeans del ritrovato Dan Peterson - 2 su 2 in campionato, l'entusiasmo pare averlo riportato alla squadra - rimane in scia vincendo a Cremona 78-71 con un Jaaber finalmente da ventello (è la giornata degli ex-romani evidentemente...). Varese in caduta libera: disastroso 77-107 a Montegranaro con il solo Righetti a salvare la faccia. Recalcati ha perso il controllo della squadra?
Cantù sconfigge Treviso 75-65 con i 17 punti del grande veterano Denis Marconato, Caserta supera Teramo 89-81 con i 24 di Jumaine Jones. A mezzogiorno Avellino aveva sbancato Pesaro 80-69 mandando 5 giocatori in doppia cifra. Domani alle 20:15 Brindisi contro Biella per un interessante testa/coda.
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