giovedì 20 gennaio 2011

Una Lottomatica senza attributi butta via la vittoria nell'esordio di Top16

In un PalaLottomatica praticamente vuoto (ed onestamente non ce la sentiamo di biasimare chi non vuole più spendere denaro per vedere dal vivo questa squadra...) Roma spreca in maniera imbarazzante quella che era probabilmente l'unica occasione di vincere una partita in questo girone di Top16.
In vantaggio di 8 punti a meno di 4 minuti dalla fine la squadra di Filipovski ha completamente smesso di attaccare, lasciando che l'Olimpia Lubiana, eseguendo semplicemente gli schemi, tornasse in partita fino al 58 pari. Poi una bomba di un Dasic positivo ma comunque troppo ondivago anche all'interno di una singola partita (18 punti e 11 rimbalzi per lui) e una bella penetrazione di Gordic - PUNTIAMO SU QUESTO PLAY E MENO SU WASHINGTON!!! - ci ridanno il + 5 che poteva davvero spezzare l'equilibrio. Ma ecco il nuovo blackout tecnico, mentale ma soprattutto emotivo. Nessuna grinta, nessuna reazione rabbiosa, solo le gambe molli e una serie di disconnessioni tra i giocatori che lasciano trasparire una confusione e un'insicurezza disarmanti. Lubiana arriva coi liberi al 64-63, e con 9" da giocare si lascia il tiro decisivo a Gordic, un ventenne che ne aveva preso soltano un altro in partita, quello sopra citato appunto. MA CHE VUOL DIRE???
Il "cappotto" nel girone è a un passo già alla prima giornata. In campionato siamo messi male a dir poco. A questo punto è meglio creare un gruppo di giovani vogliosi anche se inesperti e dargli la possibilità di esprimersi con libertà. Con tutto il rispetto, i cosiddetti "senatori" latitano pesantemente e onestamente non meritano di giocare così tanti minuti. Charles Smith? Dannoso. Affidiamo la squadra a Gordic, Dedovic, Dasic, Datome e vediamo. E basta aspettare presunti talenti o presunti "lottatori" che poi alla fine si tirano costantemente indietro, sia mentalmente che fisicamente. Dovremmo avere in Crosariol un centro che intimidisce, ma nei momenti importanti non ha mai fermato una penetrazione se non con il fallo.
Ultima considerazione: forse è giunto il momento di mettere in discussione anche la dirigenza, che continua a costruire squadre con ossature che ogni anno poi ri rivelano troppo deboli.  

Nessun commento: