Domani si ricomincia, è il caso di dire finalmente.
Sarà una stagione strana, piena di dubbi. Moltissime gare in pochissimo tempo, stress prevedibilmente elevato e per di più con una preparazione fisica che non per tutti i giocatori potrebbe essere adeguata. Considerate le polemiche, gli scioperi, le ambiguità che ci sono state tra estate e autunno, mi aspetto una regular season non esaltante. Comunque si riparte, e questo è l'importante. Proviamo a fare il punto della situazione nelle due Conference.
EST
A mio avviso l'unica squadra che può fermare i Miami Heat è...Miami. La chiave di volta è la sempre è sempre quella, la dubbia tenuta mentale di
LeBron James e in secondo luogo di
Chris Bosh, come ha dimostrato la finale dello scorso anno persa contro i Mavericks. Se i due riescono a tenere psicologicamente gli Heat possono vincere, pur essendo ancora deficitari nell'asse play-pivot rispetto ad altre squadre. Però è indubbio che a livello fisico e di pura classe cestistica non si discutono.
Due secondo me saranno le avversarie di Miami a Est, prima tra tutte New York.
Chandler è un buon acquisto, hanno tre playmaker che possono garantire controllo del ritmo, variazioni tattiche e anche qualche punto, che non dispiace. Bisogna sempre vedere come al solito se il gioco voluto da
D'Antoni si adegua alle caratteristiche dei suoi giocatori, ma con un anno in più c'è da sperare in un maggiore equilibrio. E poi spero che
Fields si adegui ai sui compagni meglio dello scorso anno dopo la trade di
Melo. Poi ci sono i Bulls, tosti in difesa ma con un attacco che è solo
Derrick Rose o quasi. Se non trovano altre varianti offensive faranno una buona stagione ma dubito che possano arrivare fino in fondo. I Boston Celtics hanno tutti un anno di più, difficile che a livello fisico possano tenere questi ritmi.
Tra le altre spero in qualche sorpresa per il roster dei playof, mi piacerebbe vedere qualche volto nuovo. Io terrei d'occhio i Nets di
Deron Williams, in attesa che torni
Lopez. Per il
Mago a Toronto prevede un altro anno di vacche magre, ma magre...
OVEST
Non penso che i Dallas Mavericks possano ripetersi:
Odom è senz'altro un grande acquisto, ma senza
Chandler a coprire i tabelloni e
Barea a rompere gli schemi e creare dal niente hanno perso delle varianti abbastanza importanti. Poi saranno appagati del gran titolo ottenuto lo scorso anno, e per
Jason Kidd e compagni anche il tempo passa, non dimentichiamocelo.
I Lakers hanno poche chances di vincere la conference: non tanto per la perdita di
Odom e
Brown, quanto per quella impossibile da sostituire di
Phil Jackson.
Mike Brown è un discreto allenatore, ma non illudiamoci che sia a livello del Maestro Zen. C'è
Messina che deve insegnare alla squadra a difendere e essere "tosti", ma in un solo anno e per di più senza praticamente training camp non aspettiamoci troppo. Per il resto
Millsap e
Kapono possono essere due soluzioni interessanti in attacco, vedremo, la panchina non mi sembra troppo scoperta in attesa del "colpo" promesso da
Kupchak. Però li vedo da playoff, di certo non da titolo.
I San Antonio Spurs sono dei "nonnetti", inutile far finta di niente. Come si sono sciolti nei playoff contro Memphis lo scorso anno dopo aver dominato la regular season dimostra che a livello fisico possono pagare. Con 66 partite in così poco tempo difficile tengano, è lo stesso discorso dei Celtics. Mi piacciono i Portland Trail Blazers, anche se l'addio di
Brandon Roy è, cestisticamente parlando, una tragedia e non solo per la squadra. I Clippers sono oggettivamente da playoff:
Paul e
Griffin sono una coppia da capogiri,
Billups un giocatore che io avrei voluto nell'altra sponda Los Angeles.
Su quale squadra puntare allora quest'anno?
Io i miei dieci dollari li metterei sugli Oklahoma City Thunder.
Se
Russell Westbrook si mette in testa una volta per tutte di essere il secondo terminale della squadra e fa arrivare palla al primo
Kevin Durant nei momenti che contano, la squadra è attrezzata per arrivare fino in fondo.
Ibaka e
Perkins garantiscono sufficiente tenuta sotto canestro,
Harden è un ottima terza punta,
Sefolosha e gli altri una seconda linea di tutto rispetto.
Scott Brooks è un allenatore competente, può tenere psicologicamente i nervi saldi fino in fondo.
Insomma, ripartiamo. A prescindere dalle analisi, dalle possibilità, dai campioni e tutto il resto,
da domani per me si torna nella modalità Lakers vs. resto del mondo!