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Andrea Bargnani in azione |
Non era certo l'avversario più semplice da affrontare all'esordio la fortissima Serbia, senz'altro tra le favorite del torneo, però la sconfitta subita 68-80 è molto pesante perché evidenzia limiti caratteriali e strutturali dell'Italia. Primo fra tutti: ci manca l'asse fondamentale per qualsiasi squadra che voglia competere veramente, che poi è quello playmaker-pivot. Il talento c'è nel gruppo, ma senza una regia ordinata e sicura, senza uno che catturi rimbalzi importanti, senza la possibilità di giocare un pick and roll veramente efficace, sarà dura. Peccato perché l'esordio nella gara è stato più che buono, un primo quarto vinto 18-10, poi però la squadra si è sciolta col ritorno dei serbi - benissimo
Macvan,
Teodosic e
Tepic - e ha subito dei parziali che hanno spaccato la gara. A un certo punto eravamo anche sul -18 e ci stava purtroppo tutto. Poca amalgama tra i giocatori, difesa troppo alterna, in attacco il pallone deve circolare assolutamente. Alla fine
Bargnani ne ha messi 22 con 9 rimbalzi, il suo l'ha fatto.
Gallinari 15 e alcune giocate di sostanza, molto male
Belinelli e
Datome. Il resto del gruppo ha provato a resistere con poca lucidità e una timidezza caratteriale preoccupante. Peccato, perché in alcuni momenti era sembrato saremmo riusciti ad intimidire la Serbia.
Altri incontri:
Spagna-Polonia 83-78 con 29 di
Paul Gasol e 23 di
Navarro.
Montenegro-Macedonia 70-65 con 20 di
Dasic
Georgia-Belgio 81-59 con 16 di
Pachulia
Turchia-Portogallo 79-56 con 14 di
Turkoglu
Francia-Lettonia 89-78 con 31di
Parker
Grecia-Bielorussia 76-67 con 13 di
Zisis
Slovenia-Bulgaria 67-59 con 18 di
Erazem Lobrek
Lituania - Gran Bretagna 80-69 con 13 di
Jasikievicius
Croazia-Finlandia 84-79 con 27 di
Bogdanovic
Germania-Israele 91-64 con 25 di
Nowitzki e 18 e 10r di
Kaman
Russia-Ucraina 73-64 con 20 e 11r di
Kirilenko