domenica 6 marzo 2011

I Lakers stravincono a San Antonio, Chicago affonda ancora i Miami Heat.

I Los Angeles Lakers riallungano le mani sul campionato NBA.
L'avevamo scritto nel post di commento a Spurs-Heat di venerdì scorso: San Antonio può essere messa in difficoltà dando palla sotto, controllando i tabelloni a rimbalzo, chiudendo le linee di passaggio per gli esterni. I Lakers hanno fatto proprio questo e il risultato è stato devastante: 34-13, poi 65-37, poi 81-52, infine 99-83 . Dopo 22 sucessi casalinghi di fila, Duncan, Ginobili, Parker e il resto della squadra si trova secondo me quasi del tutto annullato il vantaggio sostanziale che avevano costruito alla grande per tutta la stagione: questi Lakers possono venire all'AT& T Center e vincere facilmente, addirittura dominare. Ci sono partite che contano relativamente, questa invece può far davvero saltare il vantaggio psicologico dell'avere il fattore campo amico in un'eventuale finale. I Lakers visti oggi secondo me hanno spaventato tutti, non soltanto nella Western Conference. Bynum ha dominato la gara con soltanto 2 tiri (per altro segnati) e 17 rimbalzi, Bryant ne ha piazzati 26, Gasol esiziale nel primo tempo ne ha aggiunti 21 addirittura con una tripla. Artest concentrato, Brown come al solito atletico, Odom lucido, si è rivisto finalmente anche Barnes. 


Addirittura più che il risultato contano altri fattori in questa Miami Heat-Chicago Bulls 86-87.
Prima di tutto la personalità: la squadra dei Big Three doveva spaccare la Lega, e invece si fa imporre il sistema di gioco da qualsiasi squadra minimamente attrezzata gli si preseneti contro. Orlando Magic, San Antonio Spurs e stasera i Chicago Bulls a dimostrarlo.
Vanno all'intervallo col vantaggio di 9 punti, segnando la cifra discreta di 49 contro la difesa competente dei Tori, e nel secondo tempo ecco che la loro personalità fragile li tradisce nuovamente: gioco stagnante, troppi isolamenti e testardaggini, non si sa chi deve comandare l'azione, mai un cambio di lato e quelle poche volte che è successo alcuni tiratori si sono fatti trovare impreparati, vedi Miller. Così i Bulls hanno imposto il loro gioco a metà campo, hanno come al solito contato sui rimbalzi in attacco e le seconde possibilità, hanno lasciato il pallino del gioco a Rose e Deng. E gli Heat li a subire, senza opporre un minimo di sistema contrario.
Altra questione: James ha sbagliato l'ennesimo tiro della vittoria. Ma affidarli anche a Wade questi tiri? O ancora meglio a uno degli altri giocatori sempre costantemente liberi? Chissà quanto si sentirà frustrato un membro dei Miami Heat che  però non fa parte del sottogruppo dei Big Three! Comunque quarta sconfitta di fila per la squadra di Spoelstra (anche se sua non sembra proprio...), terzo posto ad Est e un morale che sembra al momento piuttosto basso. Se LeBron, Dwyane e Bosh non si decidono a cercare di eseguire qualche schema offensivo, la stagione appare già adesso da buttare.

1 commento:

Unknown ha detto...

che dire sui Lakers.. la partita è di regular season quindi merita il dovuto peso. Però serviva questo segnale da parte dei gialloviola e io credo che non lasci indifferenti gli avversari, soprattutto per l'imbarazzante facilità e velocità di chiudere il match già a metà secondo querto..... ora sotto con Atlanta e poi vediamo che succede a Miami..
calendario facile facile come al solito per i ragazzi del maestro zen...un tour fuori casa durissimo, iniziato al meglio!