Ben Wallace ai tempi dei Detroit Pistons |
Dopo l'era dominata da Dennis Rodman, per me Ben Wallace è stato il più grande difensore che l'NBA ha potuto ammirare. Con tutto il rispetto per Dwight Howard, "Big Ben" è stato il vero centro capace sia di intimidire che poi di influire in maniera decisiva sull'esito delle partite. Anche perché, a differenza del Superman di Orlando, il N° 3 a Detroit era inserito in un sistema di gioco che prevedeva di sfruttarne al massimo e con equilibrio per il gioco le proprie caratteristiche difensive. I Pistons erano una squadra di veri "duri" perché giocavano insieme, avevano un'idea comune di cos'era il "loro" basket, e andavano tutti nella stessa direzione. Chauncey Billups, Rip Hamilton, un altro difensore celestale come Tayshaun Prince, e alla fine l'estro di un altro grandissimo come Rasheed Wallace: squadra costruita con intelligenza e grande sagacia quella dei campioni del mondo 2004. Alla guida, il genio assoluto di Larry Brown. Io li ho visti dominare i Lakers di O'Neal, Bryant, Malone e Payton nelle finali: una lezione di basket, soprattutto a livello di carisma.
In questo sistema tattico, tecnico e mentale, Ben Wallace ha potuto esprimere il proprio furore agonistico e la propria immensa determinazione al meglio. Oltre all'anello - che avrebbe potuto bissare l'anno successivo se Robert Horry con gli Spurs non si fosse inventato una Gara 5 leggendaria a Detroit - Wallace ha vinto 4 volte il premio come miglior difensore dell'anno: '02, '03, '05, '06. Rimbalzista terrificante, con un senso del tempo e della posizione come pochissimi nella storia recente della Lega. Alto "solo" 2,06, quindi non avente diritto a competere fisicamente con centri molto più grossi e svettantti di lui, Ben li ha annichiliti con la determinazione ad arrivare prima su ogni pallone. Un dominatore dell'area, come il video qui sotto dimostra soltanto in parte:
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