sabato 25 dicembre 2010

Gli Heat passeggiano sui Lakers allo Staples. Los Angeles, così proprio non va.

Il big match di Natale tra i Los Angeles Lakers e i Miami Heat non è praticamente cominciato. La squadra di Phil Jackson è partita con un confortante 7-2 ma dopo il secondo fallo di Artest è uscita dalla partita per non rientrare più. 96-80 per i Big Three senza che Bryant o Gasol abbiano mosso veramente un dito per reagire. Lo stato psicofisico dei Lakers appare al momento preoccupante, la squadra sembra sulle ginocchia e non ha voglia di rimboccarsi le maniche per uscire dalla crisi, adesso conclamata dopo la brutta sconfitta in casa contro i Bucks. Riuscirà Jackson a ricompattare il gruppo? Meglio farlo in fretta, che gli Spurs (che affrontiamo mercoledì, tremo solo al pensiero) e i Mavericks se ne stanno andando.
Per Miami gara ordinata ma non spaventosa: le cifre dicono che James (tripla doppia), Bosh e Wade (che ha schiantato Bryant penetrando sempre con troppa facilità) iniziano ad equilibrare spazi e responsabilità. In campo aperto funzionano, e ci mancherebbe, sull'attacco schierato possono e devono ancora migliorare. E comunque a parte un po' di Ilgauskas con i piazzati dai 5/6 metri giocano ancora soltanto in tre, troppo pochi.
I conti si fanno nei playoff per fortuna, perché adesso quelli dei Los Angeles Lakers sono tremendamente in rosso. E lo Staples Center adesso fischia sul serio...
Nell'altra gara del primo pomeriggio i "nuovi" Orlando Magic hanno vinto in decisa rimonta contro i Boston Celtics per 86-78. Partita di quadra per gli uomini di Van Gundy, dall'altra parte Kevin Garnett da 22 punti.

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