domenica 17 aprile 2011

Gara 1 - Hawks corsari a Orlando. Bulls, Heat e Mavericks con molta fatica.

Ci sono volute soltanto tre gare di playoff per smentire la prima delle mie previsioni: gli Atlanta Hawks con una gara pressoché perfetta hanno sbancato 103-93 la tana degli Orlando Magic. Il piano-partita è stato quello che avevo ipotizzato: concedere punti e rimbalzi a Dwight Howard che tanto non si poteva fermare più di tanto, ma togliere spazio e libertà ai tiratori dal perimetro. Così il centro dei Magic ha messo 46 punti e catturato 19 rimbalzi, Jameer Nelson ne ha aggiunti 27, ma gli altri sono andati malissimo: Torkoglu, Arenas, Richardson, Bass e Redick hanno totalizzato complessivamente un pessimo 8/32. Per gli Hawks invece il tiro da fuori ha funzionato con i 23 di Crawford e i 25 di Joe Johnson, ma anche Hinrich (fondamentale), Smith e Horford hanno raggiunto la doppia cifra. Vittoria sinceramente sorprendete ma ottenuta con pieno merito da Atlanta.
I Dallas Mavericks battono i Portland Trail Blazers 89-81 grazie a un Jason Kidd che si ricorda di essere anche un grande ataccante e piazza 24 punti che gli aversari proprio non avevano preventivato. Gara ammirevole degli ospiti, che restano in scia tutta la partita e all'inizio del quarto periodo sorpassano i padroni di casa. A metà dell'ultimo quarto Portland è sopra di 6 con le giocate di Aldridge (27 punti), con l'energia di Miller e Batum (18 e 14), con i 18 rimbalzi di un perentorio Marcus Camby. E' in quel momento che l'etenro playmaker dei Mavericks sale in cattedra e recupera con un paio di canestri di classe purissima. Poi il solito Dirk Nowitzki (28 punti e 10 rimbalzi) mette la tripla del nuovo sorpasso, quello del 75-74, e Portland non ne ha più da spendere. Gara 1 è per i Mavericks, ma la serie si preannuncia molto interessante.

A cinquanta secondi dalla fine della partita Chicago Bulls e Indiana Pacers erano 99 pari. Poi una tripla di Korver ha sparigliato definitivamente la questione per il 104-99 finale. Vittoria importante ma non certo agevole per i "Tori", che si sono trovati molto spesso in difficoltà contro la leggereza mentale di Hansbrough (22 punti nonostante una gomitata ambigua di Thomas che l'ha steso di brutto) e Granger (24). Però i Chicago Bulls hanno Derrick Rose che non si ferma: 39 punti per la point-guard con 19-21 ai liberi. In doppia cifra anche Deng (18 punti con 7/13 al tiro), Boozer, Noah e il decisivo Korver.
Miami Heat come sempre a due facce: recuperano con facilità una partenza lenta, sembrano controllare agevolmente i Philadelphia 76ers con difesa e contropiede, vanno sopra anche di 14 punti, poi si bloccano e consentono agli avversari una rimonta che non si concretizza per poco. Chiude la gara un gioco da 3 punti di Wade a un minuto e mezzo dalla fine. Il 97-89 finale è merito dei  25 e 12 rimbalzi di Bosh, dei 21 e 14 rimbalzi di James, dei 17 di Wade. Gli altri pochino, potrebbe diventare un problema. Per i 76ers benone Young, Holiday e Brand, delude pesantemente Iguodala, solo 4 punti .

2 commenti:

KG ha detto...

Iguodala delude pesantemente? 9 assist, 8 rimbalzi e James 4-14 dal campo marcato sempre da lui praticamente più mille altre cose che non rientrano nei tabellini, il tutto con un ginocchio malmesso.. i punti non sono tutto nel basket

Unknown ha detto...

A mio parere se avesse concesso magari qualche punto in più a James ma avesse giocato con più energia in attacco avrebbe sciolto di più la squadra. Non è una questione di punti ma di coesione. Un Iguodala presente in attacco nel momento della rimonta sarebeb stato probabilmente decisivo. In una gara a punteggio alto paradossalmente i 76era hanno una piccola chance in più. Dannarsi l'anima su James in difesa per poi arrivare stremato (hai ragione sule condizioni fisiche) è stato controproducente, anche perché comunque LBron alla fine i suoi li emtte, c'è poco da fare.