La qualità cestistica principale di Danilo Gallinari, prima ancora delle sue notevoli doti tecniche e tattiche, è quella di essere uno che gioca per la squadra e per il risultato. Da qui però a non tirare mai ce ne passa. Più che i 10 punti e 0 assist in 41 minuti nella sconfitta ad Orlando dei Knicks (112-103), la statistica che più mi perplime sono i soli 5 tiri presi, cifra bassina anzicheno che si sta ripetendo da qualche partita a questa parte. E' assolutamente vero che in troppi momenti della gara la squadra di D'Antoni si "dimentica" di avere il Gallo come arma offensiva, ma l'altro lato della medaglia è che anche il ragazzo deve essere più incisivo e pretendere più palloni. Come giustamente indicavano Buffa e Tranquillo nella telecronaca della gara di Natale contro i Bulls, Gallinari adesso quando peentra sembra cercare più il fallo che veramente il canestro, e gli arbitri NBA tendono ad accorgersene ed a essere più permissivi con la difesa (e forse è anche giusto, no?).
Comunque, ieri Dwight Howard ha piazzato un bel 24 e 18, altri cinque giocatori dei Magic sono andati in doppia cifra e tanti saluti a New York. Per i Knicks 30 di Stoudemire e 29 di Chandler.
Supersfida tra prima e seconda ad Ovest, ma senza Dirk Nowitzki era difficile chiedere ai Dallas Mavericks di reggere contro lo strapotere prima mentale che fisico o tecnico dei San Antonio Spurs. Ci hanno provato Butler col suo trentello e Jason Kidd con l'ennesima tripla doppia (ma come fa?), ma il gioco di squadra dei ragazzi di Popovich e un Gary Neal sempre più cecchino (21 punti) hanno fatto la differenza.
Nell'altra gara giocata in nottata i Portland Trail Blazers hanno sconfitto gli Utah Jazz 100-89 grazie soprattutto ai 30 di Matthews e ai 27 di Aldridge. 20 rimbalzi per Marcus Camby.
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