Non voglio fare del vittimismo inutile, ma bisogna davvero guardare al futuro con lucidità se si vuole provare a vincere il terzo anello di fila: con la sconfitta di stanotte a San Antonio per 82-97 i Los Angeles Lakers abbandonano al 99% la corsa al primo posto ad Ovest. Gli Spurs hanno dimostrato di essere al momento più squadra, di saper gestire con pazienza i momenti caldi del match. Bryant e compagni sono sembrati ancora una volta nervosi, sfiduciati, poco uniti come gioco. Forse sarebbe meglio a questo punto risistemare mentalmente la squadra, ritrovare i meccanismi offensivi più collaudati e mettere in forma tutti per i playoff: i Lakers rimangono potenzialmente a mio avviso il team più forte della Lega, ma adesso pensare di poter reggere il passo di Spurs, Celtics o Mavericks appare a dir poco utopico. Forse è più realistico lasciarli andare e caricarsi al punto giusto quando le partite saranno importanti, quelle in cui chi perde esce.
Stanotte primi sei minuti con ottima personalità, poi il solito blackout che ha portato San Antonio a chiudere il primo quarto sopra di 9. Bella seconda frazione, buona difesa e primo rempo chiuso a +2 per i Lakers. Nel secondo tempo crollo fisico e psicologico. DeJuan Blair 17 e 15 rimbalzi, Tony Parker 23 punti, Manu Ginobili una difesa emozionante su Bryant.
Senza l'infortunato Nowitzki i Mavericks si fanno sorprendere in casa dai Raptors per 84-76. Dwyane Wade piazza 40 punti e i Miami Heat superano i New York Knicks per 106-98 senza troppo faticare. Per la squadra di Mike D'Antoni 30 di Stoudemire, 21 di Chandler e 13 per un Danilo Gallinari un po' impreciso. I Boston Celtics passano in casa degli Indiana Pacers 95-83: solito gioco di squadra e doppia doppia per l'ntramontabile Kevin Garnett. I Magic sbancano Cleveland 110-95 e trovano un Gilbert Arenas (22 punti) in via di rigenerazione. Chicago batte Milwaukee 90-77 con i 24 di Carlos Boozer, i Denver Nuggets tornano alla vittoria superando i Portland Trail Blazers 95-77, con tutto il quintetto di partenza in doppia cifra.
2 commenti:
E' davvero irritante rivedere un Bryant che sparacchia senza senso da tutte le parti. Sarà già successo e probabilmente le cose di sistemeranno ancora una volta. Ma chi marca gli esterni degli Spurs. Senza fattore campo ad ovest??
Come al solito ti rovescio la medaglia con l'Annosa Questione che perseguita Bryant e i Lakers da anni: ma se al momento Gasol, Odom e Fisher giocano così blandi, chi deve tentare di vincere la partita? E' però vero che Bryant quando di innervosisce (a ragione) tende a fare tutto da solo, e ultimamente mi è sembrato piuttosto irritabile. Vedrai però che il ritrovato quintetto con Bynum in partenza farà tornare parecchi equilibri. Gli esterni degli Spurs e anche di altre squadre a Ovest sono un problema, ma quando i Lakers giocano più compatti i raddoppi e le rotazioni funzionano meglio, e i tiri con spazio a disposizione sono più sporadici. Odom sotto questo punto di vista è fondamentale. E poi c'è sempre la variante Artest, che nelle partite "vere" difende eccome. Quei cinque minuti inziali contro James a Natale sono stati un bel presupposto, se non avesse commesso al volo quel secondo fallo...;-)
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