venerdì 4 febbraio 2011

Il verdetto dice Spurs e Heat

Due gare molto importanti giocate stanotte per definire l'equilibrio di forza sia nella Western che nella Eastern Conference.
I Los Angeles Lakers hanno gettato via anche l'ultima chiamata perdendo allo Staples Center 88-89 contro i rivali diretti, i San Antonio Spurs. Decide Antonio McDyess con un canestro praticamente allo scadere. Gara emozionante, molto equilibrata, ma alla fine vittoria del team più quadrato e compatto, che merita in pieno di occupare la posizione di leader assoluto della lega. Lakers ancora una volta bocciati, non hanno vinto una gara contro le big, la situazione sta diventando terribilmente preoccupante. Comunque, 21di Parker, 18 di Jefferson e 14 di Ginobili per gli Spurs, 5 giocatori in doppia cifra per i Lakers con 10 assist di Bryant. Non è bastato.
I Miami Heat passano sul campo degli Orlando Magic 104-100 dominando oltre il punteggio finale. O meglio, a dominare in lungo e in largo sono stati i 51 punti di LeBron James, ottenuti con soli 25 tiri e conditi da 11 rimbalzi e 8 assit. Leggendaria partita del numero 6. Per gli Heat la buona notizia è che è tornato a giocare Jameer Nelson, e ne ha messi 22.
Nell'altra gara giocata stanotte i Golden State Warriors hanno sconfitto i Milwaukee Bucks 100-94 grazie ai 24 di Monta Ellis.

5 commenti:

Unknown ha detto...

Sconfitta amara e probabilmente "definitiva" per la corsa al primo posto a Ovest per i Lakers. Però stavolta almeno hanno lottato, si sono giocati il match alla pari gettando il corpo nei contatti. Ci sono sconfitte e sconfitte, e per quanto dolorosa questa è meno tremenda di molte altre che abbiamo subito quest'anno. Male comunque, per carità...

Unknown ha detto...

sono preoccupato. e comincio anche ad essere arrabbiato.. allo staples passano tutti quest'anno..

Unknown ha detto...

Quest'anno va così. Speriamo che si stiano risparmiando per i playoff...

Anonimo ha detto...

Non sono tifoso dei Lakers, premetto... Anzi, tutt'altro direi... Però invito ad una riflessione: 3/5 dello starting five degli Spurs è costituito da ultratrentenni + Parker che ne ha 29; dalla panchina mi sembra che, Hill a parte, le rotazioni comprendano Bonner (31 anni) e McDeyss (37), mentre il 9° uomo e Gary Neal che non so quale impatto potrà avere una volta calato nell'atmosfera dei playoff. Il mio dubbio è: stima immensa per Popovic premessa, San Antonio può reggere fisicamente a questo ritmo fino a giugno? Ciao da SPINO!

Unknown ha detto...

Hai ragione, è un'osservazione che avevo fatto qualche tempo fa. Per me la condizione fisica degli Spurs è ancora più importante che per i "vecchietti" dei Celtics.
Però visto come stanno giocando bisogna dargli credito, adesso sono oggettivamente inarrivabili.
E il cambio di schemi offensivi e difensivi è ammirevole, Popovich ha fatto un capolavoro.